Per la settima volta di fila la Juventus chiude il bilancio in rosso. Il Consiglio di amministrazione ha approvato l’esercizio al 30 giugno 2024 con una perdita di 199,2 milioni di euro, ancora più pesante del precedente, che ha fatto segnare un buco di 123 milioni, per un deficit aggregato delle ultime cinque stagioni pari a 881 milioni di euro. Secondo quanto comunicato dal club bianconero, l’ulteriore calo è da ricondurre alle mancate entrate delle coppe europee, dalle quali la squadra è stata esclusa nella passata stagione dalla Uefa per irregolarità nei conti.
Il bilancio
Il risultato era stato già anticipato dalla pubblicazione degli ultimi dati semestrali da parte di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla il club per il 65,4%, ma ha trovato conferma con l’approvazione del bilancio da parte del Cda bianconero nella giornata di venerdì 27 settembre.
“L’esercizio 2023/2024 chiude con una perdita consolidata di 199,2 milioni di euro, in peggioramento di 75,5 milioni di euro rispetto alla perdita di 123,7 milioni di euro consuntivata nell’esercizio precedente” scrive la Juventus in una nota, nella quale si spiega che “l’esercizio corrente è stato significativamente penalizzato a livello economico dagli effetti diretti correlati alla mancata partecipazione della Prima Squadra maschile alla Uefa Champions League (quantificabili in circa 90-95 milioni, se confrontati con la media dei correlati ricavi nel triennio precedente), nonché da costi di natura non ricorrente (per oneri derivanti da un contenzioso con ex personale tesserato, per accantonamenti correlati all’esonero dello staff tecnico della Prima Squadra maschile nonché per svalutazioni dei diritti pluriennali di calciatori, aventi un effetto complessivo di 35,9 milioni di euro)”.
La società ha precisato che “agli effetti negativi diretti sopra citati (su ricavi da diritti audiovisivi, gare, sponsorizzazioni e vendite di prodotti) derivanti dalla mancata partecipazione alla Uefa Champions League si aggiungono taluni effetti negativi indiretti – soprattutto sui ricavi da sponsorizzazioni e vendite di prodotti – non puntualmente quantificabili, aventi un impatto significativamente inferiore a quello avuto dagli effetti negativi diretti”.
La dirigenza bianconera riconduce l’incremento della perdita d’esercizio rispetto al precedente in particolare a “minori ricavi e proventi per complessivi -113,1 milioni di euro” così suddivisi:
- 57,4 milioni in meno di ricavi da diritti audiovisivi e proventi media (tale voce include circa -64,6 milioni di euro relativi ai minori ricavi derivanti dalla mancata partecipazione alle competizioni Uefa);
- 36,0 milioni in meno di proventi da gestione dei diritti dei calciatori;
- 19,7 milioni complessivi in meno di ricavi netti da gare, sponsorizzazioni, vendite di prodotti e altri.
Gli obiettivi
Si tratta del settimo rosso di bilancio per la Juventus, con una perdita peggiore rispetto ai -123 milioni della stagione 2022/23, ma in miglioramento in confronto ai -239,3 milioni del 2021/22 e ai -209,9 milioni del 2020/21.
Chiusura di esercizio, dunque, che rientra nelle previsioni sulla scorsa stagione fatte della dirigenza bianconera e in linea con il percorso di risanamento dei conti, con l’obiettivo del pareggio di bilancio e della riduzione del debito fissato per la stagione 2026-2027.
Nel comunicato, la società ha sottolineato il taglio di 37 milioni sui costi operativi, ammortamenti e accantonamenti netti “grazie ai positivi effetti delle azioni di razionalizzazione costi attuate sia nell’esercizio appena concluso che in quelli precedenti”.
Diminuiscono di “49 milioni rispetto al saldo al 30 giugno 2023″ anche i diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori, per un ammontare di 274,6 milioni di euro.