Bomba sanitaria post-alluvione: via alle vaccinazioni di massa

A Conselice è ressa per le vaccinazioni di antitetanica e epatite a causa del rischio sanitario portato dall'acqua stagnante. La sindaca ha disposto l'evacuazione

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Scatta la corsa ai vaccini a Conselice per il rischio sanitario dovuto all’acqua stagnante. La melma nera composta da fango, rifiuti, scarichi fognari e liquami animali ricopre ancora buona parte del comune nel Ravennate, tra i più colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, e le autorità sono state costrette a ordinare l’evacuazione delle case ancora allagate. Davanti all’Ausl c’è la ressa dei residenti in fila per una dose di antitetanica, fortemente raccomandata visto il rischio infezioni anche per il proliferare delle zanzare attirate dall’acquitrino

Rischio sanitario per l’alluvione: vaccinazioni a Conselice

Le autorità hanno dichiarato che al momento non c’è nessuna emergenza sanitaria, ma con l’ordinanza firmata dalla sindaca di Conselice, Paola Pula, è stata data disposizione ai i cittadini residenti in zone allagate di lasciare subito le abitazioni (qui tutti le misure approvate dal Governo in aiuto all’Emilia-Romagna).

“La misura si è resa necessaria viste le difficoltà di smaltimento delle acque dall’abitato di Conselice, dovuta alle grandi quantità di acqua presente sul territorio – ha scritto la prima cittadina – il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone. Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato”.

L’azienda sanitaria della Romagna ha pubblicato un vademecum con le regole dirette alla popolazione e i volontari a lavoro nelle operazioni di bonifica del territorio su come evitare il pericolo di malattie.

Gli esperti raccomandano innanzitutto di evitare il più possibile il contatto con l’acqua contaminata e di indossare guanti in materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile, stivali di gomma e se possibile gli occhiali o una visiera, oltre a proteggere le eventuali escoriazioni o lesioni. L’Ausl della Romagna ricorda di lavarsi sempre bene le mani alla fine del lavoro o dopo ogni contatto con acqua, terreno o con animali bagnati, evitare di toccare viso, naso e bocca con le mani non pulite. I bambini non devono giocare con il fango o con l’acqua.

I rischi sanitari secondo l’Iss

A mettere in guarda sui rischi sanitari provocati dall’alluvione è intervenuto anche l’Istituto superiore di sanità che ha ricordato come nei precedenti come le alluvioni avvenute nel 2021 nel centro Europa, il danneggiamento dei sistemi fognari hanno aumentato il rischio di “trasmissione indiretta o diretta di diversi patogeni gastrointestinali, dall’E. coli all’epatite A” (qui abbiamo spiegato cos’è l’effetto Stau, tra le cause dell’alluvione).

“Inondazioni, esondazioni ed alluvioni – scrivono gli esperti Iss – sono inoltre associate all’aumento del rischio di alcune malattie trasmesse da insetti, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro paese. Per ridurre il rischio di infezione è necessario ridurre il più possibile l’esposizione a punture di zanzare, ad esempio usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe”.