Alla fine la sentenza che ha tenuto sulle spine milioni di tifosi e appassionati di calcio è arrivata: la Juventus è stata penalizzata di 10 punti in classifica per il processo sportivo relativo alle plusvalenze (ne avevamo parlato qui). A stabilirlo è stata la Corte Federale d’Appello della Figc, dopo la nuova udienza del procedimento “Prisma” sui conti della società bianconera.
Al club di Torino sono stati dunque “scontati” 5 dei 15 punti di penalizzazione comminati inizialmente. Il tutto per via della riconosciuta minore responsabilità dei dirigenti senza firma della società, che complessivamente i giudici hanno deciso di riflettere anche sulla sanzione, riducendola di un terzo.
Qui abbiamo invece parlato del “divorzio” con Dybala e del perché può costare caro alla Juve.
Cosa ha deciso la Corte sulla Juve
Oltre alla penalizzazione, la Corte d’Appello ha prosciolto i sette dirigenti della Juve per il quale il Collegio di Garanzia aveva chiesto di motivare nuovamente la responsabilità. Si tratta di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Per loro il procuratore federale, Giuseppe Chiné, aveva chiesto otto mesi di inibizione.
Tornando ai punti tolti, la sentenza rispecchia grossomodo l’ipotesi della Procura federale, che aveva chiesto una penalizzazione di 11 punti. I 10 punti stabiliti dalla Corte sono da “scontare” nella stagione corrente. Bisognerà attendere tra i 10 e i 15 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza. Tramite un comunicato ufficiale, la Juventus ha espresso “grande amarezza” per l’esito e ha sottolineato che “i fatti debbono ancora essere giudicati dal giudice naturale”. E intanto Francesco Calvo, Chief Football Officer della Juventus, ha aperto alla possibilità di presentare ricorso.
Come cambia la classifica di Serie A
Al netto della penalizzazione, la Juventus passa dagli attuali 69 a 59 punti, uno in meno della Roma. In questo modo sarebbe in teoria settima e, dunque, fuori dal piazzamento utile a qualificarsi per la prossima UEFA Europa League. Il tutto con una gara in meno.
Dal punto di vista squisitamente sportivo, la decisione coinvolge anche altre squadre. La Lazio, anche in virtù del calendario e del prossimo scontro diretto Juventus-Milan, è certa di un posto in Champions League. L’Inter è invece terza e il Milan quarto. Ecco di seguito come funzionano le qualificazioni ai tornei europei in base al posizionamento delle squadre in classifica:
- 1° posto – gironi Champions League
- 2° posto – gironi Champions League
- 3° posto – gironi Champions League
- 4° posto – gironi Champions League
- 5° posto – gironi Europa League
- 6° posto – gironi Europa League
- 7° posto – spareggi Conference League
La Juventus si trova al momento in quest’ultimo “gruppo”. Tutto è però ancora de decidere sul campo, visto che mancano ancora due turni di campionato. In caso vincesse una o entrambe le partite, in corrispondenza dei risultati delle avversarie, la squadra torinese potrebbe anche migliorare la propria posizione in classifica e acciuffare dunque la qualificazione europea.
Si è conclusa la stagione di Champions League per quanto riguarda Amazon, ma sarà visibile su Prime Video in esclusiva la finale di Supercoppa Europea, tra la vincitrice della Champions League e quella dell’Europa League.
Perché la Juventus è stata penalizzata?
La Procura federale ha deferito la società bianconera per responsabilità diretta e oggettiva. Ai dirigenti prosciolti era stato contestato l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, quello sulla mancata lealtà. Dopo aver tentato un approccio verso il patteggiamento, trovando chiusa la porta per una ammenda, il procuratore federale Chiné ha chiesto una nuova penalizzazione.
Intanto è stata fissata la data dell’udienza del secondo filone del processo, quello legato alle manovre su stipendi, rapporti con agenti e partnership: si terrà il 15 giugno.