Vendono un’antica maschera africana a 150 euro, ma all’asta vale 4 milioni

La maschera è finita al centro di un caso diplomatico tra Francia e Gabon, dopo che il tribunale ha respinto la richiesta di risarcimento della coppia di anziani

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 21 Dicembre 2023 07:00

L’affare della vita per un rigattiere, un abbaglio da mangiarsi le mani per una coppia di anziani di un paesino francese. È la storia del signor e della signora Fournier e dell’antica maschera africana venduta a 150 euro, ma che all’asta è stata battuta per 4,2 milioni di euro. Una vera fortuna per il mercante d’arte, al quale, dopo essersi accorti della svista, hanno fatto causa i due ultraottantenni. Che però sono destinati a rimanere con un pugno di mosche.

La storia

La vicenda ha inizio quando la coppia di anziani decide di sbarazzare la soffitta della casa vacanze nel dipartimento del Gard, nella Francia meridionale, e di vendere le cianfrusaglie trovate durante le pulizie.

Tra queste c’è una maschera di legno intagliata, che il signor Fournier, 88enne impiegato in pensione, e la moglie, 81 anni, decidono di vendere per 150 euro a un rigattiere, insieme a una lancia, un coltello e qualche strumento musicale.

Il negoziante, inconsapevole quanto gli anziani del valore degli oggetti, decide però di contattare una casa d’aste di Montpellier per farli valutare. E lì la sorpresa: il manufatto si rivela essere uno dei uno dei 10 esemplari esistenti al mondo di maschera ‘Ngil’, realizzata dal popolo Fang del Gabon nel XIX secolo.

Il reperto è stato probabilmente acquistato “in circostanze sconosciute” da René-Victor Edward Maurice Fournier, governatore coloniale francese e nonno dell’ingnaro 88enne.

A dimostrazione della sua buona fede, il commerciante decide di ricontattare la coppia di anziani per fare loro un’offerta congrua alla valutazione inziale di 300mila euro fatta dalla casa d’aste.

Scoperta la cantonata, marito e moglie non vogliono sentire scuse e sentendosi truffati decidono di fare causa al rigattiere. Il quale allora va avanti nella vendita e mette all’asta la maschera, che alla fine viene aggiudicata a un ignoto aquirente per 4,2 milioni di euro (qui la curiosità sulla  vendita all’asta della Maserati di Silvio Berlusconi).

La sentenza

Una cifra (al netto della commissione per la casa d’aste) che cambierà la vita del commerciante, ma anche dei due anziani. Come stabilito dal tribunale di Alès, infatti, di quei soldi la coppia non vedrà un euro, perché “non hanno dimostrato alcuna diligenza nel valutare il giusto valore storico e artistico del bene”.

La loro negligenza e noncuranza fanno sì che non possa venire accolta la richiesta di dichiarare nulla la compravendita“, ha scritto il giudice, che nella sentenza ha anche respinto la richiesta di annullamento della vendita da parte del Gabon in seguito alla denuncia penale per ricettazione.

Due avvocati del governo di transizione del Paese africano avevano presentato, infatti, una mozione per “ottenere il successivo annullamento della vendita di questa maschera, il suo rimpatrio e la consegna dei fondi” definendo l’oggetto un “guadagno coloniale illecito” e sostenendo che è stato prelevato illegalmente durante il dominio coloniale francese.

Il tribunale ha però respinto questa istanza sostentendo che l’oggetto non venne rubato, ma acquistato nel 1917, quando il Paese dell’Africa occidentale era una colonia francese.

La vicenda è finita però al centro di una controversia diplomatica arrivano fino a chiamare in causa del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il quale si è schierato a sostegno del Gabon: “Non posso accettare – ha affermato – che gran parte del patrimonio culturale di diversi paesi africani si trovi in Francia”