Concorso forestali con beffa in Sicilia: Schifani annulla per illegittimità

Il governatore della Sicilia Renato Schifani ha deciso di annullare per illegittimità il concorso per l'assunzione di 46 forestali: polemiche sulla commissione

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 5 Dicembre 2023 21:00

Tante polemiche avvolgono il concorso della Regione Sicilia per l’assunzione di 46 forestali che nelle ultime ore è stato dichiarato illegittimo da parte del governatore Renato Schifani. Una decisione, quella dell’ex seconda carica dello Stato, resasi necessaria dopo il polverone alzato sulla procedura concorsuale che, già dai primi di novembre, aveva attirato l’attenzione di alcuni giornali locali che avevano sollevato non pochi dubbi sulla regolarità.

E a far risuonare il campanello d’allarme, su tutti, il posizionamento del figlio dell’ex capo del Corpo forestale Giovanni Salerno, classificatosi primo su oltre 21mila candidati alla prova scritta, e la presenza in commissione esaminatrice di un dirigente che sarebbe stato indicato proprio da Salerno stesso.

Il concorso dei forestali sotto la lente di ingrandimento

Le prove del concorso per l’assunzione di 46 forestali per la Regione Sicilia sono andate in scena lo scorso settembre, ma i risultati sono sin da subito stati messi sotto la lente di ingrandimento, perché qualcosa non tornava. In un concorso che, come spesso accade, è ricco di figli d’arte di dirigenti o dipendenti del settore, a far storcere il naso come detto è stato il posizionamento del figlio dell’ex capo del Corpo forestale Salerno, ma soprattutto alcuni vizi procedurali e tante contraddizioni nel bando pubblicato quasi due anni fa.

Il 23 dicembre 2021, infatti, nel corpo regolatore del concorso si specificava l’iter di formazione della commissione d’esami che sarebbe dovuta essere composta da dipendenti del Corpo forestale e che il presidente della commissione stessa fosse il direttore generale o un suo delegato. Una prima anomalia, non di poco conto, che cozza con la legge regionale 16 del 1996 che prevede che “la commissione sia formata da commissari interni ed esterni, tra cui l’ispettore generale della polizia di Stato presso la presidenza della Regione”.

Una composizione della commissione che, fatta in questo modo, non darebbe alcun vantaggio a nessuno dei candidati che, come detto, nella maggior parte dei casi sono figli di dipendenti. Ma per il concorso sotto accusa la scelta ricaduta il 21 dicembre 2022 è stata un’altra.

Salerno, infatti, poco prima di andare in pensione avrebbe nominato presidente Salvatore Di Salvo e poi altri quattro componenti tutti interni al Comando. E prima delle prove scritte la commissione avrebbe ricevuto dal Formez, ente esterno incaricato di formulare i quiz, 300 quesiti da suddividere in cinque buste la cui banca dati è assente. Dati i risultati, con la commissione esaminatrice a conoscenza dei quesiti, si ipotizza che qualcuno possa aver passato le domande agli esaminati. Per di più alcuni dei quesiti sono stati validati senza accorgersi di errori chiari ed evidenti.

Schifani annulla il concorso

Non bastasse, è emerso che il concorso poteva essere annullato ancor prima di iniziare, perché nel 2020 erano stati stanziati 5 milioni che però poi la Corte costituzionale aveva bocciato. Senza fondi, dunque, il concorso doveva essere rimandato e la commissione sciolta in attesa di un nuovo bando. Ma così non è stato.

E dopo che sono emersi i primi rumors e la graduatoria ha acceso qualche dubbio, il presidente della Regione Renato Schifani ha nominato un collegio ispettivo per vederci chiaro. Un lavoro portato avanti per settimane e che ha portato alla dichiarazione di illegittimità degli atti della procedura concorsuale.

“Rincresce per i tanti giovani che con sacrificio hanno partecipato alle prova del concorso – dice il presidente Schifani – ma l’annullamento degli atti, come indicato dal collegio ispettivo e in sintonia con la giurisprudenza amministrativa, è a questo punto l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti. Sono certo che in poco tempo saranno selezionati i migliori”.