Dieci persone sono risultate positive al vaiolo delle scimmie a Firenze, con un vero e proprio boom dei casi nel giro di poche ore. I casi sono emersi grazie alla segnalazione di un medico di famiglia nel Mugello che ha dato il via alle analisi che hanno confermato la diagnosi. Secondo quanto emerso, dal primo paziente sono poi stati scoperti ulteriori nove infetti che avevano in comune la partecipazione a una serata in discoteca nell’hinterland del capoluogo toscano.
Allarme casi a Firenze
Una situazione da tenere sotto controllo, per evitare una serie di contagi a macchia che potrebbero causare una vera e propria emergenza. A Firenze scatta un primo focolaio di vaiolo delle scimmie, con ben 10 persone che sono risultate positive all’infezione virale che si manifesta attraverso eruzioni cutanee come vescicole e linfonodi ingrossati oltre che febbre.
Ad accorgersi che qualcosa non andava è stato un medico nel Mugello, che sottoponendo ad analisi un suo assistito ha ricevuto esito positivo al virus. Da qui il tracciamento dei possibili contagi che ha portato ad altre nove positività.
Sette dei dieci contagiati hanno in comune la partecipazione ad alcuni eventi in una discoteca nell’hinterland di Firenze, frequentata principalmente dalla comunità omosessuale. Dal punto di vista clinico, nessuno di loro desta preoccupazione, ma la Regione Toscana ha già inviato una segnalazione al ministero della Salute, come previsto per questo tipo di malattie.
Trasmissione e sintomi del vaiolo
Ma cos’è il vaiolo delle scimmie e come si trasmette? Si tratta di un virus che appartiene alla stessa famiglia del vaiolo, ma è meno grave. Il passaggio del patogeno avviene tipicamente per contatto fisico con animali contagiati ed è trasmissibile da persona a persona, attraverso lo stretto contatto con un individuo infetto che ha già sviluppato eruzioni cutanee.
Il contatto con la sua pelle, anche attraverso un rapporto sessuale può, quindi, innescare la trasmissione che, in alcuni casi, può anche può passare da una madre infetta al feto nel corso della gravidanza o in seguito al parto per contatto tra cute e cute. A oggi non ci sono ancora abbastanza evidenze per fare una stima precisa sulla durata della contagiosità di una persona infetta.
Tra i sintomi che possono essere accusati dai pazienti che hanno contratto il vaiolo delle scimmie ci sono febbre e malessere generale. Altre manifestazioni possono essere i brividi, l’astenia, mal di testa e mal di schiena. L’infezione può causare anche un ingrossamento dei linfonodi e dolori a livello muscolare.
I recenti contagi hanno permesso anche di stimare che tra il primo e il terzo giorno dalla comparsa dei primi sintomi si manifestano eruzioni cutanee che possono degenerare in vescicole, pustole e croste. Si tratta di sintomi molto comuni che si manifestano in oltre nove pazienti su dieci. Ma le lesioni sulla pelle possono anche essere scarse e coinvolgere solo aree limitate come la zona peri-anale o l’area genitale.
A essere colpite da eruzioni possono essere altre parti del corpo come il viso, le braccia, le mani, il tronco, le gambe e le piante dei piedi.