Le città italiane dove si vive meglio, la classifica 2024

Il rapporto BesT di Istat rivela dove si vive meglio in Italia. Dal Nord al Sud, emergono forti differenze nei servizi come salute, istruzione e reti di aiuto

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 5 Novembre 2024 15:45

Cosa ci viene in mente quando pensiamo al “vivere bene”? Probabilmente immaginiamo una città che garantisca servizi sanitari efficienti, scuole di qualità, un ambiente sicuro e salubre e una rete di supporto sociale. Ma quali città italiane rispondono davvero a queste aspettative? Il rapporto BesT di Istat ha stilato una classifica del benessere equo e sostenibile nelle 14 città metropolitane italiane, rivelando come ciascuna eccella o presenti criticità in ambiti fondamentali. Scopriamo in quale città italiana si vive davvero meglio.

Salute: un’Italia a due velocità

Il divario tra Nord e Sud nel diritto alla salute è una realtà consolidata e drammatica, fotografata anche dal rapporto Svimez “Un Paese, due cure”. Al Sud, la povertà sanitaria coinvolge l’8% dei nuclei familiari, contro il 4% del Nordest e il 5% del Centro.

Le famiglie meridionali, soprattutto in Calabria e Campania, spesso si trovano costrette a rinunciare alle cure o a percorrere lunghe distanze per accedere a servizi di qualità nelle regioni settentrionali. Questo contesto si riflette negli indicatori della speranza di vita e della mortalità per tumore, che rimangono peggiori nelle città del Mezzogiorno.

La classifica delle migliori città per salute:

  1. Firenze – 84,7 anni di speranza di vita
  2. Milano – 84,4 anni
  3. Bologna – 83,9 anni
  4. Venezia – 83,7 anni
  5. Roma – 83,7 anni
  6. Genova – 83,4 anni
  7. Torino – 83,5 anni
  8. Bari – 83,4 anni
  9. Cagliari – 83,2 anni
  10. Reggio Calabria – 82,1 anni
  11. Palermo – 82,1 anni
  12. Messina – 81,8 anni
  13. Catania – 81,8 anni
  14. Napoli – 81,2 anni

La distribuzione della salute nelle città italiane sottolinea ancora una volta un netto divario tra Nord e Sud. Firenze, Milano e Bologna si posizionano in cima alla classifica, grazie a una speranza di vita elevata e a un accesso facilitato ai servizi sanitari. Al Sud, invece, città come Napoli e Messina presentano speranze di vita più basse e maggiori difficoltà nella prevenzione e nel trattamento delle malattie gravi, come conferma l’elevata mortalità per tumore.

Le opportunità fanno la differenza: istruzione

L’istruzione è un indicatore fondamentale del benessere urbano. Come evidenziano i dati Istat, le disparità regionali sono marcate anche in questo settore. Le città del Centro-Nord offrono migliori infrastrutture educative e una maggiore accessibilità alla formazione continua rispetto a molte città meridionali, dove il tasso di abbandono scolastico resta elevato e persino l’accesso all’asilo è più difficile.

La classifica delle migliori città per istruzione e formazione:

  1. Bologna – 45,2% di laureati e 38,2% di bambini nei servizi per l’infanzia
  2. Milano – 42,6% di laureati, alto tasso di competenze alfabetiche
  3. Roma – 42,2% di laureati e il tasso più alto di passaggio all’università
  4. Firenze – Buona partecipazione alla formazione continua
  5. Venezia – 66,9% con almeno il diploma
  6. Genova – Tasso di laureati del 34,7%
  7. Cagliari – Quota elevata di bambini nei servizi per l’infanzia
  8. Torino – 56,4% passaggio all’università
  9. Bari – Tasso di passaggio all’università sopra la media
  10. Napoli – Tasso di abbandono scolastico elevato
  11. Messina – Quota di persone con almeno il diploma bassa
  12. Reggio Calabria – Elevato tasso di NEET e scarsi servizi per l’infanzia
  13. Palermo – Punteggio basso in competenze alfabetiche e numeriche
  14. Catania – Indicatori di partecipazione scolastica tra i più bassi

Bologna e Milano svettano nella classifica grazie a una rete di scuole ben strutturate e a una forte partecipazione alla formazione superiore e continua. Città come Napoli e Palermo, invece, sono caratterizzate da elevati tassi di abbandono scolastico e da una carenza di strutture per l’infanzia. Le disuguaglianza nelle opportunità educative limita le prospettive future dei giovani, soprattutto nel Mezzogiorno, contribuendo a perpetuare le disuguaglianze sociali ed economiche.

