Pubblicato il bilancio di previsione per l’anno 2025 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sul tavolo, in totale, ci sono 5,4 miliardi di euro (5.391.626.573 per la precisione, 2,4 in più rispetto al 2024) di cui 3,7 miliardi per politiche di settore di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1,22 miliardi per la protezione civile e 452 milioni per le spese obbligatorie e di funzionamento.
Indice
Protezione civile e disabili
Gli stanziamenti per la Protezione civile aumentano di euro 189,5 milioni per quanto riguarda il Fondo per le emergenze nazionali, per la prevenzione al rischio sismico, per l’acquisto dei mezzi di soccorso alla popolazione colpita dal sisma del centro Italia e per il sostegno dei comuni colpiti dal sisma del 2009.
Aumenta di 3,3 milioni lo stanziamento per gli interventi di riqualificazione nei territori interessati dagli eventi sismici.
Ci sono poi 85,5 milioni relativi al potenziamento delle infrastrutture per l’offerta di servizi sociali di comunità, dei quali 50 milioni sono riservati ai comuni; 4,2 milioni sono destinati a investimenti per strade e infrastrutture sportive, scolastiche, ospedaliere, di mobilità e di riqualificazione ambientale; 2,2 milioni sono relativi al Fondo in favore degli enti locali per progetti sociali, sportivi, culturali e infrastrutture.
Ci sono poi 254,5 milioni in più per le politiche di contrasto al disagio e, in particolare, per quelle volte ad alleviare le difficoltà delle persone con disabilità.
Famiglia e pari opportunità
Sul tavolo altri 191 milioni destinati al Servizio civile universale e altri 22 milioni per i fondi per famiglia e pari opportunità. Ma, come è noto, per famiglia e natalità ci sono poi le dotazioni disposte dalla Manovra 2025 che ha garantito misure relative a detrazioni correlate al numero dei figli, sostegno a chi mandi i figli all’asilo nido, l’ampliamento dei congedi parentali e le agevolazioni per i mutui sulla prima casa.
Meno soldi per lo spazio, di più per l’Africa
Meno soldi per lo spazio: si registra un decremento di -371,5 milioni per le somme destinate ai programmi spaziali e aerospaziali portati avanti direttamente dall’Italia o che ci vedono partner nell’ambito di accordi internazionali.
Per quanto riguarda le spese di funzionamento, quelle per il personale passano da 276.459.897 a 294.050.549 euro (+17,5 milioni), soprattutto per potenziare le strutture che si occupano dell’attuazione del Piano Mattei per l’Africa e della Struttura di missione Zes, ma anche per la riorganizzazione della Struttura di missione Pnrr.
Spese per i consumi intermedi
La spesa per consumi intermedi passa da 82,9 milioni a 94,5 (+11,5 milioni) “per le accresciute esigenze legate alla gestione complessiva delle spese per beni e servizi”. Tale voce indica il valore dei beni e dei servizi, insieme al lavoro dei dipendenti, utilizzati nel processo di produzione dei consumi finali della Pubblica amministrazione.
Il governo rende noto che, comunque, la spesa per i consumi intermedi registra una generale diminuzione delle spese per oltre 1,5 milioni di euro. I tagli sono stati operati soprattutto sugli eventi, le spese di rappresentanza e la mobilità. Il tutto in risposta all’indicazione di tagliare il 5% delle spese dei ministeri. Il governo puntualizza infine che calano gli importi relativi alle spese per le missioni, nonostante “l’incremento degli impegni, soprattutto internazionali”.