Quanto consuma un condizionatore e come risparmiare sulla bolletta

Ecco alcuni consigli utili per capire qual è il consumo del condizionatore e i modi per risparmiare in bolletta

Pubblicato: 27 Giugno 2022 18:00Aggiornato: 23 Novembre 2023 16:45

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“Quanto consuma un condizionatore” è la fatidica domanda che si ripresenta ciclicamente per tutti gli italiani. Croce e delizia per milioni di persone, da sempre i condizionatori sono un cruccio per tantissime famiglie che vedono un aumento significativo dei costi, con bollette spesso decisamente salate da pagare. E, sebbene ARERA abbia comunicato che nei prossimi mesi potremmo assistere a un calo rilevante dei prezzi della luce, il rischio di consumi eccessivi è sempre dietro l’angolo.

Scopri come risparmiare sulla bolletta

Quanto consuma un condizionatore in kWh?

I consumi dell’energia elettrica dovuti al condizionatore dipendono da molti fattori, ovvero:

  • dal tipo di utilizzo del condizionatore (a tal proposito sarà utile comprendere al meglio il significato dei simboli del telecomando per sfruttare al massimo le potenzialità dell’apparecchio senza eccessivi sprechi di energia);
  • dalla classe energetica e dal modello;
  • dalla zona climatica;
  • dalle caratteristiche dell’edificio (ovvero isolamento delle pareti e del tetto, finestre, tipologia di esposizione).

Per fare un esempio pratico, un’abitazione esposta a sud e con uno scarso isolamento termico delle pareti e del tetto utilizzerà molta più potenza per raggiungere la temperatura programmata rispetto a una casa ben coibentata con l’esterno, posta in zona d’ombra e orientata verso nord. Inoltre le prestazioni (e di conseguenza i consumi) variano a seconda delle condizioni esterne, della zona geografica in cui è situata la casa e del periodo dell’anno in cui ci si trova (per intenderci, i consumi nei mesi di giugno e settembre non sono paragonabili a quelli per i mesi di luglio e agosto). A parità di condizioni esterne un’abitazione esposta tutta al sole con uno scarso isolamento termico delle pareti e del tetto utilizzerà più potenza per raggiungere la temperatura voluta: dunque, maggiore è l’esposizione al sole, maggiore sarà la difficoltà di raffrescamento, maggiori saranno i consumi. Discorso diverso va invece fatto nel caso di un’abitazione ben isolata termicamente, posta in zona d’ombra e orientata verso nord. Bisogna inoltre tenere in considerazione l’ampiezza della stanza: anche in questo caso, maggiore sarà l’ampiezza della stanza e maggiore sarà il lavoro (e dunque il consumo) del condizionatore. Di fondamentale importanza, poi, è la classe energetica dell’apparecchio: un condizionatore di classe energetica A consumerà mediamente circa 160 kWh ogni anno mentre un condizionatore di una sola classe inferiore (quindi B) consumerà circa 186 kWh. Nel caso, invece, di classi energetiche molto basse i consumi possono arrivare addirittura a circa 430 kWh ogni anno.

Quanto consuma un condizionatore in euro?

Per sapere quanto potrebbe consumare un condizionatore in euro (il condizionale è d’obbligo) basterà moltiplicare il valore del consumo medio dell’apparecchio per il numero di ore di utilizzo e, successivamente, per il costo dell’energia elettrica (ovvero la tariffa applicata dal proprio fornitore). Facciamo un esempio indicativo: se si considera un costo medio dell’elettricità pari a 0,50 € al kWh e un tempo di utilizzo quotidiano medio di 8 ore, un condizionatore di alta classe energetica (A) installato in un’abitazione che rispetti correttamente i parametri di efficienza energetica dovrebbe consumare circa 2 € al giorno. Attenzione, però: se l’abitazione inefficiente o nel caso in cui si tratti di un modello di condizionatore con una classe energetica particolarmente bassa, i costi per un utilizzo quotidiano medio di 8 ore potrebbero anche arrivare a 8 €. I costi mensili, dunque, potranno oscillare a seconda delle caratteristiche sopra descritte tra i 60 e i 240 €. Se analizziamo invece un periodo trimestrale, facendo sempre riferimento ai due casi che abbiamo preso in esame poco fa, i costi oscilleranno da un minimo di 180 € per la classe energetica più efficiente fino a un massimo di ben 720 € per quella meno efficiente. Concludendo, stimare quanto in euro i consumi di un condizionatore a livello assoluto è oggettivamente impossibile e permette di comprendere a fondo quanto sia importante prestare attenzione ai diversi fattori che incidono sui consumi elettrici.

