Daniela Santanchè indagata per il fallimento di Ki Group, accusa di bancarotta fraudolenta

La ministra del Turismo Daniela Santanchè sarebbe indagata per il fallimento di Ki Group: il reato è bancarotta fraudolenta

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 20 Dicembre 2024 12:38

La ministra del Turismo Daniela Santanchè sarebbe indagata per bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento di Ki Group, azienda di cui è stata rappresentante legale tra il 2019 e il 2021 e che controllava varie società di produzione di cosmetici naturali e altre merci biologiche.

Ki Group è in liquidazione da gennaio 2024, su richiesta del tribunale di Milano che ne ha decretato il fallimento. La senatrice di Fratelli d’Italia è già accusata di falso in bilancio e truffa aggravata in un’altra inchiesta sul fallimento di un’azienda, la casa editrice Visibilia.

Santanchè indagata anche per Ki Group

Stando a quanto riportato in esclusiva dal quotidiano La Stampa, da più di un anno la procura di Milano avrebbe iscritto nel registro degli indagati, per il fallimento dell’azienda Ki Group, la ministra del Turismo Daniela Santanchè. La stessa senatrice di Fratelli d’Italia avrebbe però scoperto di essere indagata “qualche settimana fa”, quando le sarebbe arrivata una notifica di richiesta di proroga dell’inchiesta.

Ki Group era una holding che controllava diverse aziende di prodotti biologici e di cosmesi naturale. Il tribunale di Milano ne ha decretato la liquidazione giudiziale (il fallimento) nel gennaio del 2024. Tra il 30 aprile del 2019 e il 31 dicembre del 2021 l’azienda sarebbe stata amministrata da Daniela Santanchè e dal suo ex compagno Canio Mazzaro.

All’epoca Santanchè fece sapere con una nota di aver avuto soltanto un ruolo “del tutto marginale” nella gestione dell’azienda. I pm però ritengono che la ministra del Turismo, come risulterebbe anche dai registri della Camera di commercio, avrebbe ricoperto il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione e quello di rappresentante legale di Ki Group.

L’inchiesta fa riferimento anche alla sentenza di fallimento di gennaio, che affermava che: “L’emersione già nel bilancio del 2021 di una perdita di esercizio di 11,8 milioni di euro e di un patrimonio netto negativo di 9,6 milioni di euro”, una crisi che secondo l’accusa andrebbe fatta risalire proprio alla gestione Santanchè.

La vicenda Visibilia

Il fallimento di Ki Group non è l’unico caso in cui è coinvolta la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Fino a quando non è emerso il suo coinvolgimento nella bancarotta della holding del bio infatti, la principale preoccupazione giudiziaria di Santanchè risaliva a un altro caso di crisi aziendale, quello della casa editrice Visibilia.

Nell’autunno del 2022 la guardia di finanza ha scoperto, indagando su un esposto dei soci di minoranza di Visibilia, gravi irregolarità nella gestione della società tra il 2016 e il 2020, quando Santanchè ne era proprietaria. Le indagini ipotizzarono anche false comunicazioni di bilancio a partire almeno dal 2017. A inizio novembre la procura di Milano ha chiesto la liquidazione giudiziale (il fallimento) di Visibilia, che in quel momento è già passata sotto il controllo dell’imprenditore Luca Giuseppe Reale Ruffino.

La richiesta di fallimento non è però stata accolta, ma viene comunque avviata un’indagine penale per falso in bilancio ai danni di Daniela Santanchè nel 2023. Nel marzo del 2024 il tribunale di Milano commissaria Visibilia e pochi giorni dopo il titolo viene sospeso alla Borsa di Milano.

Secondo il quotidiano il sito internet del quotidiano Il Giornale, Santanchè starebbe per vendere anche le quote residue di Visibilia a un soggetto non identificato. La società non è mai fallita, quindi in questa istanza la ministra del Turismo non è indagata per bancarotta fraudolenta, come invece sarebbe accaduto per Ki Group.