C’è un nuovo prodotto a cui i consumatori italiani devono prestare attenzione. Si tratta di uno specifico lotto di filetti di alici in olio distesi che vengono venduti nei supermercati Esselunga con il marchio dell’azienda della grande distribuzione. Alla base di questo richiamo, diffuso dal ministero della Salute italiana, c’è la presunta presenza al suo interno di istamina oltre i limiti di legge. Ci sono diverse informazioni e riferimenti che possono essere presi in considerazione dai consumatori per verificare se il prodotto richiamato è stato acquistato ed è nella propria dispensa.
Richiamati filetti di alici, i lotti
Il prodotto oggetto del nuovo richiamo del ministero della Salute, su proposta della catena di supermercati Esselunga, è uno specifico lotto di filetti di alici in olio distesi venduto proprio a marchio Esselunga.
Per riconoscere il prodotto, nell’avviso del ministero viene data notizia che i filetti di alici in questione vengono venduti in vasetti da 150 grammi e che il lotto interessato dal richiamo corrisponde a LTC204. Quanto al Tmc, ovvero il termine ultimo di conservazione, nel prodotto oggetto del richiamo è fissato al 22 gennaio 2026.
Lo stabilimento di produzione
Oltre al lotto, al Tmc e al marchio, per permettere ai consumatori di individuare con maggiore facilità i filetti di alici richiamati dal mercato, nell’avviso vengono fornite specifiche in merito all’azienda di produzione. Si tratta della Poseidon SH.P.K. che ha lavorato i filetti di alici per Esselunga Spa. Lo stabilimento di produzione, indicato sulla confezione, è situato in a Shenjin, Alessio, in Albania. Il marchio di identificazione corrisponde a AL 28 PP.
Cosa deve fare chi ha comprato i filetti di alici
Nel momento in cui, a seguito di un controllo orientato dalle caratteristiche in precedenza descritte, un consumatore dovesse accorgersi di aver acquistato il prodotto oggetto del richiamo del ministero della Salute è invitato, prima di tutto, a non consumarlo. Così come riferito dal dicastero, infatti, nei filetti di alici è possibile la presenza di istamina oltre i limiti di legge. Assumere l’alimento potrebbe dunque portare a rischi per la salute del consumatore.
Chi avesse acquistato il prodotto oggetto del richiamo da parte del ministero della Salute può, invece, provvedere a chiedere indietro la restituzione delle somme spese o il cambio. È necessario in tal caso recarsi nel punto vendita d’acquisto con regolare scontrino o fattura e segnalare la propria condizione al centro cassa.
Sempre aggiornati sui richiami alimentari con un’app
Il ministero della Salute monitora costantemente gli alimenti che quotidianamente possono essere acquistati dai consumatori nei supermercati italiani. Lo scopo di tale attività è garantire la sicurezza dei cittadini in relazione a ciò che mangiano o bevono, anche se delle volte può essere difficile far giungere la comunicazione di un ritiro a quanti più consumatori possibile.
Per ovviare a questo problema è stata di recente lanciata dal dicastero l’app Richiami Prodotti Italia che, con un sistema di notifiche in tempo reale, consente ai cittadini di essere sempre informati in merito alla potenziale pericolosità di un alimento. L’applicazione è compatibile con i sistemi operativi iOS e Android e può essere scaricata dagli store dedicati.