Asset e investimenti: tutte le misure del decreto omnibus

Dal caro voli alle grandi novità legate al sistema dei taxi: cosa prevede il decreto omnibus del governo Meloni

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Si registra una notevole attesa per il Consiglio dei ministri in programma il prossimo 7 agosto. In tale data, infatti, a un passo dalla sospensione per le vacanze estive, si darà spazio al decreto legge “omnibus”, arricchito da numerosi provvedimenti inerenti svariati argomenti.

Per fare degli esempi, si andrà dal netto contrasto al caro-voli, anche se in netto ritardo rispetto alle prenotazioni per le vacanze estive, all’offerta del servizio taxi, fino alla ricostruzione in seguito alle alluvioni.

Caro voli

Un totale di 24 articoli presenti nel decreto legge Asset e investimenti. Appuntamento fissato per lunedì 7 agosto ed ecco tutto quello che sappiamo in merito, a partire dal contrasto dell’aumento costante e ingiustificato dei voli, che avviene spesso in maniera arbitraria.

Nel decreto si parla di pratiche scorrette, spiegando come la fissazione dinamica delle tariffe da parte dei vettori sia vietata nel caso in cui siano riscontrabili queste condizioni:

  • applicazione su rotte nazionali di collegamento con le isole;
  • avviene nel corso di un periodo di picco delle domande, in connessione con la stagionalità o in concomitanza di un’emergenza nazionale;
  • spinge a un prezzo di vendita del biglietto, o dei servizi accessori, del 200% superiore a quella che è la media tariffale.

Il governo sottolinea, inoltre, come sia da considerare pratica commerciale scorretta anche l’automatizzazione di procedure per determinare le tariffe sulla base delle attività di profilazione web del singolo utente, o sulla tipologia di dispositivi adoperati per le prenotazioni. Ciò nel caso in cui si verifichi un pregiudizio nei confronti dell’utente.

Licenze taxi

Scatta l’autorizzazione ad aumentare le licenze dei taxi per i comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e tutti i comuni che ospitano aeroporti internazionali. Previsto però un tetto massimo, pari al 20% delle licenze già rilasciate in precedenza.

Questo processo si svolgerà tramite concorso straordinario, con rilascio a titolo oneroso delle licenze. Presente inoltre una postilla, non di secondaria importanza. Si prevede, obbligatoriamente, l’uso di veicoli non inquinanti.

I comuni potranno decidere inoltre di perseguire un’altra strada, quella delle licenze di taxi aggiuntive temporanee, a titolo gratuito o oneroso, così da far fronte a incrementi delle domande straordinari, legati a eventi, flussi turistici o stagionalità.

In tal caso il periodo di validità non potrà essere superiore a 12 mesi, prorogabili fino a un massimo di 24 mesi. È bene sottolineare, però, che la concessione sarà riconosciuta unicamente a soggetti già titolari di licenza per l’esercizio, gestita in proprio o affidata a terzi.

Una novità importante è data dagli incentivi per l’acquisto di auto non inquinanti atte al servizio taxi. Rispetto a quanto decretato nel 2022, gli incentivi sono ora doppi. Il tutto riservato ai vincitori del concorso straordinario per le nuove licenze, a chi è già titolare e intende rottamare dei veicoli in servizio, fino a Euro 5, e ai soggetti autorizzati al servizio di noleggio con conducente ncc. Non si può agire in questa direzione, però, senza prevedere un adeguato sistema di ricarica. Per questo motivo è stata già stipulata un’intesa per la realizzazione di aree di sosta, con colonnine per i veicoli elettrici.

Altri provvedimenti

Come detto, si fa riferimento a questo come a un decreto omnibus. Al suo interno c’è spazio per svariate tipologie di interventi. Parliamo ad esempio dei grandi programmi di investimento esteri sul suolo italiano. In casi del genere il governo di Giorgia Meloni potrà dichiarare l’interesse strategico nazionale, nominando un commissario straordinario che si occupi della loro realizzazione. L’obiettivo è accelerare le procedure per i maxiprogetti, che vantino un valore di almeno un miliardo di euro, frutto di accordi internazionali.

Le imprese potranno inoltre giovare di un credito d’imposta. Questo sarà rivolto tanto alle aziende italiane quanto a quelle straniere, a patto che si impegnino in investimenti per progetti di ricerca e sviluppo nel settore dei semiconduttori.

Non saranno calcolate le spese relative agli immobili, mentre il resto dei conti inerenti l’attività aiuterà a calcolare l’entità del credito, in vigore fino al 31 dicembre 2027. Da poter sfruttare soltanto in compensazione, per un tesoretto stimato di 30 milioni per il 2024, 150 milioni per ognuno degli anni dal 2025 al 2028.