Banca Progetto sotto accusa, l’ad Paolo Fiorentino si difende: “Non siamo commissariati”

Il tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria per Banca Progetto, ma l'ad non ci sta e si difende

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 25 Ottobre 2024 11:04

Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Progetto, si difende dalle accuse di finanziamenti a società collegate all’ndrangheta. “La banca non è commissariata: il board, l’amministratore delegato e tutte le strutture manageriali all’interno della banca sono pienamente operative – ha affermato in una conferenza stampa – Non siamo coinvolti né siamo soggetti indagati, e non abbiamo ricevuto avvisi di garanzia. Ci sentiamo completamente estranei alla vicenda”.

Le accuse della banca

L’istituto di credito e i suoi dirigenti non sono sotto indagine. Tuttavia, il tribunale ha rilevato che Banca Progetto avrebbe erogato finanziamenti evidenziando l’assoluta inadeguatezza dell’intera filiera bancaria “che ha completamente abdicato alle regole di diligenza e prudenza nei rapporti finanziari”.

L’indagine su Banca Progetto, una banca digitale di proprietà del fondo Oaktree con un accordo di vendita vincolante al fondo Centerbridge, è iniziata a seguito di accertamenti su due individui legati a gruppi mafiosi: Maurizio Ponzoni, vicino alla locale di ’ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo, ed Enrico Barone, affiliato al clan Tripodi di Vibo Valentia, entrambi arrestati nel 2023.

Attraverso l’uso di prestanome, intestazioni fittizie e fatture false, i clan sono riusciti a incassare ingenti finanziamenti nel corso di cinque anni, il più consistente dei quali ammonta a 3,5 milioni di euro erogati nel febbraio 2023.

Quale futuro per i conti dei clienti

La nomina dell’amministratore giudiziario Donato Maria Pezzuto, incaricato di verificare il sistema dei controlli e di interfacciarsi con il board di Banca Progetto, rappresenta un’azione senza precedenti. Questa misura di prevenzione, disposta ieri dal tribunale di Milano, è stata adottata a seguito dell’erogazione di finanziamenti a società ritenute collegate all’ndrangheta lombarda. Finora, tali misure erano state applicate solo a società nel settore della logistica per questioni di caporalato, ma mai a un istituto di credito, il che ha generato confusione e preoccupazione tra clienti, soci e dipendenti.

“Siamo completamente disponibili a collaborare con Pezzuto”, assicura Fiorentino. Tuttavia, è anche per “difendere la reputazione” di una challenger bank come Banca Progetto, fondata nel 2019, che il banchiere ha deciso di rompere il silenzio. “Noi siamo una banca digitale, non abbiamo sportelli, ma i clienti ci contattano. Ad oggi, comunque, non abbiamo registrato deflussi significativi”, sottolinea ripetutamente il top manager, ex Unicredit.

Ci vorrà del tempo per comprendere se Banca Progetto sia finita coinvolta in un “incidente di percorso”, come lo definisce il banchiere napoletano, oppure se le indagini della Procura, in contatto con Banca d’Italia che sta conducendo gli opportuni approfondimenti, porteranno a sviluppi significativi. Di certo, questa notizia rappresenta un duro colpo che potrebbe rallentare la rapida crescita di un istituto che, in pochi anni, ha conquistato un’importante posizione nel mercato del credito alle Pmi.

La nota di Banca Progetto

Nella giornata di ieri la stessa banca aveva inviato a QuiFinanza un comunicato, che riportiamo integralmente di seguito:

“Banca Progetto Spa, anche con riferimento ad alcune erronee notizie di stampa diffuse in data odierna, ritiene doveroso precisare che l’istituto non è commissariato e che né la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine. Banca Progetto Spa intende, quindi, rassicurare i propri clienti e stakeholders che continuerà ad operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne. Nell’ambito di un procedimento penale che non riguarda la Banca, il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40mila in essere, ed ha l’obiettivo di verificare, attraverso la nomina del dr. Donato Maria Pezzuto che si affiancherà alle strutture della Banca, l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo interni. Banca Progetto Spa si riserva di assumere ogni più opportuna iniziativa, in relazione alla diffusione di notizie false e diffamatorie per i danni che potrebbero arrecare all’Istituto”.