Il ministero della Salute italiano ha richiamato dal mercato un salame per il rischio salmonella e listeria monocytogenes collegata alla sua assunzione da parte dei consumatori. Il prodotto in questione è il salame nostrano aglio/senz’aglio che viene venduto nei supermercati italiani con il marchio Trentin. Nell’avviso pubblicato in data 4 novembre, il dicastero della Salute esorta i cittadini a non mangiare il prodotto, con lo stesso che può essere riconosciuto attraverso il lotto, lo stabilimento di produzione e la data di scadenza. I possessori possono inoltre ottenere il cambio o il rimborso.
Richiamato salame nostrano, i lotti
Il salame nostrano aglio/senz’aglio oggetto del richiamo del ministero della Salute è in commercio con il marchio Trentin e viene venduto in pezzi dal peso di 600 grammi cadauno. Per riconoscere il prodotto richiamato è necessario guadare sull’etichetta di accompagnamento il lotto del salame. Quello richiamato per rischio microbiologico corrisponde a 4/37.
Altro elemento distintivo è la data di scadenza. In questo caso ce ne sono diverse, ovvero: 5, 7, 8, 10, 11, 12, 14, 17, 18, 19, 21, 24, 25 e 27 dicembre 2024.
Dove è stato prodotto il salame richiamato
Oltre ai suddetti fattori di riconoscimento, il salame nostrano aglio/senz’aglio di Trentin può essere identificato anche attraverso lo stabilimento di produzione. Come riportato nell’avviso di richiamo presente nell’apposita sezione del sito del ministero della Salute, il prodotto è stata realizzato dall’azienda Salumificio Trentin nello stabilimento situato in Via 4 Novembre n. 14, Cerea (VR).
I motivi del richiamo
Come detto in precedenza, alla base del richiamo del salame nostrano aglio/senz’aglio di Trentin c’è la presenza nell’alimento di salmonella e listeria monocytogenes. Entrando più nello specifico, il dicastero della Salute ha riscontrato:
- salmonella S. Brandeburg in 25 grammi in un’unità campionaria tramite metodica microbiologica;
- listeria monocytogenes in 25 grammi in un’unità campionaria tramite metodica microbiologica.
Cosa deve fare chi ha già comprato il salame richiamato
Una volta apprese tutte le informazioni dal sito del ministero della Salute e identificata la presenza del salame richiamato nella propria dispensa, i cittadini devono come prima cosa evitare di consumarlo. In questo modo si evitano delle possibili conseguenza per la propria salute.
Il secondo step è quello che permette ai consumatori di ottenere il rimborso o il cambio del prodotto acquistato. In tal caso è sufficiente recarsi nel punto vendita di acquisto con regolare scontrino e fattura, presentare al centro cassa il proprio caso e procedere come meglio si crede tra le due precedenti opzioni illustrate.
Richiami alimentari, l’app che semplifica le comunicazioni
Per assicurarsi che i consumatori ingeriscano sempre prodotti sicuri, il ministero della Salute italiano ha di recente lanciato sul mercato un’app dedicata ai richiami alimentari. Disponibile sia per iOS che per Android, l’app comunica ai cittadini in tempo reale tutte le decisioni in materia di sicurezza alimentare che vengono adottate dal dicastero della Salute tramite notifiche sullo smartphone.
Inoltre, l’app Richiami Prodotti Italia consente di effettuare uno screening di tutti i prodotti che si hanno già in casa così che, in pochi semplici click, si possa avere la certezza sulla sicurezza dei prodotti acquistati.