La Fiorentina non vuole ristrutturare lo stadio Franchi: Comune diffidato da continuare i lavori

La Fiorentina vuole fermare i lavori di ristrutturazione dello Stadio Franchi che rischia di perdere 151 milioni di euro del Pnrr

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

La Fiorentina ha inviato una lettera di diffida al Comune di Firenze, intimando alle autorità cittadine di fermare immediatamente i lavori di ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi, dove il club gioca le sue partite casalinghe. La struttura dovrebbe essere completamente riadattata entro il 2026 per alcuni problemi burocratici riguardo ai fondi deo Pnrr, ma al completamento dei lavori mancano ancora circa 100 milioni di euro.

La società non avrebbe intenzione di prendere parte a questo investimento, che nonostante le tempistiche strette non ha ancora trovato alcuna entità disposta a coprirlo. L’ipotesi che sia il governo a fornire il denaro in vista dell’Europeo del 2032 non si sta concretizzando. Se i lavori non dovessero fermarsi, la Fiorentina potrebbe fare ricorso al Tar e il Comune a sua volta al Consiglio di Stato.

La diffida della Fiorentina per lo Stadio Artemio Franchi

Nella giornata di mercoledì 6 giugno la Fiorentina ha inviato una lettera di diffida al Comune di Firenze con la quale chiede di interrompere i lavori di ristrutturazione dello stadio della città, l’Artemio Franchi. Il direttore generale del club, Alessandro Ferrari, aveva già annunciato questo provvedimento in conferenza stampa. Se il comune non dovesse fermare il cantiere, si passerebbe a un ricorso presso il tribunale amministrativo regionale, il Tar.

Il motivo per cui la Fiorentina ha preso questa decisione sarebbe l’incertezza che riguarda una parte dei finanziamenti della ristrutturazione dello stadio. Il governo ha infatti già previsto 151 milioni di euro derivati dal Pnrr, il piano di ripresa dalla pandemia finanziato con fondi europei, ma mancherebbero ancora circa 100 milioni di euro per il completamento dei lavori al cui provenienza non è sicura.

Lo stadio dovrebbe essere scelto per ospitare alcune partite dell’Europeo del 2032. Per questa ragione si pensava che lo Stato avrebbe potuto partecipare ulteriormente. questa ipotesi non si è però concretizzata e di conseguenza la Fiorentina ha chiesto di fermare i lavori.

Il Comune ha già cominciato i lavori: il limite del 2026

La diffida della Fiorentina al Comune di Firenze potrebbe avere però serie conseguenze sull’intero piano di ristrutturazione dello Stadio Artemio Franchi. I fondi stanziati fino ad ora infatti devono rispettare gli stringenti vincoli europei del Pnrr. Questo significa che i lavori andrebbero terminati entro il 2026, altrimenti il comune perderebbe il finanziamento. Per questa ragione le autorità locali vorrebbero cominciare al più preso i lavori.

Alla richiesta della Fiorentina però, come detto, potrebbe seguire un ricorso alla giustizia amministrativa. In caso di sentenza avversa, il comune di Firenze potrebbe a sua volta fare ricorso al Consiglio di Stato, il secondo grado di questo ramo della giustizia italiana. Il caso potrebbe protrarsi per mesi, durante i quali i lavori non potrebbero procedere e di conseguenza il rischio di perdere i fondi aumenterebbe.

Lo stadio Artemio Franchi di Firenze presenta inoltre alcune peculiarità che lo rendono molto difficile da ristrutturare completamente. Non può essere abbattuto e ricostruito come altri stadi italiani che hanno subito interventi simili a causa di alcuni elementi architettonici, tra cui le scalinate a spirale, che sono protetti dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali.