Mobilità sostenibile, la classifica delle città italiane più virtuose

Dal bike sharing alle colonnine per le auto elettriche, fino al rinnovo dei trasporti pubblici: come sono messi i nostri capoluoghi rispetto all’Europa?

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Ormai da diversi anni, il tema che riguarda il passaggio ad una mobilità sempre più sostenibile è entrato a far parte delle questioni cardine che occupano l’agenda delle pubbliche amministrazioni di tutta Europa. Anche solo fino ad un decennio fa, le realtà del Vecchio Continente in cui era già in atto un processo di rinnovamento in questo senso venivano viste come semplici casi isolati, iscritti in un contesto che appariva ancora non pronto ad un salto in avanti dal punto di vista dei trasporti e delle infrastrutture.

Oggi però sia l’Unione europea, sia i singoli governi nazionali, hanno iniziato a comprendere l’importanza di investire in un settore – quello degli spostamenti a scarso impatto ambientale – che in maniera inevitabile accompagnerà la nostra società nel futuro a breve termine, condizionando le scelte e le politiche dei Paesi di tutto il mondo. La conferma più importante di questo processo la si è avuta con l’approvazione dell’ultima direttiva della Commissione europea che impone lo stop alla produzione di veicoli alimentati a combustibili fossili entro il 2035.

Mobilità sostenibile: il confronto tra le città italiane e le capitali europee

Aldilà delle decisioni che riguardano il parco auto e il relativo comparto di produzione e assemblaggio, i parametri per valutare quanto un singolo Stato (ma anche una regione o una città) stia aderendo al paradigma della mobilità sostenibile sono molteplici. Si va dagli incentivi per le postazioni di bike sharing e car sharing, passando per lo svecchiamento dei mezzi di trasporto pubblici, fino agli sconti per chi utilizza i monopattini per muoversi durante le giornate.

La domanda quindi è una sola: come siamo messi in Italia per quanto riguarda la mobilità sostenibile? A rispondere ci ha pensato il Clean Cities Campaign, un network che comprende oltre 80 organizzazioni ambientaliste attive sul territorio europeo. Come ogni anno, il loro lavoro di monitoraggio e verifica ha portato alla compilazione di un report (denominato Thank you for sharing) e di un ranking che mette a confronto le capitali e i capoluoghi più popolosi d’Europa, classificati tramite un punteggio in percentuale.

La classifica delle metropoli europee per la mobilità sostenibile: svetta Milano, male le altre italiane

La vetta della classifica delle città che più stanno investendo sulla mobilità sostenibile è occupata quasi esclusivamente dalle metropoli del Nord Europa, con alcune virtuose eccezioni che ci riguardano molto da vicino. Al primo posto c’è Copenaghen (87%, Danimarca), seguita a ruota da Oslo (81%, Norvegia). Sul terzo gradino del podio ecco Parigi (70%, Francia), che però nello studio viene descritta come “città a rischio retrocessione”. I primi due piazzamenti fuori dalla zona medaglie sono ancora appannaggio dei Paesi settentrionali, con Amsterdam (65%, Olanda) e Amburgo (61%, Germania).

Per trovare la prima città italiana inserita in graduatoria occorre scendere fino al settimo posto: stiamo parlando di Milano, che raccoglie il nostro miglior risultato nazionale con il 56% di mobilità sostenibile attualmente riconosciuto. Il punto forte del capoluogo lombardo sembrano essere le colonnine di ricarica per la auto elettriche (moltiplicatesi a macchia di leopardo nell’ultimo quinquennio) e la possibilità di noleggiare biciclette e monopattini in tutto il comprensorio cittadino. Molto più indietro si piazzano le altre metropoli italiane analizzate nel ranking, ossia Torino (17° posto), la nostra capitale Roma (28° posto) e Napoli (34° posto, solo otto caselle più in alto dell’ultima classificata, l’inglese Manchester).