Crollo Scampia, i rischi di crolli già segnalati nel 2016: le indagini della Procura

La Procura di Napoli ritiene che dietro il crollo a Scampia ci sia mancata manutenzione, pericoli già evidenziati nel 2016

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Le indagini sul crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia proseguono; la Procura di Napoli ha designato il professionista incaricato di effettuare le perizie nell’ambito delle indagini sul crollo verificatosi lunedì sera, che ha provocato la morte di tre persone. Nel frattempo, la Squadra Mobile di Napoli sta proseguendo con l’acquisizione di documenti e verifiche per accertare se tutte le procedure relative alla struttura siano state eseguite correttamente negli ultimi anni, inclusi i controlli di staticità e la manutenzione.

Crollo Scampia, indagini su manutenzione

La prima fase delle indagini sul crollo del ballatoio alla Vela Celeste di Scampia si concentra sulla mancata manutenzione, sui pericoli evidenziati gli anni precedenti e sui controlli effettuati in vista del bando Restart Scampia. Il crollo, avvenuto lunedì sera e che ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre dodici, tra cui sette bambine, è al centro dell’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli.

Nel frattempo, gli agenti del commissariato di Scampia continuano a interrogare i testimoni che potrebbero aver percepito segnali di cedimento nei giorni precedenti al crollo. Parallelamente, la Squadra Mobile sta approfondendo le acquisizioni documentali per fare luce sulla manutenzione del ballatoio del terzo piano, che si è sbriciolato alle 22:30 di lunedì, provocando il crollo anche dei due piani sottostanti.

I controlli sulla staticità erano stati effettuati in vista del progetto Restart Scampia, ma sarà necessario stabilire se ci siano responsabilità relative a una possibile mancata manutenzione delle aree comuni tra i palazzi di Scampia. Questi aspetti tecnici saranno oggetto di perizie e consulenze nelle prossime settimane. Attualmente, l’area del crollo rimane sotto sequestro.

Il documento del 2016 che segnalava la scarsa manutenzione

Le condizioni precarie dei ballatoi sembrano essere state riconosciute già dal 2016; il bando “Restart Scampia” dell’epoca, relativo all’abbattimento delle Vele e alla riqualificazione della Vela Celeste, evidenziava già criticità significative. Il documento riportava che “l’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato, situate nella parte centrale tra i due corpi di fabbrica paralleli. Tale struttura si trova in uno stato di degrado avanzato a causa di fenomeni di forte corrosione dovuti alla scarsa manutenzione protrattasi per anni. In molte aree si osservano distacchi delle passerelle, con grave pericolo per i residenti.”

Il bando proseguiva descrivendo lo stato generale dell’edificio: “Gli impianti presentano fenomeni diffusi di degrado, con conseguente inosservanza delle elementari norme di sicurezza. Nessun impianto ascensore è funzionante, situazione particolarmente grave in un fabbricato di 14 piani. Gli ambienti porticati e cantinati sono in stato di abbandono e degrado e gli elementi strutturali, come pilastri e travi, mostrano distacchi dei copriferri dovuti all’ossidazione delle armature in acciaio, riducendo la capacità resistente degli elementi portanti”

Il bando concludeva segnalando ulteriori problemi: “Le condizioni dell’edificio sono molto degradate. La Vela B (ovvero la Vela Celeste, ndr) è interessata dalla presenza di materiali pericolosi per la salute, come l’amianto, riscontrato nei parapetti dei balconi e delle passerelle, materiale comune nell’edilizia degli anni Settanta”

La situazione degli sfollati

Nel frattempo, il bollettino medico dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli comunica che le due bambine, di 7 e 4 anni, ferite nel crollo e attualmente ricoverate in Terapia Intensiva Pediatrica, sono in condizioni stazionarie ma gravissime e rimangono in prognosi riservata.

La maggior parte degli sfollati della Vela Celeste si è trasferita presso parenti, mentre 70 persone sono ospitate da associazioni e 150 persone sono sistemate nella sede di Scampia dell’Università Federico II, dove sono stati attivati tutti i servizi necessari. Il prefetto ha comunicato che l’erogazione idrica nella Vela Celeste è stata ripristinata e che “molti alloggi sono già agibili”.