È il classe 1948 Claudio Calabi il manager scelto per risollevare le sorti di Fenice, la holding di cui era amministratrice delegata Chiara Ferragni. L’influencer, che ha di recente deciso di lasciare la gestione del rilancio del gruppo dopo la crisi degli ultimi mesi, lascia il timone alla figura di lunga esperienza che avrà il compito non solo di ricucire le tensione tra i soci, ma anche e soprattutto quello di salvare i conti della società che non naviga in acque sicure.
Il manager che sa ristrutturare
Claudio Calabi, 76 anni, non è proprio l’ultimo degli arrivati. Lo è di sicuro in Fenice, ma il suo curriculum vitae parla chiaro, proiettandolo tra i manager di maggior successo e di spicco in Italia. Nato a Torino, il classe 1948 è infatti noto per le storie di successo in “ristrutturazione aziendale”, essendo stato protagonista di salvataggi, non tutti riusciti, di diverse aziende nel corso della carriera.
Tra gli anni Novanta e 2000, per esempio, ha guidato come amministratore delegato sia Rcs che Il Sole 24 Ore. Salì in sella a Rcs nel corso del periodo del calo della redditività che, dopo una serie di riorganizzazioni, portarono al cambio di azionariato con l’arrivo di Urbano Cairo, attuale presidente del Torino.
Col Sole, invece, ha affrontato le difficoltà societarie tra il 2006 e il 2009. Ma è stato anche amministratore delegato di Camuzzi, I Viaggi del Ventaglio e Risanamento S.p.A, quest’ultima crollata sotto l’esposizione accumulata da Luigi Zunino e salvata tanto da renderlo presidente.
Tra le avventure meno fortunate, invece, si ricorda quella in Carige nel 2016, dove Calabi è stato consigliere di amministrazione per conto di Piero Volpi in un tentativo fallito di mantenere il controllo in ambito genovese, con Carige che poi è stata inglobata dal gruppo Bper.
Attualmente è Presidente con deleghe di Risanamento e Italtel, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Milano Santa Giulia, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di GLF Grandi Lavori Fincolsit, e membro del Consiglio di Amministrazione di B.E., La Scuola, I.C.M., e di Polis.
Il compito in Fenice
Insomma, Calabi è stato spesso punto di riferimento di imprenditori e società della finanza e Chiara Ferragni, o meglio Fenice, si affida a mani sicure. Il compito del 76enne sarà quello di studiare la situazione strutturale di Fenice srl, inclusi i bilanci e i costi. Poi bisognerà attuare il piano strategico per riportare l’azienda a crescere.
Un lavoro che partirà da lunedì 4 novembre, quando la nomina diventerà effettiva e Calabi potrà toccare con mano la reale situazione societaria. Quel che è certo, ed è anche sotto l’occhio di tutti, è che il business attorno al mondo Ferragni è crollato tra fine 2023 e inizi del 2024 col Pandoro gate che ha messo i bastoni tra le ruote all’imprenditrice lombarda che ora dovrà rimettere insieme tutti i cocci per ricostruire l’immagine distrutta dagli scandali.
E la decisione di Fenice di tagliarla fuori dal ruolo di amministratrice delegata batte questa strada, con l’assemblea dei soci che ha discusso la riorganizzazione dell’assetto della società con voto unanime degli azionisti. E Calabi partirà già con la grana del bilancio 2023, in netto peggioramento rispetto all’anno passato a causa della cancellazione di contratti importanti.