Mutui più cari: tasso vola oltre 3% e non è finita qui

La prospettive di progressivo aumento del costo del denaro da parte della BCE stanno spingendo al rialzo i tassi sui prestiti e sui mutui

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Mutui già oltre il 3% e destinati ancora ad aumentare, per effetto della politica restrittiva della BCE, che ha preannunciato nuovi aumenti del costo del denaro nei mesi a venire. Una politica in linea con quella delle altre banche centrali, come la Federal Reserve, che dallo scorso anno ha dichiarato guerra all’inflazione. Ma qual è lo scenario che si prospetta alle famiglie? 

L’ABI conferma tassi oltre il 3%

I tassi di interesse dei prestiti alle imprese e quelli sui mutui hanno sfondato la soglia del 3%. Lo ha rilevato l’ABI nell’ultimo rapporto mensile, segnalando un aumento al 3,22% a dicembre dal 2,96% del mese precedente (ma ancora al di sotto del 6,18% di prima della crisi a fine 2007). In particolare, il tasso sui finanziamenti alle imprese è lievitato al 3,44% (2,94% il mese precedente; 5,48% a fine 2007) mentre il tasso medio sulle nuove operazioni d’acquisto di abitazioni è il 3,09% (3,06% il mese precedente, 5,72% a fine 2007).

A dicembre, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,1% rispetto a un anno fa. A novembre, per i prestiti alle imprese si era registrato un aumento del 2,8% su base annua e per i prestiti alle famiglie un aumento del 3,8%.

L’aumento dei tassi di interesse ha favorito anche un aumento die depositi di liquidità , che sono scesi a 24,1 miliardi di euro, ed un aumento degli impieghi in titoli di circa 82 miliardi tra luglio e novembre.

Tassi BCE continueranno a salire

Il costo del denaro continuerà ad aumentare nei mesi a venire. Lo ha più volte confermato la BCE, nel tentativo di raffreddare l’inflazione: quella italiana è rallentata ma viene confermato un tasso di crescita annuale nel 2022 dell’8,1%.

Proprio ieri, il capoeconomista della BCE Philip Lane ha confermato che l’Eurotower deve ancora aumentare i tassi di interesse, affermando che  “questo non è solo un problema per il prossimo incontro o il prossimo paio di incontri, sarà un problema per il prossimo anno o due”.

Anche il bollettino della BCE, pubblicato la scorsa settimana, ha confermato che i tassi devono ancora “aumentare in misura significativa a un ritmo costante” per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un “ritorno tempestivo dell’inflazione” all’obiettivo del 2% nel medio termine.

Nessuna pausa dunque nel processo di “normalizzazione” della politica monetaria che ha ancora spazio per operare.

Come si è mosso il mercato dei mutui?

Un recente sondaggio di Mutuionline ha confermato che negli ultimi 12 mesi il costo di un mutuo è cresciuto del 29% per il tasso fisso e del 22% per il variabile. A 2022 chiuso la differenza tra il costo medio dei mutui fissi (3,42%) e variabili (2,91%) si è attestata a circa 50 punti base, in forte riduzione rispetto ai 173 punti base di luglio, quando il tasso fisso era già oltre il 3% e il variabile sotto l’1,5%. Questa situazione ha agito da volano per il ritorno delle surroghe (raddoppiate sul totale del mix rispetto al pari periodo del 2021), spinte soprattutto da mutuatari con contratti a tasso variabile che desiderano passare al fisso per mettersi al riparo da ulteriori rincari.

Una analisi di i Facile.it, conferma che le rate di un mutuo medio a tasso variabile sono aumentate del 36%, passando da 456 euro a 619 euro al mese. Per l’analisi è stato preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022, scoprendo che, a distanza di soli 12 mesi, il mutuatario paga oggi una rata di oltre 160 euro in più rispetto a quella di partenza, con un tasso di interesse (TAN) che è passato da 0,67% a 3,33%. Una corsa che non è ancora finita e che porterà l’Euribor a 3 mesi a crescere di un altro punto e mezzo entro giugno 2023 e la rata mensile del mutuatario a toccare 718 euro, oltre 260 euro in più rispetto a quella sottoscritta a gennaio 2022.

Anche sul fronte dei tassi fissi – sottolinea Facile.it sono stati rilevati aumenti significativi nel 2022; se per chi ha un mutuo in corso non è cambiato nulla, chi sceglie oggi di sottoscrivere questo tipo di finanziamento trova sul mercato indici più alti rispetto al passato. Guardando alle migliori offerte disponibili online, emerge che oggi, per un mutuo fisso, i tassi di interesse (TAN) partono da 3,26% (con una rata iniziale di circa 614 euro); dodici mesi fa, invece, le migliori offerte partivano da 1,05%, con una rata di circa 477 euro. Dati alla mano, quindi, questo finanziamento oggi costa circa 137 euro in più al mese, vale a dire oltre 40.000 euro in più di interessi se si considera l’intera durata del prestito.