Termosifoni: i consigli per riscaldare casa e risparmiare in bolletta

L'Enea ha stilato un decalogo di buone norme per vivere al meglio la propria casa anche durante i mesi invernali ed evitare di pagare bollette troppo care

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Dal 15 ottobre è possibile accendere i riscaldamenti in oltre la metà degli 8 mila comuni italiani che si trovano nella zona climatica E. Il via libera è dunque già scattato per Milano, Torino, Bologna e Venezia. Tuttavia il caro bollette sta rendendo difficile scaldare la propria casa a costi contenuti.

L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha stilato un decalogo per evitare salassi invernali e allo stesso tempo limitare l’inquinamento.

Riscaldamenti, come risparmiare in bolletta: l’importanza della manutezione

La prima buona regola per evitare consumi eccessivi di gas, energia elettrica e acqua, è quella di eseguire periodicamente la manutenzione degli impianti. Oltre a garantire un risparmio in bolletta, in questo modo si evita anche una multa salata.

Gli impianti consumano e inquinano di meno se sono regolati correttamente, con i sensori a norma, sono puliti e non hanno incrostazioni di calcare, che possono causare problemi nell’erogazione idrica della caldaia.

Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto può incorrere in una multa che parte dai 500 euro, e che può essere evitata consultando periodicamente uno specialista.

Riscaldamenti, come risparmiare in bolletta: regolare la temperatura sotto i 20°

Una seconda norma di buonsenso è quella di tenere sotto controllo la temperatura degli ambienti della propria casa. La normativa attuale prevede un massimo di 22 gradi, ovvero 20 più due di tolleranza.

Già 18 o 19 gradi sono però sufficienti a garantire il comfort necessario in casa. Per ogni grado in meno, si può risparmiare dal 5% al 10% dei consumi di combustibile. Una percentuale molto alta, considerando gli attuali costi in bolletta.

Una casa troppo calda può causare problemi di salute. Se ambienti troppo freddi sono spesso causa di geloni e bronchiti, con ripercussioni anche su malattie croniche e dolori muscolari e scheletrici, allo stesso tempo temperature troppo alte possono essere fonti di patologie.

L’obesità è favorita dalla vita in ambienti surriscaldati, perché il corpo smette di bruciare i grassi per scaldarsi. Inoltre è sempre necessario umidificare adeguatamente gli ambienti per evitare la secchezza delle mucose e conseguente mal di gola o sinusite.

Gli eccessivi sbalzi termici, poi, ci rendono più vulnerabili alle infezioni a carico dell’apparato respiratorio. Causano infatti problemi alla vascolarizzazione delle mucose, con la paralisi delle ciglia che le rivestono e il cui movimento serve invece a catturare e respingere i patogeni come virus e batteri.

Quante ore accendere i termosifoni

Ancora bisogna tenere sotto controllo le ore di accensione dei termosifoni. Nelle abitazioni efficienti, dove non sono presenti spifferi e l’isolamento di porte e finestre è adeguato, non devono essere tenuti accesi giorno e notte. Il calore accumulato durante poche ore al giorno dovrebbe infatti bastare a mantenere la casa calda fino alla successiva accensione.

Attenzione poi al tempo massimo consentito per legge. Si va da ben 14 ore giornaliere per gli impianti delle abitazioni che si trovano in montagna e nelle regioni del Nord, la zona E, fino alle 8 ore consentite per le fasce costiere e il Sud Italia, la zona B.

Si tratta comunque di massimali che, per evitare bollette troppo salate e inutili sprechi di energia, non dovrebbero mai essere raggiunti. Dalle 2 alle 5 ore di riscaldamento bastano in genere a scaldare casa anche in pieno inverno.

Pannelli riflettenti dietro i caloriferi

Un’altra idea per scaldare la casa e risparmiare in bolletta è quella di installare pannelli riflettenti tra il muro e il termosifone. In molti casi basta semplicemente un foglio di carta stagnola o del materiale isolante che è possibile acquistare nei negozi di bricolage e fai da te.

Si tratta di un intervento molto semplice ma altrettanto efficace per evitare dispersioni di calore, in particolare se il calorifero è circondato dal muro o se questo ha sopra la carta da parati.

Chiudere sempre porte e finestre

Una buona norma per evitare sprechi di calore e ottimizzare il riscaldamento della casa è, banalmente, quella di chiudere porte e finestre appena scende la sera. Meglio dunque controllare sempre di aver chiuso tutto prima di accendere i termosifoni.

Chiudere anche persiane e tapparelle, usare tende pesanti e, come già detto, evitare spifferi, aiuta a conservare il caldo nelle ore notturne ed evitare dispersioni verso l’esterno.

È meglio anche chiudere le porte interne, isolando gli ambienti in cui si vive da quelli in cui dove magari non sono presenti i caloriferi, come corridoi e scale, o chiudere le valvole nelle stanze che non sono utilizzate.

Riscaldamenti, come risparmiare in bolletta: attenzione a cosa ostacola il calore

Nel decalogo dell’Enea si legge un altro consiglio furbo per evitare di tenere accesi i riscaldamenti per troppe ore, cioè quello di evitare di posizionare ostacoli sopra o davanti ai termosifoni.

Tende, mobili e asciugabiancheria impediscono infatti al calore di propagarsi per tutto l’ambiente, rendendo il consumo di gas o carburante meno efficiente.

Check up energetico e bonus statali

Chiedere a un tecnico una diagnosi energetica della propria casa è un ulteriore passo per evitare bollette troppo care. La valutazione sullo stato di isolamento termico delle pareti e degli infissi e un controllo degli impianti di riscaldamento e climatizzazione può garantire un taglio delle bollette fino al 40%.

Inoltre è possibile, attraverso l’analisi di un esperto, capire in che modo intervenire sull’edificio, magari usufruendo dei tanti bonus destinati all’edilizia, con le detrazioni delle imposte Irpef e Ires dal 50% all’85% o il superbonus al 110%.

Meglio un impianto nuovo ed efficiente

Dal 2015 è possibile installare solo caldaie a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Se l’impianto della propria casa è più vecchio potrebbe essere meglio passare a uno moderno, che può abbattere i costi e le emissioni.

Esistono oggi anche caldaie che sono alimentate a biomassa o sistemi ibridi con caldaia a condensazione e pompa di calore, che abbinati a impianti solari termici per il riscaldamento dell’acqua e ai pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica permettono di vivere serenamente senza preoccuparsi delle stangate in bolletta.

Usare la tecnologia e la domotica

Il nono punto del decalogo Enea è proprio quello di scegliere sempre soluzioni tecnologiche al passo con i tempi, dotando ad esempio il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperature, che eviti picchi o sbalzi di potenza che si traducono in consumi esagerati.

È utile anche fare uso della domotica e degli assistenti digitali, o anche di più datati timer, per programmare l’accensione dei termosifoni su base oraria, giornaliera e settimanale in base alle esigenze della propria casa.

Riscaldamenti, come risparmiare in bolletta: installare valvole termostatiche

L’ultima regola per evitare sprechi e riscaldare in modo efficiente la casa è quella di installare delle valvole termostatiche che permettono di regolare il flusso di acqua calda nei termosifoni e impediscono di superare la temperatura impostata dalla centralina per il riscaldamento degli ambienti.

Nei condomini sono già obbligatorie per legge e quando sono in uso consentono di abbattere i consumi fino al 20%, e dunque pagare bollette meno care durate i mesi più rigidi.