Nuovo indicatore: le reti di aiuto

Una città vivibile è una città che offre reti di supporto sociale solide, in grado di assistere i cittadini più vulnerabili. Anche in questo ambito si osserva una differenza netta tra Nord e Sud. Le città del Centro-Nord, come Firenze e Roma, vantano una presenza radicata di organizzazioni non profit e reti di aiuto, mentre il Sud mostra carenze significative in termini di assistenza sociale.

La classifica delle migliori città per reti di aiuto:

  1. Firenze – Alta densità di organizzazioni non profit e servizi di supporto
  2. Roma – Integrazione sociale e accesso a reti di supporto solide
  3. Milano – Buona disponibilità di reti di assistenza
  4. Bologna – Servizi di supporto e integrazione
  5. Torino – Presenza di reti locali di sostegno
  6. Genova – Disponibilità di aiuti sociali mediamente buona
  7. Cagliari – Presenza di reti sociali per il supporto
  8. Venezia – Reti di supporto meno strutturate
  9. Napoli – Livelli di supporto inferiori, ma in aumento
  10. Palermo – Mancanza di accesso diffuso a reti di supporto
  11. Reggio Calabria – Scarse reti di aiuto e supporto sociale
  12. Messina – Disponibilità di reti di supporto limitate
  13. Bari – Accesso ai supporti sociali moderato
  14. Catania – Reti di aiuto tra le più deboli del paese

Firenze, Roma e Milano eccellono nel supporto sociale, mentre in molte città del Sud, come Catania e Reggio Calabria, le reti di supporto sono limitate e spesso insufficienti, il che porta a un rischio maggiore di isolamento sociale per le fasce più fragili della popolazione.

Qualità dell’aria e tranquillità urbana

Vivere bene significa anche vivere in un ambiente salubre e sicuro. I dati Istat rivelano che le città del Nord, come Milano e Bologna, hanno investito in modo significativo nella sostenibilità urbana e nella sicurezza, mentre al Sud persistono problematiche legate all’inquinamento e a una percezione più bassa di sicurezza.

La classifica delle migliori città per ambiente e sicurezza:

  1. Milano – Ottima gestione ambientale e percezione di sicurezza elevata
  2. Bologna – Elevata qualità ambientale e sicurezza
  3. Firenze – Buon controllo dell’inquinamento e spazi verdi
  4. Roma – Percezione di sicurezza nella media, buona qualità dell’aria
  5. Genova – Indicatori ambientali mediamente buoni
  6. Torino – Qualità dell’aria moderata, buona sicurezza urbana
  7. Venezia – Elevati standard di sicurezza ma problemi di inquinamento
  8. Bari – Indicatori di sicurezza bassi
  9. Cagliari – Qualità ambientale nella media, ma percezione di sicurezza bassa
  10. Napoli – Criticità nella gestione ambientale e percezione di insicurezza
  11. Palermo – Alti livelli di inquinamento, percezione di insicurezza
  12. Catania – Problematiche ambientali e percezione bassa di sicurezza
  13. Messina – Elevata insicurezza e qualità ambientale scarsa
  14. Reggio Calabria – Problematiche ambientali gravi e percezione di insicurezza

Milano e Bologna emergono come modelli di sostenibilità e sicurezza, con politiche ambientali avanzate e un’elevata percezione di tranquillità urbana. In contrasto, Napoli e Palermo devono far fronte a una gestione ambientale problematica e a livelli di sicurezza percepita più bassi.