Nuovo Cda Rai, eletti Frangi, Natale, Marano e di Majo: il voto spacca l’opposizione

Votazione alla Camera per il nuovo Cda Rai, mentre si attende il responso del Senato: è scontro aperto tra Pd e M5s

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 26 Settembre 2024 12:36

Il Parlamento ha eletto i nuovi consiglieri del Cda Rai. Un totale di quattro soggetti, scelti per metà dalla Camera e per metà dal Senato. Abbiamo per il momento i nomi dei primi quattro posti assegnati su sette totali, annunciati nelle rispettive Aule tramite spoglio delle schede. Una votazione che ha portato con sé ovvie polemiche politiche, di cui parleremo di seguito.

Cda Rai alla Camera

I nomi indicati per il nuovo Cda Rai sono stati quelli di Federica Frangi e Roberto Natale. Sono ufficialmente due nuovi membri, come confermato dal voto di 174 deputati per Frangi e 45 per Natale. Scendendo nel dettaglio delle operazioni, evidenziamo anche 4 voti dispersi, 6 schede bianche e 3 schede nulle.

Una notevole differenza di preferenze, considerando come la prima sia stata indicata dalla maggioranza, ovvero dal governo di Giorgia Meloni, e il secondo sia supportato da M5s e Avs. Per fare chiarezza sul discorso nomine, occorre precisare come 2 nomi vengano eletti alla Camera, altri 2 al Senato, mentre ulteriori due risultano indicati dal Consiglio dei ministri, ma su proposta del ministro dell’Economia. Giorgetti avrà dunque gran voce in capitolo in questo ambito. Soltanto uno, invece, è il candidato avanzato ed eletto grazie al volere dei dipendenti Rai.

Un totale di 7 consiglieri, tra i quali verrà poi eletto il presidente. Questo viene eletto tramite votazione dei membri stessi. Una nomina che deve però essere confermata dalla Commissione parlamentare di vigilanza, ottenendo una maggioranza dei 2/3 dei membri.

Opposizione spaccata

Non una votazione facile, quella per i due membri del Cda Rai scelti dalla Camera. Il Partito Democratico ha infatti deciso di non prendere parte. Si chiede a gran voce una riforma della governance, al fine di renderla indipendente dai partiti.

La segretaria del Pd Elly Schlein ha dunque sfruttato il momento per porre un punto fermo nel proprio programma, ancora una volta: “Siamo coerenti con le cose che diciamo e non siamo disponibili a farci tirare per la giacca (il tiratore in questione sarebbe probabilmente Giuseppe Conte, ndr). Penso che dobbiamo continuare a fare la battaglia che stiamo facendo in vigilanza e fuori. Non c’è ragione di rinnovare il Cda, visto che già controllano la Rai. Non è una smobilitazione, è una mobilitazione ancora più forte, fatta da una posizione di coerenza inattaccabile”.

Dall’attacco all’esecutivo, si è poi passati alla strigliata al Movimento 5 Stelle. Il tutto in un clima che con il famigerato campo largo non ha nulla a che fare. Sono altri ad aver cambiato posizione, ha ribadito la Schlein. Non si è fatto però attendere molto Giuseppe Conte. Il presidente M5s, già alle prese con le note problematiche con Grillo, risponde a un altro “attacco amico”: “Siamo stati coerenti sulla Rai. Siamo con Avs e non capisco la decisione del Pd. Il Cda del servizio pubblico deve essere presidiato dalle forze di opposizione. La spaccatura c’è stata da parte del Pd, insieme con Renzi”.

Il campo largo non è ancora realtà, pur rappresentando l’unica freccia nella faretra delle opposizioni, eppure c’è già una crisi in atto. Resta ferma intanto la linea che prevede il disertare della votazione del presidente di Commissione di Vigilanza. Si andrebbe così a impedire il raggiungimento del quorum necessario per l’investitura.

Cda Rai al Senato

Il Senato ha provveduto a eleggere Antonio Marano, candidato al Cda Rai proposto dal centrodestra. Al suo fianco c’è Alessandro di Majo. Il primo ha ottenuto 97 voti, mentre il secondo occuperà il posto da consigliere grazie a 27 voti in suo favore. Come detto, per ulteriori due slot da colmare ha valore il “suggerimento” del ministro dell’Economia alla Presidenza del Consiglio dei ministri. In questo caso ha citato Simona Agnes e Giampaolo Rossi. Saranno dunque loro gli altri due componenti di nomina governativa.