Aria condizionata, quanto incide in bolletta

Secondo una recente indagine che ha analizzato i consumi su base regionale, l’utilizzo del condizionatore è strettamente legato alle abitudini di ciascuno e alle temperature della città in cui si vive. Per giungere ai risultati dello studio sono stati presi in considerazione i giorni estivi (ovvero giornate in cui la temperatura ha superato i 25° C) registrati durante l’anno nelle diverse regioni italiane secondo i dati Istat. Inoltre, un’ulteriore indagine ha fornito anche i dati relativi alle ore di utilizzo medio del condizionatore tra le famiglie che posseggono e utilizzano regolarmente quest’apparecchio durante l’estate. Lo studio ha poi calcolato l’impatto del condizionatore in bolletta (utilizzando un condizionatore ad altissima efficienza che permetterebbe di minimizzare il consumo di energia). Ebbene, i dati raccolti hanno svelato come un condizionatore ad alta efficienza incida per circa l’11% sui consumi annuali di energia elettrica di una famiglia italiana (con un consumo di circa 315 kWh) mentre nel caso di un condizionatore a bassa efficienza (ovvero classe D) la spesa raddoppierebbe. Inoltre, sempre secondo dati Istat, i consumi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici ammonterebbero a circa il 70% della spesa energetica totale delle famiglie: nei mesi estivi il peso della bolletta elettrica aumenta sempre più con consumi che, di anno in anno, sono esponenzialmente cresciuti. Secondo un’altra indagine, condotta da una società specializzata nell’installazione di pannelli solari, il condizionatore è su tutti l’elettrodomestico che in media presenta i consumi più alti, con 450 KWh all’anno e una spesa media per famiglia di 120 euro. A seguire i consumi di altri elettrodomestici come il frigorifero (un modello di classe A attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 consumerebbe 305 Kwh), il phon (da 1800 Watt utilizzato per mezz’ora al giorno assicurerebbe un consumo di 290 KWh) e la lavatrice (di classe A, con 260 cicli all’anno, produrrebbe un consumo di 240 KWh).

Come risparmiare con il condizionatore

I condizionatori d’aria possono contribuire in modo determinante alle bollette elettriche elevate. Fortunatamente ci sono alcuni semplici passaggi che è possibile adottare per ridurre la spesa del condizionatore d’aria nelle bollette dell’elettricità senza sacrificare il comfort o la convenienza. Di seguito, dunque, 10 consigli che permetteranno di risparmiare sui consumi di energia elettrica e sulla bolletta mensile senza però dover per forza rinunciare al fresco.

Impostare una corretta temperatura

Si tratta di una regola “evergreen”: ridurre eccessivamente la temperatura per favorire il refrigerio all’interno di casa non è di certo la soluzione ideale per tagliare i costi in bolletta e, anzi, produrrà un consumo di energia ancora più elevato. La differenza massima di temperatura tra l’interno di casa e l’ambiente esterno dovrà essere di 8° C e la temperatura più appropriata da mantenere in casa è quella di 22° C. Per ogni ulteriore grado di temperatura inferiore impostato, la nostra bolletta dell’elettricità potrà aumentare addirittura fino all’8%.

La tecnologia inverter

Si tratta di una moderna e innovativa tecnologia in grado di renderne più efficiente il funzionamento del condizionatore: questo avviene adattando la velocità del motore al reale fabbisogno dell’ambiente (dunque di caldo o freddo all’interno dell’abitazione) e permette di risparmiare il 30% di energia elettrica, contribuendo inoltre a ridurre significativamente anche le emissioni dannose per l’ambiente. Non solo: questi nuovi condizionatori sono realizzati con elevati standard di risparmio energetico che consentono di ridurre i costi di raffreddamento dal 20% al 40%.

Raffreddare solamente determinate stanze

È oggettivamente inutile e controproducente raffreddare anche le stanze all’interno delle quali non siamo presenti: per risparmiare sui consumi basterà limitare l’uso del condizionatore alle stanze dove trascorriamo la maggior parte del tempo.

