Concorsi pubblici, cambiano le regole: le novità del decreto Pnrr

Concorsi pubblici e assunzioni nella Pubblica amministrazione: dalle prove alla lingua straniera, cosa cambia

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Pubblicato: 20 Aprile 2022 15:14

Nuove regole in arrivo per i concorsi pubblici e le assunzioni nella Pubblica amministrazione. Con il decreto Pnrr 2, la riforma del pubblico impiego può beneficiare di una nuova spinta su concorsi, formazione e mobilità dei dipendenti, con l’obbligo di accedere al portale inPA per tutte le procedure di selezione, in prima battuta per le amministrazioni centrali, e il rafforzamento di Formez PA e della Scuola Nazionale dell’Amministrazione.

“Con il secondo decreto Pnrr, appena approvato dal Consiglio dei ministri, il Governo dà un altro colpo di acceleratore per centrare le milestone e i target di giugno 2022 – ha riferito il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

Concorsi pubblici, novità per le prove e la lingua straniera

Il decreto Pnrr ha previsto che il personale non dirigenziale debba sostenere una prova scritta e una prova orale, che comprenda l’accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera. Come già stabilito per i dirigenti, è prevista l’introduzione di sistemi di valutazione basati sulle competenze e sulle attitudini (assessment). Per l’assunzione di profili specializzati, oltre alle competenze devono essere valutate le esperienze lavorative pregresse e pertinenti.

“Le prove di esame sono finalizzate ad accertare il possesso delle competenze, intese come insieme delle conoscenze e delle capacità tecniche e/o comportamentali e/o manageriali che devono essere specificate nel bando e definite in maniera coerente con la natura dell’impiego per il profilo ricercato. Il numero delle prove d’esame e le modalità di svolgimento e correzione devono contemperare l’ampiezza e profondità della valutazione delle competenze definite nel bando con l’esigenza di assicurare tempi rapidi e certi di svolgimento del concorso“.

Inoltre, come si legge nel testo, i dipendenti pubblici dovranno essere formati a un uso corretto delle tecnologie informatiche, dei mezzi di informazione e social media, anche per “tutelare l’immagine della pubblica amministrazione“.

Concorsi pubblici, accesso solo attraverso inPA

Dal 1° luglio 2022 l’accesso ai concorsi per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avverrà esclusivamente registrandosi al portale inPA.gov.it. Il portale sarà successivamente esteso a Regioni ed enti locali con modalità che saranno definite in un decreto del ministro per la Pubblica amministrazione, previa intesa in Conferenza Unificata. Si prevede, inoltre, una semplificazione procedurale dei concorsi e norme specifiche per ampliare l’uso di inPA anche per individuare le commissioni esaminatrici dei concorsi, il conferimento di incarichi per il Pnrr e la nomina dei componenti degli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv).

Concorsi pubblici e parità di genere

Per dare effettiva applicazione al principio della parità di genere nell’accesso, nelle progressioni di carriera e nel conferimento degli incarichi apicali, le amministrazioni possono prevedere nei bandi misure che attribuiscono vantaggi specifici al genere meno rappresentato.
I criteri di discriminazione positiva devono essere proporzionati allo scopo da perseguire e adottati a parità di qualifica da ricoprire e di punteggio conseguito nelle prove concorsuali.

Concorsi pubblici, più formazione 

Per assicurare la piena attuazione degli interventi di transizione inclusi nel Pnrr legati al superamento dell’emergenza formativa digitale, ecologica e amministrativa dei dipendenti della Pubblica amministrazione, è assegnato a Formez PA un contributo di 60 milioni di euro, finanziato con un’anticipazione di spesa del ministero dell’Economia.