La Cina manda militari in Russia: che cosa succede

Nonostante la guerra in Ucraina e la tensione per Taiwan, le forze armate di Russia e Cina continuano a cooperare in esercitazioni militari

Foto di Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

È previsto l’arrivo in Russia di molte truppe inviate dalla Cina, e non solo. Ad annunciarlo è stato il ministero della Difesa di Pechino, che ha annunciato anche che nel Paese dell’Europa dell’Est giungeranno militari dall’India, dalla Bielorussia, dalla Mongolia, dal Tagikistan e da altre nazioni. La notizia ha fatto velocemente il giro del web, allertando i meno attenti. Meglio dunque analizzare nel dettaglio cosa sta succedendo e quali impatti potrebbe avere questa operazione sui fragili equilibri mondiali.

Perché la Cina ha inviato militari in Russia: gli accordi tra i due Paesi

Mosca ha annunciato lo scorso mese che ospiterà le esercitazioni militari Vostok (che tradotto significa “Est”), dal 30 agosto al 5 settembre 2022, con la partecipazione di diversi Paesi. La partecipazione delle truppe di Pechino rientra in accordi bilaterali di cooperazione, rinnovati annualmente. E sarebbe assolutamente non collegata all’attuale situazione internazionale e regionale, e dunque al conflitto in Ucraina.

Lo scopo dell’operazione è quello di approfondire la cooperazione “amichevole” e “logistica” degli eserciti dei Paesi partecipanti. Migliorando il livello di collaborazione strategica e rafforzando le risposte a minacce di sicurezza di entità internazionale, viene fatto sapere nel comunicato del ministero della Difesa cinese.

Operazioni militari congiunte tra Cina e Russia: ci sono dei precedenti

I rapporti tra Pechino e Mosca sono migliorati notevolmente durante i mandati dei presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin. Tanto che l’anno scorso la Russia e la Cina avevano portato avanti delle esercitazioni militari nelle regioni meridionali della Cina, con oltre 10mila soldati coinvolti. Sergei Shoigu, ministero della Difesa russo, aveva dichiarato in quell’occasione che sarebbero state fatte nuove operazioni congiunte.

In ottobre i due Paesi avevano anche organizzato delle esercitazioni navali nel mar del Giappone, inviando successivamente le proprie navi, in pattuglia, nell’Oceano Pacifico occidentale. Il mese successivo la Corea del Sud aveva denunciato l’attraversamento dello spazio aereo nazionale da parte di due jet cinesi e sette caccia russi. Pechino aveva parlato di addestramenti ordinari.

Cosa c’entra la guerra in Ucraina con l’esercito cinese e il nodo Taiwan

Poco prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, Pechino e Mosca avevano annunciato un’alleanza “senza limiti“. Tuttavia la Cina non avrebbe tentato di aggirare le sanzioni inflitte al Cremlino, su cui Putin ha recentemente rilasciato un’ammissione, né di fornire all’esercito russo approvvigionamenti militari.

La linea della potenza orientale sembra quella di rimanere neutrale nella guerra, se non altro per evitare di contrapporsi agli Stati Uniti e agli altri membri della Nato, proprio ora che i rapporti con l’Occidente sono tesi anche per la questione Taiwan.

Insomma non ci sarebbe, almeno ufficialmente, alcun collegamento con l’arrivo delle truppe cinesi in Russia e la guerra in Ucraina, né l’intenzione di Pechino di entrare in una guerra che non riguarda direttamente la propria sfera di influenza. Anche se una vittoria pulita, o senza ingenti perdite, di Vladimir Putin potrebbe aprire le porte a un intervento mirato contro Taipei. Come ipotizzato nei primi giorni di conflitto.

Ucraina e Taiwan non sono le uniche zone calde in questo momento. Anche in Medio Oriente il clima è teso. E intanto sono arrivate navi russe nel Mediterraneo.