Qatargate, svolta nelle indagini: il tesoriere ha confessato

Importanti novità sul caso Qatargate, lo scandalo che ha provocato un vero e proprio terremoto nel Parlamento Europeo a Bruxelles

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Redazione

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L’inchiesta sul Qatargate, il caos scoppiato nel Parlamento Europeo sulla corruzione ad alcuni degli esponenti di Bruxelles da parte di un’organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare negli affari europei, continua a far parlare di sé. Dopo gli arresti scattati negli scorsi giorni, con importanti figure dell’europarlamento che hanno subito perquisizioni e sequestri di migliaia di euro, nelle scorse ore è arrivato un passo avanti importante nelle indagini, col “tesoriere” del gruppo che ha confessato le sue colpe agli inquirenti.

La confessione del tesoriere del Qatargate

A dare importanti novità agli inquirenti è stato Francesco Giorgi, compagno dell’eurodeputata greca Eva Kaili e uno dei quattro arrestati nelle indagini della procura belga che ha avviato il caso sulla corruzione e il riciclaggio di denaro proveniente da Qatar e Marocco. Il 35enne milanese, ex assistente di Antonio Panzeri che lavorava per l’eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, ha infatti confessato di aver fatto parte di un’organizzazione utilizzata dal Marocco e da Doha allo scopo di interferire e condizionare negli affari europei, col suo ruolo che era quello di gestire i contanti.

Giorgi, secondo quanto riferito dai media del Belgio tra cui Le Soir, avrebbe ammesso di aver agito illegalmente e si sarebbe detto pentito dopo essere stato incriminato e incarcerato per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale. Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri (qui vi abbiamo parlato del caso e dei politici coinvolti nello scandalo a Bruxelles).

Le accuse a Panzeri

Tra gli indagati nel Qatargate finiti in manette c’è il citato Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato in carcere a Bruxelles, che secondo gli inquirenti avrebbe avuto un ruolo centrale nello scandalo.

Nel mandato di arresto europeo notificato a Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex parlamentare europeo, ora ai domiciliari, si legge infatti che Panzeri “sembra aver sviluppato e animato” una “vasta organizzazione fraudolenta” i cui “atti criminali” avrebbero avuto una “natura complessa, organizzata e ripetitiva”.

Nell’indagine della magistratura belga sul Qatargate sarebbe stato quindi individuato un gruppo “indeterminato e molto ampio” dedito alla consumazione di fatti “di corruzione, operante all’interno di strutture europee con o senza legami con l’Unione Europea”. Fatti di corruzione legati a “ingenti somme di denaro” in cambio della “propria attività”.

Il Pd sospende l’eurodeputato Cozzolino

Intanto la commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico si è riunita venerdì 16 dicembre 2022 per deliberare la sospensione di uno degli indagati nell’inchiesta del Qatargate. Si tratta di Andrea Cozzolino, cautelativamente “congelato” nella sua posizione dall’albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte.

La decisione, ha fatto sapere il partito, sarà valida fino alla chiusura delle indagini in corso nel Parlamento Ue. Il segretario Letta, assumendo quelle che sono state definite determinazioni opportune, ha sottolineato che il Partito Democratico è parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie.