Assegno unico in ritardo, ma arriva maxi ricalcolo: a chi va

L'assegno unico a maggio 2023 viene pagato in ritardo per alcune categorie di utenti. I motivi vanno ricercati nei conguagli Inps.

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista Professionista

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Non tutti gli aventi diritto hanno percepito l’assegno unico a maggio 2023: una piccola percentuale di utenti non ha infatti ancora beneficiato della misura. In termini assoluti si tratta comunque di diverse migliaia di nuclei familiari, dal momento che la platea è vastissima.

Assegno unico maggio 2023 in ritardo

Adriano Bordignon, il presidente del Forum delle associazioni familiari batte i pugni sul tavolo: “La puntualità per il versamento è vitale, in molti casi, per arrivare a fine mese senza avere l’acqua alla gola. Per molte famiglie l’assegno unico è anche un modo per sostenere il costo del caro vita, dai beni primari a quelli per la prima infanzia”.

La risposta dell’Inps è arrivata tramite il Messaggio n. 1947. Alla base dello slittamento nelle erogazioni c’è il calcolo di un’alta mole di conguagli. I riconteggi sono dovuti alle variazioni intervenute sui valori Isee e nei nuclei familiari di decine di migliaia di beneficiari, ma anche alle modifiche introdotte dall’aggiornamento della normativa. Normativa che ha raddoppiato gli importi delle somme erogate. Ma non solo: il governo punta ad aumentare ulteriormente l’assegno unico per determinate categorie di utenti.

Nel conguaglio le somme indebitamente percepite saranno scalate per compensazione dagli importi futuri, laddove possibile. Già adesso si può conoscere la propria posizione in merito al conguaglio rivolgendosi al Contact Center integrato ovvero alle Strutture Inps competenti per territori. Le probabili date di pagamento sono contenute nel fascicolo previdenziale del portale Inps alla voce “Pagamenti”. Di norma l’Istituto anticipa di pochi giorni la data valuta prima dell’effettiva erogazione del contributo. La data di valuta indica il giorno in cui i soldi saranno effettivamente disponibili sul conto corrente del nucleo familiare.

Per approfondire si rimanda al sito ufficiale dell’Inps contenente il Messaggio numero 1947 del 26-05-2023.

Assegno unico: quando viene pagato di solito

Le finestre di pagamento relative all’assegno unico sono due:

  • in caso non vi siano state modifiche rispetto ai mesi precedenti l’assegno unico viene pagato dal 10 al 20 del mese;
  • in caso di nuova domanda di assegno unico o in caso di modifiche a situazioni precedenti i pagamenti vengono erogati a partire dal 20 del mese;
  • a queste due finestre si somma una terza data, relativa a chi percepisca assegno unico e reddito di cittadinanza: per costoro gli importi sono erogati a partire dal 27 del mese.

Assegno unico e variazione Isee o nucleo familiare

Parlando di variazioni è l’Inps stessa, con la circolare 132 del 15 dicembre scorso, a stilare un elenco esemplificativo e non esaustivo dei casi che danno luogo a variazione con relativo conguaglio:

  • la nascita di un figlio;
  • nuova o diversa disabilità di un figlio;
  • variazioni nella frequenza scolastica o nella frequenza di corsi di formazione per figli dai 18 ai 21 anni;
  • modifiche all’eventuale separazione/coniugio dei genitori;
  • criteri di ripartizione dell’assegno tra i due genitori sulla base di provvedimento del giudice o di accordo;
  • variazioni delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e/o dall’eventuale altro genitore.

Cos’è l’assegno unico universale

L’assegno unico universale è una misura volta al sostegno economico alle famiglie con figli a carico fino al compimento dei 21 anni. In caso di figli disabili non c’è limite di età.

La misura sostituisce e accorpa alcune precedenti forme di sostegno delle famiglie come bonus bebè, bonus asilo nido, congedo parentale retribuito, eccetera.