Le B Corp sono sempre più numerose: cosa sono e come vanno gli affari

B Lab Italia, l’organizzazione non profit che coordina il movimento delle B Corp nel nostro paese, ha presentato una ricerca di Intesa Sanpaolo che analizza la performance di queste aziende rispetto a quelle tradizionali

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Redazione

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Le B Corp sono sempre più diffuse e, a settembre 2024, hanno oltrepassato il traguardo delle 300 aziende certificate, attestandosi attestandosi a quota 303 nel nostro Paese, il 13% in più rispetto alla fine del 2023. Di queste, oltre il 30% è attivo nel settore manifatturiero, cui seguono attività professionali e scientifiche, servizi di informazione e comunicazione e commercio. A livello territoriale, cresce il Nord-Ovest (45,9%), seguito dal Nord-Est (30,1%) e dal Centro-Sud (24%).

Cosa sono le B Corp

Il termine B Corp identifica ormai un movimento globale sempre più diffuso fra le aziende, il cui scopo è la misurazione delle performance ambientali e sociali al pari della misurazione dei risultati economico-finanziari.

Le aziende B Corp o Certified B Corporation si impegnano a rispettare determinati standard, per garantire un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui propri dipendenti, riconciliando l’obiettivo di generare utili con il benessere di tutti. Più improprio chi assimila il termine con Benefit Corporation o società benefit.

Risultati economici migliori delle imprese tradizionali

Una ricerca commissionata da B Lab Italia, l’organizzazione no-profit che coordina il movimento delle B Corp nel nostro paese, realizzata dal Research Department di Intesa Sanpaolo, ha confrontato l’andamento economico-patrimoniale di 210 aziende certificate B Corp rispetto ad un campione di 15mila imprese non B Corp nel periodo 2019-2022.

Lo studio ha rivelato che, a livello di performance, i risultati economico-patrimoniali delle B Corp mostrano un insieme di imprese strategicamente dinamiche, con un andamento del fatturato che presenta una crescita pari al 32,4% in termini mediani rispetto al 2019, superiore rispetto al 19% delle imprese non B Corp.

Una dinamica che – a quanto pare –  si associa al miglioramento della produttività: il valore aggiunto per addetto, è passata da 62 mila euro a 69 mila euro per addetto tra il 2019 e il 2022 (rispetto a un totale di 62 mila euro per le aziende non B Corp nel 2022), unito a un rafforzamento patrimoniale con un peso del patrimonio netto su attivo che si è attestato, nel 2022, al 35,4%. A livello di EBITDA margin, nel 2022, il rapporto tra margine operativo lordo e ricavi per le B Corp è risultato pari al 10%, rispetto all’8,5% per le altre imprese.

E uno sguardo al benessere e al futuro

La ricerca evidenzia anche che le B Corp riconoscono maggiormente il valore del capitale umano, ridistribuendo maggiore ricchezza tra i lavoratori rispetto alle altre imprese: basti pensare che tra le B Corp il costo del lavoro mediano per addetto nel 2022 è pari a 44.000 euro, rispetto ai 39.000 euro per le altre imprese.

In più, le B Corp sostengano maggiori investimenti in leve strategiche per il futuro rispetto alle non-B Corp. Tra le aziende del settore manifatturiero, per esempio, la quota di imprese internazionalizzate è pari al 44,7%; lo stesso vale per la richiesta di brevetti (31,6% contro il 13,5%) e per i marchi registrati (34,5% contro il 18,1%), oltre che per l’ottenimento di certificazioni ambientali (44,7% contro il 17,9%).