La Borsa del 13 novembre, Piazza Affari chiude in positivo grazie alle banche

I dati macroeconomici statunitensi dovrebbero farla da padrone oggi, condizionando le borse europee. A Milano occhio a Unicredit, Saipem, Tim, Hera e Maire

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 13 Novembre 2024 08:38Aggiornato: 18 Novembre 2024 12:04

Questa diretta è stata chiusa alle 18 di mercoledì. Qui le notizie in diretta di giovedì 14 novembre.

  1. Giù le borse europee eccetto Milano

    Le Borse europee chiudono in calo, ad eccezione di Milano, in una seduta caratterizzata da nervosismo e incertezza. Il FTSE MIB riesce a registrare una lieve crescita dello 0,3%, grazie soprattutto al comparto bancario. Le banche italiane sono state protagoniste, in particolare dopo un report di HSBC che ha migliorato i giudizi sui principali istituti, spingendo gli acquisti su Bper Banca, che termina con un rialzo del 2%, e su Banca Mps, che sale dell'1,8%. Quest'ultima rimane sotto osservazione anche per il possibile collocamento di una nuova quota da parte del Tesoro, che detiene il 26,7% della banca.

    In cima al listino milanese si posiziona Prysmian, con un incremento del 2,5%, mentre sul fronte opposto St perde il 4,4%. Tra i titoli in forte calo ci sono anche Pirelli, che segna un ribasso del 3,1%.

  2. Piazza Affari va in positivo

    Le Borse europee cercano di recuperare terreno dopo una partenza negativa, in una giornata dominata dall'attesa per il dato sull'inflazione americana, che sarà pubblicato nel pomeriggio. Gli investitori sono concentrati sull'impatto che i numeri dell'inflazione potrebbero avere sulle aspettative riguardo alla politica monetaria della Fed.

    Piazza Affari si posiziona a +0,56% trainata ancora dalle banche. Mps raggiunge i +3,99%, seguita da Bper Banca a +3,68% e Banco Bpm a +2,42%; poco distante anche Intesa Sanpaolo (+1,93%), Unicredit (+1,82%) e Bca Pop Sondrio (+1,61%).

  3. Dal "Trump trade" alla "Trumpflation": gli occhi dell'Europa sugli Usa

    Le borse europee iniziano la giornata incerte, con gli investitori in attesa dei dati sull'inflazione degli Stati Uniti. Mentre Wall Street sembra aver già smorzato l'euforia post-elettorale, i mercati del Vecchio Continente e dell'Asia continuano a valutare l'impatto delle politiche annunciate dal nuovo presidente Trump, tra cui l'introduzione di dazi, misure di deregulation e le recenti nomine, tra cui quella di Elon Musk a capo del Dipartimento per l'Efficienza del Governo.

    Nelle sale operative si assiste a un passaggio dall'ottimismo del "Trump trade" alle preoccupazioni per la "Trumpflation": le politiche economiche annunciate, in vista dell’insediamento di Trump a gennaio, alimentano i timori di un potenziale aumento dell'inflazione, che potrebbe spingere la Fed a rivedere la sua politica monetaria. In questo contesto, il dato sull'inflazione statunitense atteso oggi è sotto stretta osservazione, con previsioni che indicano un possibile aumento dal 2,4% al 2,6%.

  4. I rialzi e ribassi di oggi

    Inizio positivo per Piazza Affari, soprattutto nel settore bancario. A guidare i rialzi è Banca Monte Paschi di Siena, che avanza del 2,95% portandosi a 5,576 euro. A seguire troviamo Banco Bpm, che guadagna il 2,09% raggiungendo 6,922 euro, e Bper Banca, in crescita dell'1,64% a 5,966 euro. Anche il comparto assicurativo e finanziario mostra segnali di ripresa, con Unipol che sale dell'1,60% a 11,40 euro e Generali guadagna lo 0,63% con un valore di 25,36 euro.

    Tra i ribassi invece ci sono il settore industriale e tecnologico; a segnare la flessione più marcata è Iveco Group, che perde l'1,24% scendendo a 9,742. Seguono Leonardo e Stellantis, in calo rispettivamente dello 0,86% a 25,46 e dello 0,85% a 12,434. Anche il comparto tecnologico mostra segni di debolezza, con Stmicroelectronics che scende dello 0,80% a 25,35. Nel settore della salute, Amplifon registra una flessione dello 0,66% portandosi a 24,00, mentre Erg chiude in ribasso dello 0,65% a 19,83.

  5. Spread a 129 punti

    Partenza negativa per i titoli di Stato dell'Eurozona in attesa dei dati sull'inflazione statunitense di ottobre. I rendimenti del Bund e dei titoli periferici dell'area euro sono in rialzo, seguendo il trend già avviato ieri dai Treasury USA, influenzati dai timori per le politiche economiche del nuovo presidente Trump. In apertura, il BTp decennale di riferimento registra un rendimento del 3,68%, rispetto al 3,64% di ieri, mentre lo spread con il Bund si amplia di un punto base a 129 (da 128 di ieri). Gli analisti di Unicredit sottolineano come, nonostante l'annuncio delle elezioni anticipate in Germania fissate per febbraio, i titoli tedeschi abbiano mostrato maggiore resilienza rispetto agli altri dell'Eurozona.

  6. Andamenti vari per le borse

    In apertura, le principali borse europee registrano variazioni contenute e segnali contrastanti. Francoforte parte sostanzialmente invariata (-0,05%), mentre Londra segna un timido rialzo dello 0,06%. Seduta incerta invece per Parigi (-0,13%) e Milano (-0,09%), dove gli investitori rimangono cauti in attesa di ulteriori sviluppi macroeconomici.

  7. Occhi su Unicredit e ai conti trimestrali

    Sul listino milanese, attenzione a Unicredit, poiché Commerzbank starebbe valutando l’acquisizione di una banca tedesca di medie dimensioni come parte della sua strategia per contrastare una possibile acquisizione da parte della banca italiana.

    Nel frattempo, BlackRock detiene una partecipazione del 5% in Saipem di cui il 3,09% con diritti di voto, secondo le ultime rilevazioni della Consob. Intanto, i consigli di amministrazione di Tim, Hera, Mondadori, Immsi, Rai Way, Unieuro e Seco sono riuniti per esaminare i conti del terzo trimestre del 2024.

  8. Borse attese in calo

    Il rallentamento del rialzo post-elezioni a Wall Street potrebbe influenzare negativamente anche le borse europee, con il future sull'Eurostoxx50 che segna una perdita dello 0,34%. L'attenzione si concentra ora sui dati sui prezzi al consumo statunitensi di ottobre, che saranno pubblicati nel primo pomeriggio. Secondo le stime degli economisti, l'indice generale dovrebbe registrare un lieve aumento su base annua, passando dal 2,4% di settembre al 2,6%, mentre il dato core dovrebbe rimanere stabile al 3,3%.