Gianni Infantino sotto accusa, 3 presunte violazioni: il comitato etico FIFA indaga

La consegna del Premio per la Pace a Donald Trump da parte di Gianni Infantino apre un’indagine del comitato etico FIFA

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Gianni Infantino sarà chiamato a rispondere alle contestazioni sollevate dal comitato etico della FIFA dopo la consegna del Premio per la Pace a Donald Trump, avvenuta a Washington poco prima del sorteggio per i Mondiali 2026. L’iniziativa, percepita da alcune organizzazioni come un sostegno politico diretto, ha acceso un dibattito sul rispetto delle norme interne che impongono alla Federazione internazionale un dovere di neutralità. A sollevare il caso è FairSquare, gruppo impegnato nella tutela dei diritti umani, che ha trasmesso una lettera formale alla FIFA elencando quelle che ritiene “almeno quattro chiare violazioni delle regole di neutralità”. Il comitato etico sta ora valutando le informazioni presentate per verificare se siano stati infranti i regolamenti.

Le accuse rivolte al presidente FIFA

Secondo FairSquare, la cerimonia al Kennedy Center rappresenta un episodio emblematico. Infantino ha consegnato a Donald Trump un premio descritto come riconoscimento per “azioni eccezionali e straordinarie per la pace, capaci di unire le persone in tutto il mondo”. Un gesto pubblico in un momento in cui Trump ricopre la carica di presidente degli Stati Uniti, elemento che, secondo i denuncianti, contrasterebbe con il divieto di manifestare appoggio politico a leader in carica.

La contestazione non riguarda solo l’evento più recente. L’organizzazione ha raccolto una serie di episodi precedenti che, nel loro insieme, delineerebbero una condotta non conforme ai principi FIFA. Tra questi:

  • post sui social in cui Infantino avrebbe espresso apprezzamento per Trump, incluso un messaggio in cui affermava che il presidente “merita certamente” il Premio Nobel per la Pace;
  • dichiarazioni rilasciate in occasioni pubbliche, come al forum economico di Miami, dove il presidente FIFA avrebbe invitato a “supportare ciò che Trump sta facendo negli Stati Uniti”;
  • contenuti video pubblicati dopo la partecipazione all’insediamento presidenziale, interpretati da FairSquare come un ulteriore segnale di vicinanza politica.

Secondo il gruppo, questi elementi configurerebbero non un gesto isolato, ma un pattern di sostegno pubblico che violerebbe l’obbligo di neutralità previsto per il presidente della Federazione.

La posizione di FairSquare e i rischi per la governance FIFA

Nella lettera indirizzata al comitato etico, l’organizzazione sostiene che “l’attribuzione di un premio di questo tipo a un leader politico in carica rappresenta, di per sé, una violazione del dovere di neutralità”. Inoltre, FairSquare ritiene che Infantino non abbia l’autorità per definire unilateralmente missione e valori della FIFA, motivo per cui la sua condotta andrebbe esaminata con attenzione.

Il gruppo sottolinea anche un tema più ampio: la struttura di governance della Federazione, che – secondo FairSquare – permetterebbe al presidente di esercitare un margine di discrezionalità eccessivo nelle relazioni internazionali, con il rischio di compromettere la credibilità dell’organizzazione nel mantenere equidistanza rispetto ai governi.

La reazione della FIFA e il contesto internazionale

La FIFA, contattata dalla BBC, non ha fornito commenti nel merito. Intanto, l’attenzione rimane alta poiché la vicenda si inserisce in un momento particolarmente delicato: mancano pochi mesi al via dei Mondiali 2026, che si svolgeranno proprio negli Stati Uniti, insieme a Canada e Messico.

Le immagini di Infantino e Trump fianco a fianco durante la cerimonia al Kennedy Center hanno alimentato ulteriormente il dibattito. La premiazione è stata accompagnata da un discorso in cui il numero uno della FIFA ha affermato: “Questo è ciò che vogliamo da un leader” e ha aggiunto: “Potrà sempre contare sul mio supporto”. Parole che FairSquare interpreta come un chiaro attestato di sostegno politico.

Le prossime tappe

Il comitato etico dovrà valutare ora se gli atti registrati configurano o meno una violazione del codice etico della FIFA. L’indagine, ancora in corso, analizzerà post, dichiarazioni, partecipazioni pubbliche e la cornice istituzionale dell’evento che ha originato la segnalazione.

FairSquare, attraverso il direttore del programma Nicholas McGeehan, ha ribadito che la denuncia “riguarda molto più del sostegno a Trump”, evidenziando la necessità di tutelare l’indipendenza della governance del calcio mondiale e l’integrità del ruolo del presidente.