Nuove regole per la cessione delle squadre di calcio, la Figc interviene sul passaggio di quote

Il problema della sostenibilità nei campionati minori è sempre più impellente per la Figc, tutte le proposte di Gravina per arginare i fallimenti e i cambi improvvisi di proprietà

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 27 Febbraio 2025 08:00

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha stilato alcune priorità dell’organo di governo del calcio italiano per i prossimi anni. Il tema cruciale è la sostenibilità economica dei campionati, soprattutto di quelli minori. Per evitare alterazioni, Gravina vorrebbe che la Figc potesse approvare i passaggi di quote delle società.

Da anni, soprattutto in Serie C ma anche in Serie B, si creano infatti situazioni incerte a causa dei fallimenti o delle mancate iscrizioni ai campionati di squadre in difficoltà economica, o per improvvisi cambiamenti di proprietà. Un organo per vigilare su questa problematica però esiste già, la Covisoc.

La Figc vuole approvare i passaggi di proprietà nel calcio

“Io Federazione voglio esprimere, lo stiamo verificando sul piano legale, anche il mio consenso al passaggio delle quote, così come avviene nel caso delle fusioni”. Queste le parole di Gabriele Gravina in conferenza stampa, al termine dell’ultimo consiglio federale della Figc. Il presidente dell’organo di governo del calcio italiano chiede che la Federazione abbia l’ultima parola sulle cessioni delle quote delle società.

Il piano sarebbe pensato per i campionati minori. Serie B e Serie C stanno vivendo un periodo difficile, con diverse squadre sull’orlo del fallimento che compromettono l’integrità delle competizioni. Una situazione dovuta anche agli improvvisi passaggi di proprietà, come quello del Taranto nell’estate 2024. Un’approvazione della Figc dovrebbe evitare che le squadre finiscano in mano a proprietari che non hanno i mezzi economici per sostenerle.

Il problema della sostenibilità dei campionati minori

Da diversi anni i campionati di Serie B e di Serie C vivono una situazione di incertezza costante. Ogni estate, al momento dell’iscrizione al campionato, emergono società che non sono in grado di pagare la quota necessaria a partecipare o che non stanno pagando gli stipendi dei tesserati.

A differenza delle società di Serie A, quelle che partecipano ai campionati minori non possono attingere alle risorse che derivano dalle aste per i diritti tv, che portano al campionato maggiore quasi un miliardo di euro all’anno. In Serie C 60 squadre si devono dividere ogni anno circa 20 milioni, ricavando a malapena il denaro necessario a pagare la quota di iscrizione.

Incontri periodici per i temi chiave, la proposta di Gravina

Nelle sue dichiarazioni, Gravina ha anche sottolineato l’importanza di incontri periodici per continuare a monitorare la questione della sostenibilità: “Ho chiesto anche ai membri che non fanno parte del Comitato di Presidenza di vederci a cadenza bisettimanale per spingere sui temi che stiamo appoggiando” ha detto in conferenza stampa.

In cima alla lista di questi temi c’è proprio quello economico e finanziario. Questi incontri non dovrebbero però portare a una riforma complessiva del calcio italiano. Per il prossimo futuro, Gravina punta soprattutto a implementare il piano strategico approvato lo scorso anno, senza variazioni significative.

E la Covisoc?

Un meccanismo per evitare che società non economicamente sostenibili partecipino a campionati che non possono permettersi esiste in realtà già, ed è la Covisoc. La Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche ha infatti il compito di monitorare i conti dei club, ma non ha potere decisionale.

“Se c’è un organismo che non può essere sconfessato dagli organi della giustizia ordinaria è proprio la commissione di vigilanza. Lo dico perché continuiamo a lavorare con la stessa dedizione degli ultimi anni. Se dovesse arrivare una nuova agenzia, rispetteremo le leggi dello Stato” ha commentato a riguardo Gravina. Il riferimento è alla cosiddetta commissione anti-Covisoc, che nel 2024 il governo ha tentato di istituire, suscitando la reazione di Figc e Coni.