Citroen richiama le sue auto con airbag difettosi: i modelli e cosa fare

Citroen continua nella sua campagna stop-drive volta al richiamo dei veicoli che montano gli airbag difettosi prodotti dall’azienda Takata: all’appello mancano 128mila veicoli.

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Stellantis continua con la sua campagna interna denominata stop-drive e volta al richiamo degli airbag giapponesi difettosi Takata installati su alcuni modelli prodotti dal marchio Citroen. Più nel dettaglio si tratta di 530mila veicoli Citroën C3 e DS3 venduti tra il 2009 e il 2019 in Europa e Nord Africa. Di questi ben 246mila solo in Francia, mentre in Italia il totale è di circa 50mila.

Citroen richiama le auto con Airbag difettosi

Il richiamo dei modelli Citroen montanti gli airbag difettosi trae origine da fatti risalenti ormai a 15 anni fa, quando per prima la casa automobilistica Honda aveva dato inizio alla saga di reclami contro l’azienda giapponese produttrice dei dispositivi. Il pericolo di questi airbag è stato giudicato reale, motivo che non permette alle macchine che ancora li montano di poter circolare.

Stellantis, su cui intanto piovono pesanti critiche, è da tempo attiva nella sua campagna di sostituzione e spera, grazie anche a un potenziamento della comunicazione, di riuscire a rintracciare in breve tempo i veicoli che ancora mancano all’appello. I mercati di riferimento sono soprattutto quello francese, quello spagnolo e quello portoghese che rappresentano il 91 per cento dei veicoli interessati dalla campagna stop drive.

Quante Citroen hanno ancora gli airbag difettosi

Stando ai dati diffusi da Stellantis stessa, all’appello dei veicoli con airbag da sostituire risultano ancora assenti ben 128mila veicoli che sono stati venduti in Francia, Spagna, Italia e Portogallo tra il 2009 e il 2019.

Dallo scorso maggio Citroen è impegnata in una massiccia campagna di comunicazione volta a informare i proprietari dei veicoli interessati dei pericoli. La sostituzione è avvenuta attualmente su 102mila veicoli in Italia (29mila), Francia, Portogallo e Spagna, mentre è in fase di realizzazione per più di 128mila automobili (50mila solo in Italia).

Come ottenere la sostituzione degli airbag

I soggetti interessati dal richiamo delle auto Citroen C3 e DS3 venduti tra il 2009 e il 2019 in Europa e Nord Africa possono ottenere la sostituzione gratuita degli airbag, oltre naturalmente a non poter circolare con il loro mezzo. La campagna stop-drive prevede la registrazione del veicolo da parte del proprietario per ottenere la sostituzione. Questa può essere svolta in diverse modalità, quali:

  • l’utilizzo del Qr code presente sulle lettere cartacee che Citroen ha inviato ai propri clienti soggetti al richiamo;
  • l’accesso al sito web dedicato creato da Citroen, nel quale è sufficiente inserire il numero di telaio;
  • il numero verde dedicato al servizio si assistenza (800598942);
  • la richiesta al proprio concessionario Citroen di fiducia.

Per tutti i richiedenti, inoltre, Citroen ha previsto la possibilità di ottenere a titolo gratuito una vettura di cortesia da utilizzare durante il periodo di sostituzione degli airbag difettosi.

I rischi degli airbag Takata montati da Citroen

Gli airbag che hanno portato al richiamo di molte auto del brand Citroen, così come a quelli di altre marche di automobili, sono stati prodotti dall’azienda giapponese Takata. La loro pericolosità è stata giudicata reale, tanto che l’azienda dal 2008 ha conosciuto uno stato di crisi che l’ha portata alla bancarotta nel 2017 con oltre 8 miliardi di debiti.

Gli esami condotti sugli airbag a seguito delle segnalazioni delle case automobilistiche aveva infatti fatto emergere che l’azienda giapponese utilizzasse una sostanza chimica diversa dai suoi concorrenti, il nitrato di ammonio. Si tratta di un prodotto più economico del comune tetrazolo, ma che rispetto a questo e in assenza di un agente essiccante, raggiunge una pressione talmente alta da far scoppiare la bomboletta che lo contiene. Il rischio dell’esplosione dell’airbag c’è dunque anche in presenza di incidenti automobilistici apparentemente lievi.

Stando ai dati diffusi dall’autorità federale per la sicurezza stradale Nhtsa, questi airbag hanno causato, nei soli Stati Uniti, la morte di 27 persone (35 in tutto il mondo) e il ferimento di altre 400. Oltre a Citroen, sono tante le case automobilistiche che sono impegnate nei richiami, da Volkswagen a Toyota, passando per Nissan, Bmw e Ford.