A partire dal 2024 la paga percepita dai sindaci dei grandi Comuni italiani sarà in media il doppio, arrivando a toccare anche il 159% in più rispetto al 2021. Lo prevede la Legge di Bilancio 2022 approvata dal Governo Draghi, che ha parametrato lo stipendio dei primi cittadini ai presidenti di Regione, mettendolo in rapporto alle dimensioni della popolazione del Comune che amministrano.
La norma del Governo Draghi
“A decorrere dall’anno 2024 – recita il comma 583 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, numero 234 – l’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei comuni ubicati nelle regioni a statuto ordinario è parametrata al trattamento economico complessivo dei presidenti delle regioni” (qui per sapere chi sono i sindaci e i presidenti di Regioni più amati).
Gli stipendi dei sindaci hanno già registrato una crescita significativa con l’entrata in vigore due anni fa della norma, che stabiliva aumenti “per il 45% nell’anno 2022 e per il 68% nell’anno 2023”, oltre a incrementare anche le indennità a vicesindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali.
L’obiettivo del legislatore è quello di migliorare le condizioni delle amministrazioni pubbliche locali, dando la possibilità a chi le gestisce di dedicarsi a tempo pieno al governo del territorio senza rinunciare ai redditi medio-alti che spesso percepiscono dalle loro principali professioni e attività (qui abbiamo parlato dell’ipotesi di dare la possibilità ai sindaci di correre per il terzo mandato).
Il risultato è che in tre anni, le paghe dei primi cittadini, che dal 2006 erano stati ridotti del 10%, sono raddoppiate in buona parte dei Comuni, per un costo totale nelle casse dello Stato di 100 milioni nel 2022, 150 nel 2023 e 220 nel 2024.
Gli aumenti
Gli aumenti non sono però della stessa portata in tutti i Comuni, ma variano a seconda della grandezza della città: da quasi il 100% per le metropoli, a scalare in base alla popolazione dell’80% – in due anni – per i comuni capoluogo di regione e di provincia con popolazione superiore ai 100.000 abitanti.
Se dunque i sindaci delle grandi città come Roma e Milano, arriveranno a guadagnare 13.800 euro lordi al mese, appena 4.600 in meno del Presidente della Repubblica, la retribuzione sarà più contenuta per gli amministratori dei centri più piccoli.
In concreto, ad esempio, Roberto Gualtieri e Beppe Sala vedranno la loro paga raddoppiare rispetto ai 7mila euro incassati nel 2021, dopo essere già salita a 10.700 euro lordi nel 2022 e a 11.629 euro lordi nel 2023 (qui la classifica dei sindaci più amati d’Italia).
A crescere in maniera rilevante sono anche gli stipendi dei sindaci dei Capoluoghi di Regione, che passeranno dai 9.753 euro lordi mensili di quest’anno ai circa 11mila del 2024.
Ancora più cospicuo lo scatto di Comuni capoluoghi di provincia con più di 100mila abitanti come Pescara o Perugia, dove i primi cittadini percepivano due anni fa 5.205 euro lordi, mentre da gennaio ne riceveranno più del doppio, ovvero 11.040 euro lordi al mese. O come Viterbo dove la remunerazione passa da 4.508 a 9.660 euro lordi al mese.
L’aumento più consistente si registra però a Rieti, capoluogo di Provincia con meno di 50mila abitanti, dove lo stipendio del sindaco è cresciuto del 159% rispetto al 2021, arrivando nel 2024 a 9.660 euro.