Tende e persiane per schermare il calore

Per mantenere fresca l’abitazione durante le calde giornate estive e, soprattutto, per fare in modo che il condizionatore svolga bene la sua funzione, sarà utile scegliere e posizionare tende e persiane di colore chiaro: un piccolo accorgimento che contribuirà a ridurre fino al 77% l’aumento di calore all’interno dell’abitazione. La luce solare diretta, infatti, può aumentare la temperatura di una stanza fino a 10° in più: mantenere perciò al fresco l’ambiente contribuirà a ridurre l’utilizzo prolungato del condizionatore.

La corretta posizione di un condizionatore

La posizione del condizionatore è un criterio fondamentale per il risparmio energetico: collocarlo nella stanza più battuta dal sole o più calda dell’abitazione determinerà una maggiore richiesta di energia per funzionare e, di conseguenza, un aumento notevole dei consumi. La soluzione ideale è quella di affidarsi ai tecnici specializzati o, in ogni caso, di installarlo nella stanza più ombreggiata dell’abitazione: un’accortezza che permetterà di ridurre i consumi elettrici del 5%. Attenzione, però, che non ci siano “ostacoli” al passaggio dell’aria: pc o televisori, ad esempio, producono molto calore e, interferendo con i sensori di rilevamento della temperatura del condizionatore, potrebbero farlo lavorare più del dovuto.

Utilizzare un ventilatore

Utilizzare in combinazione il condizionatore e un ventilatore è un sistema decisamente utile per ottenere refrigerio più velocemente senza abusare eccessivamente del condizionatore: una volta che l’ambiente sarà arrivato alla temperatura prefissata, basterà far andare al minimo il condizionatore e l’aria fredda verrà sospinta all’interno della stanza dal ventilatore, con un abbassamento dei costi in bolletta non indifferente.

Scegliere il giusto condizionatore

Un apparecchio troppo potente rispetto alla stanza nella quale è installato sarà inefficiente: infatti raffredderà sì l’ambiente molto velocemente ma non riuscirà però a ridurre l’umidità dell’aria e a generare una temperatura uniforme, alzando di molto il consumo di energia. Viceversa, un condizionatore troppo piccolo rispetto all’ambiente in cui è collocato dovrà lavorare eccessivamente per creare refrigerio. Sarà dunque utile scegliere e adattare la grandezza del condizionatore a quello dell’abitazione o delle relative stanze, così da risparmiare sui consumi.

Impostare il timer

Ammettiamolo, è completamente inutile tenere acceso il condizionatore – anche ai bassi regimi – se durante il giorno non siamo in casa o durante tutta la notte, quando la temperatura solitamente si abbassa: il consumo medio di un condizionatore si aggira difatti tra i 400 e i 600 kWh, dunque sarà utile (e necessario) utilizzarlo soltanto quando serve davvero. Per fare ciò basterà impostare il timer (oggi presente su quasi tutti i modelli) impostando l’attivazione dell’aria condizionata mezz’ora prima del rientro a casa o, eventualmente, durante la notte per fronteggiare l’afa o l’umidità. Un timer (o un cronotermostato) permetteranno infatti di ridurre notevolmente i consumi di energia elettrica e risparmiare fino al 10% sui costi di riscaldamento e raffreddamento.

L’importanza della manutenzione

Controllare i filtri dell’aria e mantenerli puliti e privi di polvere o detriti aumenterà le possibilità di un notevole risparmio in bolletta: se infatti il flusso d’aria viene limitato, l’impianto dovrà lavorare il doppio, con un conseguente aggravio economico sui consumi e, dunque, anche in bolletta. Per ovviare a questo costoso inconveniente sarà utile verificare lo stato dei filtri almeno una volta al mese: basterà rimuovere lavarli in acqua calda e sapone per rimuovere la polvere, poi lasciarli asciugare all’aria aperta e rimontarli, così da aumentare l’efficienza del condizionatore dal 5% al 15%.

Condizionatore o deumidificatore?

Nel momento in cui si acquista un condizionatore è assolutamente utile verificare che sia presente la funzione Dry, ovvero la deumidificazione, che permetterà di ridurre i consumi e di risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica. L’utilizzo della modalità Dry, infatti, permette di ottenere un risparmio in bolletta in una percentuale compresa tra il 20 e il 25% rispetto al condizionatore. Senza dimenticare i benefici per la salute: l’aria deumidificata è difatti un’aria più salubre e, rispetto all’aria condizionata, permetterà di prevenire numerosi problemi di salute, come ad esempio bronchiti, raffreddori, dolori cervicali o crampi.

 

In collaborazione con Libero Tariffe