Allarme West Nile, ancora morti in Italia: come difendersi dal virus

Ancora in salita i numeri delle persone contagiate dal West Nile virus e delle vittime della febbre del Nilo: le linee guida per proteggersi

Pubblicato: 3 Agosto 2022 15:01

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Redazione

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Crescono i casi di febbre West Nile in Italia. Nel Padovano sono ben 49 i contagi accertati nel giro di poco più di 20 giorni, con l’Azienda Ospedale Università di Padova in piena emergenza. La pressione della febbre del Nilo sulle strutture del centro medico è aumentata progressivamente, con 12 persone tra i 30 e gli 80 anni ricoverate e diversi pazienti con sintomi gravi: 3 sono in terapia intensiva. Nella provincia, epicentro del contagio, si contano 4 vittime, più una ulteriore a Venezia. L’Iss riporta anche due decessi fuori regione: uno in Emilia Romagna e uno in Piemonte.

Che cos’è la West Nile fever e come si trasmette

La febbre del Nilo Occidentale, o West Nile fever, è una malattia causata dall’omonimo virus. Il Wnv fa parte della famiglia dei flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, nel distretto da cui il patogeno prende il nome. È diffuso in tutti i continenti. I suoi serbatoi naturali sono gli uccelli selvatici e le zanzare, soprattutto del tipo culex, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione agli esseri umani. Infetta anche altri mammiferi, come i cavalli, i cani, i gatti e i conigli.

Il virus si trasmette anche con trapianti di organi, trasfusioni di sangue e durante la gravidanza tra la madre e il bambino. La febbre non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 14 giorni, ma può arrivare anche a 21 nei soggetti immunocompromessi.

Quali sono i sintomi (gravi) della febbre del Nilo

La maggior parte delle persone infette non ha sintomi. Tra i sintomatici, il 20% ha manifestazioni della malattia particolarmente lievi, che durano alcuni giorni e variano in base all’età della persona.

  • Febbre.
  • Mal di testa.
  • Nausea.
  • Vomito.
  • Linfonodi ingrossati.
  • Sfoghi cutanei.
  • Arrossamento degli occhi.
  • Dolori muscolari e articolari.

Nei bambini è più frequente la febbricola, nei giovani febbre alta con arrossamento degli occhi e dolori diffusi. Negli anziani e nelle persone fragili, la febbre West Nile può manifestarsi anche in forma molto grave.

Circa 1 persona su 150 accusa anche sintomi di tipo neurologico e altri effetti gravi della malattia.

  • Febbre molto alta.
  • Forte mal di testa.
  • Debolezza.
  • Disorientamento.
  • Tremori.
  • Disturbi della vista.
  • Torpore.
  • Convulsioni.
  • Paralisi.
  • Coma.

Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. In 1 caso su 1.000 la malattia può causare un’encefalite letale.

Come si diagnostica e cura la febbre West Nile

La diagnosi viene effettuata con testi di laboratorio su siero o fluido cerebrospinale, alla ricerca di anticorpi IgM, che possono indicare anche un’infezione pregressa, anche di un anno prima. I campioni raccolti entro 8 giorni dall’insorgenza dei sintomi possono risultare negativi, e pertanto è consigliato ripetere le analisi.

Non esistono terapie specifiche per la febbre West Nile. I sintomi spariscono da soli dopo qualche giorno, e in alcuni casi dopo alcune settimane. Nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale, dove i pazienti sono trattati con fluidi intravenosi e respirazione assistita per evitare disidratazione e malfunzionamento die polmoni.

Come difendersi dalla febbre West Nile

Non esiste un vaccino per questa malattia, anche se alcuni farmaci sono in sperimentazione. La prevenzione consiste principalmente nel proteggersi dalle punture di zanzare ed evitare di metterle nelle condizioni di riprodursi. Spetta dunque agli amministratori locali mettere in campo delle soluzioni per impedire la proliferazione degli insetti, drenando specchi di acqua stagnante e disinfestando le zone più popolate.

Il singolo può seguire queste linee guida dell’Iss.

  • Usare repellenti.
  • Indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto.
  • Installare zanzariere alle finestre.
  • Svuotare frequentemente i vasi di fiori e altri contenitori contenenti acqua stagnante.
  • Cambiare spesso l’acqua nelle ciotole degli animali.
  • Tenere le piscinette per bambini e animali in posizione verticale quando non sono usate, per evitare ristagni.

Vi abbiamo già parlato qua del West Nile virus e delle strategie per riconoscerlo. Non si tratta di un’emergenza nuova. I primi casi di questa nuova ondata di West Nile in Italia sono stati rilevati già a luglio, come anticipato qua. Per fermare il contagio potrebbero tornare utili le zanzare Ogm di Bill Gates di cui vi abbiamo parlato qui.