Da Fininvest a Mediolanum, da Mondadori a Mediolanum e alle ville: oltre al vuoto politico e umano, Silvio Berlusconi lascia anche un autentico impero economico. E dunque una super eredità, calcolata in quasi 6,9 miliardi di euro totali, stando all’ultima classifica dei “paperoni” stilata da Forbes (qui trovate l’elenco dei più ricchi del mondo), che lo vede alle spalle soltanto di Giovanni Ferrero e Giorgio Armani.
Un patrimonio mostruoso che andrà ai figli di Berlusconi, cinque in tutto. A partire da Marina e Pier Silvio, concepiti in primo letto dal matrimonio con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, oltre a Barbara, Eleonora e Luigi nati dal matrimonio del 1990 con Veronica Lario. Relazione poi terminata nel 2014 con un divorzio a lungo negoziato in tribunale e conclusosi con la “pace legale” del 2020, un virtù del quale Berlusconi rinunciò alla restituzione di 46 milioni di euro.
Qui parliamo della parabola dell’uomo che ha cambiato l’Italia, dalla tv alla politica.
L’eredità miliardaria di Berlusconi
Parte del patrimonio dell’ex Cavaliere è stato già diviso tra i cinque figli per via degli accordi siglati oltre dieci anni fa. L’asse centrale di questo “tesoro” è costituito da Fininvest, la storica holding finanziaria nata nel 1978 che la famiglia Berlusconi gestisce su tre grandi asset quotati: Mediaset, Mondadori e soprattutto Banca Mediolanum. Il valore totale si aggira intorno ai 2,8 miliardi di euro in partecipazioni (collegate anche ad alcune startup).
La famiglia di Silvio Berlusconi si compone anche delle due ex mogli e di 16 nipoti. La più grande di questi ultimi è Lucrezia, 31 anni, (madre a sua volta di Olivia) nata dall’unione tra Pier Silvio e Silvia Toffanin, accanto agli altri figli Lorenzo Mattia e Sofia Valentina. Poi ci i sono i figli di Marina Berlusconi, Gabriele e Silvio, e i cinque avuti da Barbara, e cioè Edoardo, Alessandro, Francesco, Leone ed Ettore Quinto. Ci sono poi i tre figli di Eleonora (Riccardo, Flora e Artemisia) e quelli di Luigi (Emanuele Silvio e Tommaso Fabio).
Quanto vale Fininvest
Nel dettaglio, Fininvest possiede quote poco inferiori al 50% in Mfe, la nuova “versione” di Mediaset chiamata Mediaforeurope nel 2021 al momento del passaggio della sede legale in Olanda. Silvio Berlusconi ha conservato per sé il 61,2% del totale, distribuito fra quattro holding personali, mentre nel corso degli anni ha ceduto le restanti quote ai figli.
Altre tre holding sono state intestate infatti a loro, con Marina e Pier Silvio che detengono il 7,65% di Fininvest. Barbara, Eleonora e Luigi posseggono invece ognuno un terzo della Holding Quattordicesima, che detiene il 21,42% delle quote del gruppo. Il restante 2% circa sono azioni proprie.
Gli ultimi dati finanziari di Fininvest sono relativi all’ultimo bilancio disponibile, quello del 2021, che evidenzia un utile di 361,2 milioni di euro al netto della perdita di 27 milioni registrata nel 2020. Si tratta di una somma più che raddoppiata (erano 141 milioni del 2020). I ricavi sono invece saliti a 3,81 miliardi (+10,4%), con un avanzo di oltre 250 milioni di euro. Nel 2022, infine, Fininvest ha garantito alla famiglia Berlusconi dividendi per complessivi 150 milioni di euro, ben 100 milioni in più rispetto all’anno precedente.
Mondadori, Mediolanum e il resto
Fininvest detiene inoltre il 53,3% del capitale di Mondadori (per un valore di mercato di circa 270 milioni) e il 30,12% di Banca Mediolanum (per un valore in Borsa di 1,8 miliardi di euro), la società del risparmio gestito affidata alla gestione della famiglia Doris. Un sodalizio inaugurato nel 1982, all’epoca del boom dei fondi comuni, che vedeva Berlusconi socio di Ennio Doris al 50%.
Non bisogna dimenticare poi che Fininvest possiede il 100% del Teatro Manzoni e dal 2018 anche la totalità della società di calcio del Monza, oltre a varie società immobiliari e di servizi e investimenti in società digitali. Il Gruppo Finivest, nel complesso, conta un fatturato di quasi 4 miliardi di euro e oltre 15mila dipendenti. Non solo: nel calderone vanno inseriti anche i super beni immobiliari, tra cui varie ville di lusso come quella di Arcore a quella in Costa Smeralda, dove incontrava il presidente russo Vladimir Putin. Il patrimonio comprende inoltre tre jet e un elicottero privati e uno yacht.
Come verrà divisa e a chi andrà l’eredità
La questione della successione si è ufficialmente aperta con la morte dell’ex premier. La prima questione da stabilire sarà come dividere le quote che Berlusconi deteneva in Fininvest: in parti uguali tra tutti e cinque i figli, che in questo modo otterrebbero un 12,24% in aggiunta a quanto possedevano in precedenza? Uno scenario che proietterebbe Barbara, Eleonora e Luigi a detenere in tutto il 58,14% delle quote. Marina e Pier Silvio, invece, resterebbero ognuno col 19,89%.
L’altro, grandissimo nodo da sciogliere riguarda le grandi aziende di Berlusconi: chi le guiderà adesso? Marina è già presidente di Fininvest dal 2005 e di Mondadori dal 2003, mentre Pier Silvio è amministratore delegato di Mfe. Eleonora ha invece scelto da tempo di tenersi fuori dai “colossi” del padre. Soltanto il testamento chiarirà ogni dubbio.