La gestione presente e futura della Lazio è sempre argomento di discussione tra i tifosi. Le proteste di una grande fetta dello stadio prosegue da tempo con striscione che invitano Claudio Lotito a lasciare libera la società. In un contesto in cui molte società italiane sono passate sotto il controllo di fondi e investitori stranieri, il numero uno della Lazio ha ribadito la volontà di mantenere una governance familiare, indicando nel figlio Enrico il naturale erede alla guida della società.
Enrico Lotito ricopre attualmente il ruolo di direttore generale del settore giovanile della Lazio. Si tratta di un incarico operativo che riguarda l’organizzazione, la gestione sportiva e amministrativa delle squadre giovanili, un’area strategica per il club sia in termini sportivi sia economici. Il settore giovanile rappresenta infatti uno degli asset principali per la valorizzazione dei talenti e per il contenimento dei costi legati al mercato dei trasferimenti.
Lo stipendio di Enrico Lotito: quanto guadagna davvero
Sul piano economico, le parole di Claudio Lotito sono state particolarmente nette. Il presidente ha dichiarato, in un’intervista a Il Messaggero, che il figlio percepisce uno stipendio pari a 1.500 euro al mese per il ruolo di direttore generale del settore giovanile. Si tratta di una cifra che, rapportata alla responsabilità dell’incarico e alle dimensioni del club, risulta contenuta e distante dalle retribuzioni tipiche dei dirigenti apicali delle società di Serie A. Il compenso mensile dichiarato colloca Enrico Lotito su un piano più vicino a quello di una figura gestionale interna che a quello di un manager con retribuzione legata ai risultati sportivi o finanziari della prima squadra. La scelta comunicata pubblicamente dal presidente va letta anche nel tentativo di sgomberare il campo da ipotesi di favoritismi economici all’interno della struttura societaria.
Il contesto economico della Lazio
Per comprendere il peso del ruolo di Enrico Lotito è utile inquadrare la situazione economica della Lazio. La società è quotata in Borsa e, a dicembre 2025, il prezzo delle azioni si aggira intorno a 1,20 euro, con una capitalizzazione di mercato di circa 77 milioni di euro. Questo valore riflette l’andamento finanziario e la percezione del mercato, ma non esaurisce la valutazione complessiva del club.
Il valore della rosa, secondo le stime di mercato, supera i 260 milioni di euro, mentre il presidente Lotito ha indicato una valutazione complessiva della società pari a 850 milioni di euro. A questi numeri si affianca però una struttura finanziaria complessa, caratterizzata da passività correnti rilevanti e da un equilibrio economico che richiede una gestione prudente dei costi.
La successione e il modello familiare
Sempre a Il Messaggero, Claudio Lotito ha escluso la vendita del club e ha ribadito l’intenzione di trasferirne la gestione al figlio. In questo scenario, l’attuale incarico di Enrico Lotito nel settore giovanile può essere letto come una fase di formazione interna, utile a costruire competenze gestionali e conoscenza diretta delle dinamiche societarie. La scelta di mantenere una proprietà familiare si inserisce in una visione che contrappone il modello tradizionale italiano all’ingresso dei fondi di investimento, considerati più orientati alla massimizzazione dei ricavi che alla valorizzazione del territorio e dell’identità sportiva.