Richiamati hamburger e salami per rischio salmonella, i lotti e come riconoscerli

Il ministero della Salute ha disposto il richiamo per rischio salmonella di alcuni lotti di hamburger e salami: anche Carrefour ritira un salame, ma per rischio microbiologico

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 28 Ottobre 2024 21:33

Il ministero della Salute italiano ha disposto il richiamo dal mercato di alcuni lotti di hamburger di bovino biologico venduti a marchio Fileni Bio. Il motivo è collegato al rischio di salmonella che potrebbe derivare dall’assunzione dell’alimento da parte dei consumatori. Non si tratta dell’unico avviso disposto dal dicastero e dai produttori in queste ore. Da segnalare ci sono infatti anche altri prodotti alimentari che potrebbero essere nocivi per i cittadini per la presenza di sostanze oltre le soglie consentite. Si tratta di alcuni lotti di salami e soppresse con e senza aglio a marchio Salumi Luigi Vida e di salame mignon venduto a marchio Borgodora.

Richiamati hamburger fileni: lotti e rischi

Il primo prodotto richiamato dal mercato dal ministero della Salute sono gli hamburger di bovino biologico a marchio Fileni Bio. L’operazione del dicastero segue l’iniziativa dei supermercati Coop che, per primi, avevano provveduto a ritirare la merce in questione dai propri scaffali. Alla base del richiamo, come detto, c’è il rischio di salmonella.

Il prodotto viene venduto in confezioni da 180 grammi, mentre i lotti interessati da questo richiamo sono tre, nello specifico il 45672, il 45372 e il 45072, rispettivamente riportanti le seguente data di scadenza: 26, 27 e 29 ottobre. Come evidente, al momento della pubblicazione dell’avviso del ministero, avvenuto lunedì 28 ottobre 2024, due dei tre lotti risultavano già scaduti.

La produzione degli hamburger di bovino biologico è stata svolta dall’azienda Bioalleva Srl per Fileni Alimentare Spa. Lo stabilimento di produzione è sito in via R. Spineta 1374, a Vallese di Oppeano, in provincia di Verona. Il marchio di identificazione è S4Y97.

Chi, a seguito di controllo, dovesse rendersi conto di aver acquistato il prodotto richiamato deve, come prima cosa, evitare di consumarlo e, in seguito, recarsi con lo scontrino al punto vendita per chiedere un rimborso. È stato attivato anche un centro informazioni che può essere raggiunto dai consumatori attraverso il numero 0733 606211 oppure con l’indirizzo email qualita@fileni.it.

Richiamati anche salami e soppresse

Oggetto dell’attenzione del ministero della Salute è anche un lotto di salame casereccio e soppressa nostrana, con e senza aglio, che è stato richiamato in via precauzionale. Il prodotto riporta il nome I Friulani e viene venduto con il marchio Salumi Luigi Vida. Anche in questo caso il dicastero segnala la possibile presenza di salmonella.

I prodotti oggetto del richiamo vengono venduti in confezioni da 4,5 kg, 600 grammi e 300 grammi, mentre il numero di lotto è P242420. Le date di scadenza sono il 18 marzo 2025, il 7 e il 16 gennaio 2025.

A produrre i salami e le soppresse ritirate è stata l’azienda Maggie Srl per Salumi Vida Sas. Lo stabilimento di produzione è sito in via dei Laghi 28, a Torreano, nell’ente di decentramento regionale di Udine. Il marchio di identificazione è I 1002 L.

Il ritiro del salame mignon

In ultimo si segnala il ritiro da parte di Carrefour di un lotto di salame mignon che viene venduto con il marchio Borgodora. In questo caso si palesa la possibilità di un rischio microbiologico (non specificato) legato al consumo dell’alimento.

Il lotto del prodotto, venduto in pezzi da 90 grammi circa, è 348304, con la data di scadenza che corrisponde all’8 aprile 2025. A produrre il salame è stata l’azienda Salumificio Borgo Dora Spa, il cui stabilimento di produzione si trova in corso Vercelli 279/A, a Torino. Marchio di identificazione UE IT 926 L.

In questo, come in tutti i suddetti casi, i consumatori sono invitati a non consumare il prodotto e a chiederne la sostituzione o il rimborso nel punto vendita di acquisto.