Cosa ci viene in mente quando pensiamo al “vivere bene”? Probabilmente immaginiamo una città che garantisca servizi sanitari efficienti, scuole di qualità, un ambiente sicuro e salubre e una rete di supporto sociale. Ma quali città italiane rispondono davvero a queste aspettative? Il rapporto BesT di Istat ha stilato una classifica del benessere equo e sostenibile nelle 14 città metropolitane italiane, rivelando come ciascuna eccella o presenti criticità in ambiti fondamentali. Scopriamo in quale città italiana si vive davvero meglio.
Indice
Salute: un’Italia a due velocità
Il divario tra Nord e Sud nel diritto alla salute è una realtà consolidata e drammatica, fotografata anche dal rapporto Svimez “Un Paese, due cure”. Al Sud, la povertà sanitaria coinvolge l’8% dei nuclei familiari, contro il 4% del Nordest e il 5% del Centro.
Le famiglie meridionali, soprattutto in Calabria e Campania, spesso si trovano costrette a rinunciare alle cure o a percorrere lunghe distanze per accedere a servizi di qualità nelle regioni settentrionali. Questo contesto si riflette negli indicatori della speranza di vita e della mortalità per tumore, che rimangono peggiori nelle città del Mezzogiorno.
La classifica delle migliori città per salute:
- Firenze – 84,7 anni di speranza di vita
- Milano – 84,4 anni
- Bologna – 83,9 anni
- Venezia – 83,7 anni
- Roma – 83,7 anni
- Genova – 83,4 anni
- Torino – 83,5 anni
- Bari – 83,4 anni
- Cagliari – 83,2 anni
- Reggio Calabria – 82,1 anni
- Palermo – 82,1 anni
- Messina – 81,8 anni
- Catania – 81,8 anni
- Napoli – 81,2 anni
La distribuzione della salute nelle città italiane sottolinea ancora una volta un netto divario tra Nord e Sud. Firenze, Milano e Bologna si posizionano in cima alla classifica, grazie a una speranza di vita elevata e a un accesso facilitato ai servizi sanitari. Al Sud, invece, città come Napoli e Messina presentano speranze di vita più basse e maggiori difficoltà nella prevenzione e nel trattamento delle malattie gravi, come conferma l’elevata mortalità per tumore.
Le opportunità fanno la differenza: istruzione
L’istruzione è un indicatore fondamentale del benessere urbano. Come evidenziano i dati Istat, le disparità regionali sono marcate anche in questo settore. Le città del Centro-Nord offrono migliori infrastrutture educative e una maggiore accessibilità alla formazione continua rispetto a molte città meridionali, dove il tasso di abbandono scolastico resta elevato e persino l’accesso all’asilo è più difficile.
La classifica delle migliori città per istruzione e formazione:
- Bologna – 45,2% di laureati e 38,2% di bambini nei servizi per l’infanzia
- Milano – 42,6% di laureati, alto tasso di competenze alfabetiche
- Roma – 42,2% di laureati e il tasso più alto di passaggio all’università
- Firenze – Buona partecipazione alla formazione continua
- Venezia – 66,9% con almeno il diploma
- Genova – Tasso di laureati del 34,7%
- Cagliari – Quota elevata di bambini nei servizi per l’infanzia
- Torino – 56,4% passaggio all’università
- Bari – Tasso di passaggio all’università sopra la media
- Napoli – Tasso di abbandono scolastico elevato
- Messina – Quota di persone con almeno il diploma bassa
- Reggio Calabria – Elevato tasso di NEET e scarsi servizi per l’infanzia
- Palermo – Punteggio basso in competenze alfabetiche e numeriche
- Catania – Indicatori di partecipazione scolastica tra i più bassi
Bologna e Milano svettano nella classifica grazie a una rete di scuole ben strutturate e a una forte partecipazione alla formazione superiore e continua. Città come Napoli e Palermo, invece, sono caratterizzate da elevati tassi di abbandono scolastico e da una carenza di strutture per l’infanzia. Le disuguaglianza nelle opportunità educative limita le prospettive future dei giovani, soprattutto nel Mezzogiorno, contribuendo a perpetuare le disuguaglianze sociali ed economiche.
Nuovo indicatore: le reti di aiuto
Una città vivibile è una città che offre reti di supporto sociale solide, in grado di assistere i cittadini più vulnerabili. Anche in questo ambito si osserva una differenza netta tra Nord e Sud. Le città del Centro-Nord, come Firenze e Roma, vantano una presenza radicata di organizzazioni non profit e reti di aiuto, mentre il Sud mostra carenze significative in termini di assistenza sociale.
La classifica delle migliori città per reti di aiuto:
- Firenze – Alta densità di organizzazioni non profit e servizi di supporto
- Roma – Integrazione sociale e accesso a reti di supporto solide
- Milano – Buona disponibilità di reti di assistenza
- Bologna – Servizi di supporto e integrazione
- Torino – Presenza di reti locali di sostegno
- Genova – Disponibilità di aiuti sociali mediamente buona
- Cagliari – Presenza di reti sociali per il supporto
- Venezia – Reti di supporto meno strutturate
- Napoli – Livelli di supporto inferiori, ma in aumento
- Palermo – Mancanza di accesso diffuso a reti di supporto
- Reggio Calabria – Scarse reti di aiuto e supporto sociale
- Messina – Disponibilità di reti di supporto limitate
- Bari – Accesso ai supporti sociali moderato
- Catania – Reti di aiuto tra le più deboli del paese
Firenze, Roma e Milano eccellono nel supporto sociale, mentre in molte città del Sud, come Catania e Reggio Calabria, le reti di supporto sono limitate e spesso insufficienti, il che porta a un rischio maggiore di isolamento sociale per le fasce più fragili della popolazione.
Qualità dell’aria e tranquillità urbana
Vivere bene significa anche vivere in un ambiente salubre e sicuro. I dati Istat rivelano che le città del Nord, come Milano e Bologna, hanno investito in modo significativo nella sostenibilità urbana e nella sicurezza, mentre al Sud persistono problematiche legate all’inquinamento e a una percezione più bassa di sicurezza.
La classifica delle migliori città per ambiente e sicurezza:
- Milano – Ottima gestione ambientale e percezione di sicurezza elevata
- Bologna – Elevata qualità ambientale e sicurezza
- Firenze – Buon controllo dell’inquinamento e spazi verdi
- Roma – Percezione di sicurezza nella media, buona qualità dell’aria
- Genova – Indicatori ambientali mediamente buoni
- Torino – Qualità dell’aria moderata, buona sicurezza urbana
- Venezia – Elevati standard di sicurezza ma problemi di inquinamento
- Bari – Indicatori di sicurezza bassi
- Cagliari – Qualità ambientale nella media, ma percezione di sicurezza bassa
- Napoli – Criticità nella gestione ambientale e percezione di insicurezza
- Palermo – Alti livelli di inquinamento, percezione di insicurezza
- Catania – Problematiche ambientali e percezione bassa di sicurezza
- Messina – Elevata insicurezza e qualità ambientale scarsa
- Reggio Calabria – Problematiche ambientali gravi e percezione di insicurezza
Milano e Bologna emergono come modelli di sostenibilità e sicurezza, con politiche ambientali avanzate e un’elevata percezione di tranquillità urbana. In contrasto, Napoli e Palermo devono far fronte a una gestione ambientale problematica e a livelli di sicurezza percepita più bassi.