Bonus bagni, sconto sulla ristrutturazione: chi lo può ottenere

Per un lavoro nel proprio bagno, nel 2023 si possono richiedere il bonus barriere architettoniche o il bonus ristrutturazione

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

La possibilità di ottenere una detrazione significativa, compresa tra il 50% e il 75%, per le spese di ristrutturazione effettuate nell’immobile rimane in vigore fino al 31 dicembre 2024, data di scadenza fissata. Tra le spese che possono beneficiare di questa agevolazione rientrano anche quelle relative ai bagni. Esamineremo insieme le modalità e i requisiti per poter usufruire di questa detrazione.

Nella recente circolare dell’Agenzia delle Entrate è stato fornito un importante chiarimento riguardo alle spese di ristrutturazione che sono ammissibili per l’agevolazione di cui stiamo discutendo. Tra queste spese rientrano anche quelle associate ai servizi igienici, compresi i bagni.

Bonus bagni 2023: le agevolazioni

In particolare, questa agevolazione è inclusa nel bonus per le barriere architettoniche, il quale rimarrà valido fino al 31 dicembre 2025. Tale bonus prevede una detrazione massima del 75% per le spese sostenute al fine di migliorare l’accessibilità degli immobili.

È importante sottolineare che per il bonus barriere architettoniche è stabilito un limite massimo di spesa che può beneficiare dell’agevolazione, nonché un importo massimo che può essere recuperato attraverso la detrazione.

In particolare, il bonus prevede una detrazione del 75% delle spese sostenute, la quale può essere recuperata entro un periodo massimo di 5 anni. Tuttavia, c’è un tetto massimo di spesa ammissibile per l’agevolazione, che è fissato a 50.000 euro.

È importante notare che i lavori rientranti nel bonus possono essere effettuati sia su villette unifamiliari che su condomini.

Requisiti e beneficiari

Il bonus barriere architettoniche è accessibile a tutti i proprietari di immobili, inclusi coloro che possiedono uffici o studi commerciali. Tuttavia, è importante considerare che il tetto massimo di spesa ammissibile varia in base alla categoria dell’immobile in cui vengono effettuati i lavori.

La richiesta per il bonus può essere presentata da tutti i proprietari di immobili, indipendentemente dall’uso dell’immobile stesso. Tuttavia, è necessario rispettare il limite massimo di spesa consentito per l’agevolazione, che dipende dalla categoria dell’immobile.

In sostanza, sia i proprietari di abitazioni private che quelli di uffici o studi commerciali possono accedere al bonus, ma è importante tenere conto del tetto di spesa specifico per la categoria di immobile in cui si svolgono i lavori.

Bonus ristrutturazione: ultima agevolazione

Esiste un’altra opportunità per recuperare parte delle spese sostenute per la ristrutturazione dei bagni, che è rappresentata dal bonus ristrutturazione. Questo bonus presenta alcune differenze rispetto al bonus barriere architettoniche.

Nel caso del bonus ristrutturazione, la detrazione è del 50% delle spese sostenute e può essere recuperata tramite un rimborso Irpef, suddiviso in 10 rate annuali. Tuttavia, è importante considerare che la detrazione è concessa su una spesa massima di 96.000 euro.

Un aspetto da tenere in considerazione è che il bonus ristrutturazione è applicabile solo agli edifici residenziali e non è valido per uffici o studi commerciali. Pertanto, solo i proprietari di edifici residenziali possono beneficiare di questa agevolazione per la ristrutturazione dei bagni.

Bonus, per i bagni solo manutenzione straordinaria

Per quanto riguarda specificamente i lavori ai bagni, il bonus ristrutturazione si applica solo alle attività considerate come ristrutturazione. Ciò include la manutenzione straordinaria sia per le singole unità che per le parti comuni dell’edificio. Le stesse operazioni descritte precedentemente per il bonus barriere architettoniche possono rientrare nel bonus ristrutturazione. Tuttavia, i lavori di manutenzione ordinaria, come la sostituzione di un lavandino o un infisso, non sono ammissibili per il rimborso.

Per poter beneficiare del bonus, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, che riporta la partita IVA dell’azienda che svolge i lavori. È inoltre necessario ottenere una Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) dal Comune. Inoltre, sarà richiesta la propria dichiarazione dei redditi annuale e i dati catastali dell’immobile oggetto della ristrutturazione.

In sintesi, per ottenere il bonus ristrutturazione per i lavori ai bagni, è necessario assicurarsi di effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante con la partita IVA dell’azienda, ottenere la CILA dal Comune e avere a disposizione la dichiarazione dei redditi annuale e i dati catastali dell’immobile.