Superbonus, quanto costa allo Stato: il conto sale a 75 miliardi di euro

Superbonus, gli ultimi dati di Enea: la spesa media per la ristrutturazione di un condominio è di quasi 600mila euro

Foto di Emanuela Galbusera

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Non si ferma la corsa del superbonus. Il conto totale degli investimenti legati al superbonus è di 68,5 miliardi, per poco meno di 385mila cantieri. A fine febbraio, gli investimenti per i lavori di efficientamento energetico agevolati dal superbonus hanno generato detrazioni a carico dello Stato pari a 75,3 miliardi di euro.

Il costo medio degli interventi effettuati nei condomini (al netto delle detrazioni) è pari 598mila euro. Costano un po’ meno invece le ristrutturazioni degli edifici unifamiliari (in media 114mila euro) e delle unità funzionalmente indipendenti (96mila).

I dati arrivano dal report mensile di Enea sull’utilizzo del superbonus, aggiornato al mese scorso.

Superbonus, il costo per lo Stato è di 75,3 miliardi

Secando i calcoli di Enea, gli investimenti finanziati dallo Stato con il superbonus sono così composti:

  • 32,8 miliardi di euro per i condomìni,
  • 25,2 miliardi per gli edifici unifamiliari
  • 10,5 miliardi per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti

per un totale di circa 68,5 miliardi di euro il cui 110% corrisponde appunto a 75,3 miliardi di euro di detrazioni.
In totale sono state presentate quasi 385.000 asseverazioni (erano 372.000 a fine gennaio):

  • quasi 54.800 per condomìni (erano 51.200 un mese fa)
  • 221.000 per gli edifici unifamiliari (erano 215.000 a fine gennaio)
  • quasi 109.000 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (erano 106.000 un mese fa).

Si conferma costante l’investimento medio superbonus per ciascuna tipologia di edificio:

  • 598.000 euro per i condomini
  • 114.000 euro per gli edifici unifamiliari
  • 97.000 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Superbonus, la stretta e le novità 2023

La stretta al superbonus, considerata da molti eccessiva, è ancora in discussione nell’ambito della conversione in legge del DL 11/2023. Da più di un mese non è più consentito né lo sconto in fattura né la cessione del credito, ma la detrazione può essere recuperata esclusivamente come dall’Irpef nella percentuale prevista dal bonus di riferimento (superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus, sismabonus acquisti, bonus barriere architettoniche, installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine per le auto elettriche).

Intanto, dal 1° gennaio 2023 l’aliquota del superbonus è scesa dal 110% al 90% per i condomìni, gli edifici da 2 a 4 unità con unico proprietario e le prime case il cui proprietario abbia un “reddito di riferimento” non superiore a 15.000 euro.
Il decalage dell’aliquota andrà a modificarsi ulteriormente per arrivare al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino al 31 dicembre 2025.

Ricordiamo che chi ha espletato i necessari passaggi burocratici entro le date previste (18 novembre 2022, 25 novembre 2022, 31 dicembre 2022) può ancora fruire del superbonus con l’aliquota del 110%.