Sisal paga già lo scudetto dell’Inter, il motivo: “Incentivo a giocare il premio”

Scattano le accuse contro Sisal per la sua decisione di premiare gli scommettitori che avevano dato l'Inter per vincente: ecco i tre motivi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Inter è campione d’Italia 2023-24? Guai a dirlo ai tifosi nerazzurri, mentre il resto del Paese lo dà ormai per scontato. La matematica ancora manca, per poco, eppure Sisal sta già pagando le scommesse relative alla vittoria della serie A. Una notizia che ha fatto il giro del web, sollevando non poche polemiche. E no, non sono relative alla scaramanzia sportiva.

Inter campione d’Italia

Con 14 punti di vantaggio sul Milan e a un passo dalla conclusione del campionato, l’Inter è pronta a festeggiare la vittoria dello scudetto. Servirebbe un disastro sportivo per cambiare quella che è la realtà dei fatti. Hanno addirittura deciso di dare un calcio alla scaramanzia due tifosi eccellenti come Cattelan e Tananai, che si sono tatuati la seconda stella.

A far notizia, però, è stata la decisione di Sisal di rimborsare chi aveva puntato sull’Inter campione d’Italia. Il tutto ha avuto inizio una settimana fa, con ancora nove giornate da disputare. Sorprese e polemiche prevedibili, alle quali Ignazio Di Lauro, direttore Scommesse di Sisal, ha così risposto: “Il gap tra Inter e Milan ci sembra insormontabile e non vediamo più spazio di recupero. Per questo ci sembrava bello premiare la competenza dei nostri giocatori, visto che il 50 per cento aveva pronosticato i nerazzurri vincenti”.

Ciò non rappresenta però un caso isolato. Lo scorso anno, il 7 aprile 2023 per la precisione, alcuni scommettitori che avevano deciso di puntare sul Napoli a luglio 2022 si erano visti rimborsare la quota da Better e GoldBet. Una cifra notevole, considerando la quota 16 fissata. Ben differente da quella dell’Inter, data per favorita con un 2,75.

C’è però chi si interroga su questo tipo di strategia. L’idea che si voglia “premiare la competenza”, come sottolineato da Di Lauro, non convince tutti. Di certo gli scommettitori avranno apprezzato, ma vediamo qual è l’ipotesi che si fa largo in queste ore.

Perché pagare prima

Indubbiamente la scelta di Sisal rappresenta una mossa vincente in termini pubblicitari. Si sta facendo un gran parlare della società, il che avrà di certo spinto alcuni scommettitori, regolari o meno, ad aprire un conto gioco. L’idea che si possano ricevere premi del genere è allettante e lascia ben sperare per eventuali bonus nel corso della prossima stagione.

Al tempo stesso un rimborso anticipato può garantire un minore stress per i sistemi di pagamento. Ciò che però fa discutere è la terza motivazione, decisamente ufficiosa, ma avanzata da più fronti: incentivare i vincitori a non prelevare il denaro ottenuto, reinvestendolo rapidamente nelle giornate che mancano per la fine del campionato italiano e non solo.

Si spiega così la dura critica dell’avvocata Sara De Micco, vicepresidente dell’associazione And, Azzardo e nuove dipendenze. Si occupa di gioco patologico e dal 2007 ha seguito più di 8mila persone affette da questa problematica: “Ricevere in anticipo il premio è un incentivo a giocare. Chi ha scommesso sulla Serie A è probabile che lo farà ancora. E ricevere la vincita anzitempo rinforza il pensiero magico alla base delle scommesse: se sono stato così bravo da indovinare il vincitore, vorrò mettere alla prova le mie capacità predittive facendo nuove scommesse. Un meccanismo rischioso”.

Non si è fatta però attendere la risposta di Di Lauro, che non comprende l’origine della problematica. Dinanzi alla certezza matematica della vittoria dell’Inter, attesa tra circa tre giornate, il pagamento verrà comunque effettuato a campionato ampiamente in corso: “È una prassi abbastanza diffusa in altri mercati, come quello inglese”.

Un’ultima domanda: e se il disastro sportivo avvenisse realmente? Per quanto improbabile sia, le scommesse pagate in anticipo non comporterebbero alcun risarcimento obbligatorio. La società si assume pienamente il rischio, che però valuta estremamente vicino allo zero.