Allarme tetracloroetilene: stop all’acqua in una città

L'allarme è scattato nella città sannita dove sono state registrate percentuali oltre la soglia consentita dalla legge della sostanza

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Redazione

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Dopo i tre anni di pandemia vissuti col Covid i riflettori sono sempre più puntati sulla sanità pubblica e gli organismi di controllo per monitorare e arginare quanto più possibile l’insorgere di nuove patologie che possono avere ripercussioni pesanti sulla salute dell’uomo e non solo. Ecco quindi spiegato il perché delle tante allerte sugli alimenti in questo 2022, con prodotti ritirati dagli scaffali per alcuni batteri presenti oltre i limiti concessi dalla legge (qui vi abbiamo parlato per esempio dell’allerta sulla listeria).

Di recente l’attenzione è stata rivolta anche sull’acqua potabile, con diversi Comuni che nel corso delle ultime settimane hanno emanato diversi allarmi sulla sicurezza di quella erogata dai rubinetti di casa.

Allarme acqua a Benevento, firmata l’ordinanza

Dopo avervi parlato del caso Clostridium perfringens a Pescara, l’ultima città a vivere uno “stop” all’acqua dal rubinetto è stata Benevento. Nel Comune sannita, infatti, è stato il sindaco Clemente Mastella a firmare un’ordinanza per disporre il divieto di utilizzo dell’acqua potabile per tutti i cittadini allacciati all’acquedotto pubblico nella parte bassa della città per quantità fuori norma di tetracloroetilene, una sostanza particolarmente pericolosa per la salute.

L’ordinanza è stata firmata nella serata di giovedì 17 novembre 2022 dopo la comunicazione, da parte dell’azienda sanitaria competente, che la soglia di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana era troppo alta. Non è la prima volta che avviene, e già in passato il Comune di Benevento era intervenuto per proibire il consumo di acqua potabile a causa di questo tipo di contaminazione.

La Gesesa, la società del gruppo Area che opera nell’area per il servizio idrico, ha avviato i dovuti accertamenti per capire la causa di ciò che è avvenuto, ma intanto nel capoluogo sannita dovrebbero essere già state posizionate delle autobotti di acqua potabile dallo stesso fornitore. Il provvedimento riguarda quasi tutta la città, fatta eccezione per la parte situata più in alto. Di seguito i quartieri e le zone interessate.

  • Rione Libertà;
  • Rione Ferrovia;
  • Rione Triggio;
  • Rione Santa Maria degli Angeli;
  • Centro Storico;
  • Corso Garibaldi e traverse fino a piazza Guerrazzi;
  • Rione Ponticelli;
  • Contrada San Vito;
  • Contrada Pezzapiana;
  • Contrada San Marco;
  • Contrada San Chirico;
  • Contrada Acqua fredda;
  • Contrada Ripamorta;
  • Contrada Ripazecca;
  • Contrada Torre Alfieri;
  • Epitaffio;
  • Monte pino;
  • Via Castelpoto;
  • Contrada Ciancelle;
  • Contrada Serretelle;
  • Contrada Gran Potenza;
  • Contrada Madonna della Salute;
  • Contrada Montecalvo.

Cos’è il tetracloretene e i rischi

L’allerta a Benevento, come detto, è stata causata dall’elevata concentrazione di tetracloroetene nell’acqua. Ma di che si tratta? Detto anche tetracloroetilene o percloroetilene, è una sostanza tossica e pericolosa per l’ambiente. Viene utilizzato come solvente sia per uso domestico che industriale.

Può provocare irritazione cutanea e sintomi neurologici importanti, può essere nocivo se ingerito o inalato e può essere distruttivo per gli ecosistemi acquatici sul lungo termine. I rifiuti contenenti tetracloroetilene sono considerati come rifiuti pericolosi in Italia. La legge impone come limite di concentrazione una quantità di 10 microgrammi per litro d’acqua.

Ma cosa si rischia? Col tetracloroetilene puro, quindi non diluito in acqua, i rischi sono elevati, infatti:

  • Emana fumi o gas irritanti e può esplodere se a contatto con metalli;
  • La sua inalazione può causare tosse, vertigini, mal di testa, sonnolenza, nausea, perdita di conoscenza e richiede assistenza medica immediata, fino a rendere necessaria anche la respirazione artificiale;
  • A contatto con la pelle provoca arrossamento e bruciore. Per questo deve essere maneggiato con guanti e vestiario protettivi e i vestiti contaminati devono essere rimossi. La cute deve poi essere sciacquata con acqua pulita e sapone;
  • A contatto con gli occhi provoca bruciore e dolore. Prima di sciacquare con abbondante acqua pulita, è bene rimuovere le lenti a contatto e consultare poi il medico;
  • Se ingerito può provocare aritmia cardiaca e portare addirittura all’arresto respiratorio. In questi casi è bene risciacquare la bocca, non indurre il vomito e consultare immediatamente il medico.