Ci sono ottime notizie per i nuclei familiari che percepiscono l’assegno unico e universale per i figli a carico, che quest’anno diventa più ricco. Ma a patto di aggiornare in tempo le informazioni presenti nel database dell’Inps. L’importo spetta ancora in base alla condizione economica del nucleo familiare sulla base dell’Isee in corso di validità al momento della domanda, dell’età e del numero dei figli, ma la nuova legge di bilancio ha introdotto alcune maggiorazioni.
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Assegno unico e universale per i figli a carico: la platea dei beneficiari
L’assegno è unico poiché è finalizzato alla semplificazione e al potenziamento degli strumenti a sostegno della genitorialità e della natalità, ed è universale perché è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico. Spetta quando ricorrono le seguenti condizioni.
- Per ogni figlio minorenne a carico. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza.
- Per ogni figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che frequenta corsi di formazione scolastica o professionale o l’università, svolge un tirocinio o lavora e possiede un reddito complessivo inferiore agli 8 mila euro annui, svolge il servizio civile, cerca un lavoro.
- Per ogni figlio con disabilità, senza limiti di età.
L’importo è composto da una quota variabile – modulata in modo progressivo, da un minimo di 50 euro con un Isee superiore ai 40 mila euro a un massimo di 175 euro – e una quota di maggiorazioni.
Gli aumenti all’assegno unico e universale previsti dalla legge di bilancio
Da quest’anno gli importi sono ricalcolati al rialzo per via dell’inflazione. Inoltre nella legge di bilancio sono previste specifici aumenti.
- La maggiorazione mensile per i nuclei con almeno 4 figli passa da 100 a 150 euro.
- La maggiorazione mensile per i nuclei con 3 o più figli a carico, per i figli con una età compresa tra 1 e 3 anni e per Isee fino a 40 mila euro, aumenta del 50%.
- La maggiorazione mensile per i nuclei con figli di età inferiore a 1 anno aumenta del 50%.
Attenti alla data di scadenza per gli aumenti, senza scatta l’importo minimo
Per ottenere tutti gli aumenti previsti è necessario presentare l’Isee sia per i nuovi beneficiari sia per chi già riceve l’assegno unico, e non deve perciò inviare una nuova domanda.
La data ultima di presentazione è quella del 28 febbraio 2023. In assenza della nuova Dsu caricata sul portale dell’Inps, le famiglie riceveranno solo gli importi minimi previsti per gli Isee superiori ai 40 mila euro, ovvero 50 euro per ogni figlio a carico.
A marzo nell’assegno unico sarà presente anche il conguaglio, con gli eventuali arretrati dovuti per il ricalcolo della presentazione dell’Isee 2022 effettuata il 30 giugno. Lo scorso anno, con i dati aggiornati al mese di novembre, sono pervenute all’Inps oltre 6,1 milioni di domande per 9,3 milioni di figli a carico, di cui il 45,6% al Nord e il 34% al Sud.
Gli importi mensili sono risultati più alti nelle regioni del Meridione, per via dei valori Isee mediamente più bassi. L’Osservatorio statistico sull’assegno unico e universale ha rilevato infatti importi medi in una fascia compresa tra i 134 euro per figlio nella provincia autonoma di Bolzano e i 167 euro in Calabria.