Antitrust vieta i claim “zero emissioni” delle auto elettriche, troppo generici

L’Antitrust ha avviato un provvedimento contro due aziende di auto elettriche che pubblicizzano prodotti a zero emissioni senza necessarie specifiche: potrebbe essere un precedente pericoloso

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 9 Ottobre 2024 20:02

A complicare il non facile momento vissuto dal mercato della auto elettriche è arrivata l’Antitrust che ha comunicato di aver avviato un provvedimento di moral suasion contro due società che operano nel comparto, ovvero la Campiello e la Microlino. Il motivo è la presenza sui loro siti internet di green claim relativi all’assenza di emissioni (zero emissioni) e alla totale sostenibilità ambientale dei loro veicoli ritenuti dal garante “del tutto assoluti e generici”. Le due società, a seguito dell’invito a correggere o rivedere determinate scelte o comportamenti, hanno rimosso le frasi incriminate dai loro portali.

Antitrust, vietato dire “zero emissioni”

Il provvedimento dell’Antitrust contro Campiello e Microlino nasce dalla presenza sul sito di queste aziende produttrici di veicoli elettrici di frasi come “zero emissioni“, “100% sostenibile”, “green”, “impatto zero sull’ambiente”, “Eco”, ovvero termini largamente in uso in questo comparto. L’Autorità, più nello specifico, contesta il fatto che le frasi promozionali utilizzate non indicano a quale aspetto e fase del ciclo di vita del prodotto esse si riferiscono, cioè se queste caratteristiche possano essere applicate per lo step di produzione del veicolo e delle batterie, di distribuzione, di utilizzo o di smaltimento del veicolo e delle batterie.

L’uso generico dei claim è dunque costato a Campiello e Microlino di dover rivedere in corsa le proprie comunicazioni.
Inoltre, così come riferito dal Corriere, l’Antitrust ha segnalato che procedimenti di questo tipo possono aprirsi anche in seguito alle segnalazioni di utenti, aziende o consumatori. Tale aspetto non è affatto secondario, visto e considerato che sono moltissime le aziende che producono auto elettriche a seguire lo schema comunicativo adottato da quelle bersaglio di questo provvedimento. Il rischio, se di rischio si può parlare, è che si sia creato un precedente sui green claim che potrebbe intaccare, non poco, il mondo delle auto elettriche.

La risposta di Campiello e Microlino

A seguito del provvedimento dell’Antitrust, le societa Campiello e Microlino, entrambe attive nella produzione di veicoli elettrici hanno prontamente provveduto a rimuovere le frasi incriminate.

Microlino Italia, in un una nota, dice di aver “prontamente accolto le richieste formulate, sebbene non vi fosse l’intenzione di trarre in inganno il consumatore”. Le frasi volevano “evidenziare il vantaggio ambientale che un mezzo elettrico di soli 450 kg, come altri quadricicli sul mercato, può apportare alla qualità dell’aria nelle congestionate aree urbane. Il nostro obiettivo – dice l’azienda – resta quello di offrire una nuova forma di mobilità urbana che riduca il più possibile l’impatto sulle nostre città, con una formula di grande compattezza, facile parcheggiabilità e 100% elettrica”.

Sulla stessa linea anche le dichiarazioni fornite sul tema da Alessandro Campello, Ceo dell’omonima società che distribuisce le Xev Yoyo, secondo la quale la decisione del Garante permette “un momento di formazione e di crescita per l’azienda”. “Il mercato dell’automotive elettrico – ha aggiunto – rappresenta una sfida anche nell’ambito della comunicazione. Il ruolo delle autorità nazionali come l’Agcm è centrale per la tutela dei consumatori e per fornire linee guida. Continueremo nell’attività di sviluppo delle competenze nel settore dell’elettrico con l’attenzione, la determinazione e la correttezza che ci caratterizzano”.