Caro-bollette, i rischi per salute se la casa è troppo fredda

Risparmiare sul riscaldamento in casa è e deve essere una regola generale per tutti. Ma attenzione: ci possono anche essere rischi per la salute se la temperatura è troppo bassa

Pubblicato: 30 Novembre 2022 15:44

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Redazione

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Il freddo è arrivato a mordere gli italiani, soprattutto in quelle aree particolarmente fredde del Nord, ma non solo. Dopo i disastri meteo delle ultime settimane, che hanno portato alluvioni, allagamenti, frane e smottamenti (qui abbiamo parlato della tragedia di Ischia), ora lo Stivale si appresta a fronteggiare l’inverno.

Dopo un autunno caldissimo e un’estate bollente – che ha portato alla più grave siccità degli ultimi 500 anni – sta per arrivare il gelo, che a causa del prezzo del gas alle stelle peserà duramente sulle nostre tasche. Già adesso, con le prime bollette salate recapitate, migliaia di italiani stanno facendo i conti con un salasso annunciato ma drammatico, che si somma all’inflazione record che ha portato rincari su tutti i prodotti e i servizi.

Per affrontare l’inverno il governo Draghi aveva messo in piedi il cosiddetto “piano Cingolani” per risparmiare su energia e gas, a partire dalle nostre case: la temperatura in casa, e dunque il riscaldamento di termosifoni e altro, va tenuta massimo a 19 gradi.

Qui trovi lo speciale QuiFinanza sul piano Cingolani e come risparmiare per l’inverno.

Problemi di salute collegati al freddo eccessivo in casa

Questo comporta senz’altro un risparmio in bolletta, oltre che un impatto più leggero sull’inquinamento. Tuttavia, ci potrebbero essere problemi di salute che non vanno affatto sottovalutati.

A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), che ha parlato dei rischi per gli oltre 3 milioni di anziani, in particolare i più vulnerabili, che in Italia vivono in condizioni di povertà energetica, cioè non sono in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione per la spesa energetica troppo elevata.

“La necessità di sopportare il freddo in casa per il caro-bollette non è solo una condizione spiacevole, ma anche pericolosa per la salute degli anziani, soprattutto per l’apparato cardiovascolare” spiega Francesco Landi, presidente nazionale della Sigg e direttore di Medicina Interna Geriatrica del Gemelli di Roma.

Generalmente con l’avanzare dell’età il sistema di termoregolazione si deteriora e molti anziani avvertono maggiormente freddo anche in casa, soprattutto agli arti e alle estremità, perché l’organismo concentra il calore nelle parti fondamentali del corpo, cioè cuore, cervello e polmoni.

Spesso l’anziano – prosegue Landi – può sentire freddo perché ha una pelle sottile con minor grasso corporeo, o perché si muove o mangia poco o ha una massa muscolare ridotta e un metabolismo rallentato con minore produzione di calore. Ma una sensazione di freddo continua dovuta a un tempo prolungato di esposizione a basse temperature in casa può diventare pericolosa.

Qui le città italiane in cui i prezzi di luce e gas sono aumentati di più.

Quali rischi per gli anziani se in casa fa troppo freddo

“Può ad esempio comportare una riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiache, delle cadute, con il drammatico corollario delle fratture e un aumento dei ricoveri ospedalieri e fino anche della mortalità”.

Studi epidemiologici dimostrano che vivere in una casa fredda aumenta il rischio di ictus e infarto, in chi ha già problemi cardiaci, evidenzia Landi: “Quando la temperatura in casa si abbassa, infatti, i vasi sanguigni si restringono, aumentando la pressione sanguigna e ostacolando la circolazione. Anche il nostro sangue diventa più denso, in parte a causa di un aumento dei livelli di una proteina chiamata fibrinogeno e di altre molecole responsabili della coagulazione”.

La restrizione dei vasi sanguigni, inoltre, porta anche a una maggiore minzione: il continuo bisogno di fare pipì può causare disidratazione se i liquidi persi non vengono sostituiti in maniera sufficiente con l’assunzione di più acqua. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di coaguli di sangue e costringere il sistema cardiovascolare a lavorare di più.

“Il freddo domestico può anche avere effetti dannosi sul sistema respiratorio e aggravare malattie come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), patologie tra le più comuni nella terza età – prosegue ancora Landi –. Respirare aria fredda in casa può irritare le vie respiratorie e scatenare sintomi come tosse e produzione di muco. Alcune evidenze suggeriscono che basse temperature in casa possono essere il microclima ideale per la diffusione dei rinovirus e dei virus dell’influenza, che rimangono vitali più a lungo”.

Senza contare gli effetti sulla mobilità. “Spesso gli anziani per il freddo decidono di rimanere a letto anche tutto il giorno evitando addirittura di nutrirsi adeguatamente”.

Inoltre, la sensazione di freddo può aumentare il dolore cronico, specialmente quello legato a patologie tipiche dell’età avanzata come l’artrite o l’artrosi. Ciò potrebbe aumentare il rischio di subire una caduta o qualche altro infortunio in casa.

Infine, ci sono i rischi connessi a una casa fredda, umidità e muffa in primis. “Le spore rilasciate dai funghi della muffa irritano i polmoni – avverte Landi – e possono esacerbare condizioni come l’asma. Studi scientifici mostrano che vivere in ambienti umidi e con la muffa per lunghi periodi aumenta il rischio di un declino della funzionalità polmonare”.

Come proteggersi dal freddo in casa: i consigli pratici di Sigg

La Sigg ha fornito alcuni consigli pratici per aiutare gli anziani a proteggersi dal freddo in casa:

  • evitare dispersione di calore chiudendo le porte di alcune stanze e le fessure degli infissi da cui potrebbero passare degli spifferi
  • indossare indumenti a strati e anche biancheria intima di lana
  • preferire il consumo di zuppe e vellutate, frutta cotta e verdura di stagione, ma anche di tisane, tè e infusi
  • areare i locali evitando di tenere le finestre aperte troppo a lungo, per il necessario cambio d’aria, e mai di sera quando la temperatura esterna tende ad abbassarsi ancora
  • durante la giornata, soprattutto se c’è il sole, tenere le persiane alzate e lasciare che la luce e il calore entrino in casa. Al tramonto, abbassare tutto per mantenere il tepore accumulato durante le ore diurne.

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Rischio emergenza sanitaria: cosa fare

Gli anziani hanno dunque necessità di vivere in una casa adeguatamente riscaldata con una temperatura sufficientemente alta, avverte ancora Sigg.

Per consentire agli anziani di sopravvivere ai rincari dei costi dell’energia, evitando conseguenze gravi per la salute – conclude Landi – sarebbe auspicabile che il Governo si facesse carico di questa situazione che rischia di diventare una vera emergenza di sanità pubblica, con aiuti diretti esclusivamente alle persone di età più avanzata, con reddito basso e in condizioni critiche di salute.

Un progetto pilota è già in corso di sperimentazione in Inghilterra e prevede di assicurare un finanziamento dal Fondo governativo di sostegno alle famiglie, per estenderlo ad anziani con più di 60 anni affetti da patologie polmonari croniche come enfisema, bronchite cronica e in difficoltà a pagare le bollette del riscaldamento. Un’azione preventiva di questo tipo anche in Italia eviterebbe agli anziani di ammalarsi sempre di più, riducendo i ricoveri con maggiori risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.