Il nuovo Governo di centrodestra prende sempre più forma e, a giorni, potrebbe insediarsi e dare il via ai lavori. Dopo l’arrivo in Parlamento dei nuovi deputati e senatori eletti lo scorso 25 settembre e l’iter di votazione per i presidenti di Senato e Camera, infatti, da oggi giovedì 20 settembre sono iniziate le consultazioni al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per cercare di trovare il nome che tra tutti soddisfa il nuovo Parlamento per affidargli l’incarico di presidente del Consiglio dei Ministri.
Il nome caldo, anzi caldissimo e quasi scontato dal 25 settembre a oggi, è quello di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che potrebbe diventare la prima premier donna d’Italia. Ma per arrivare all’incarico, allo scioglimento delle riserve e il voto di fiducia che successivamente porterà il Bel Paese ad avere un nuovo presidente del Consiglio si dovrà passare, appunto, per le consultazioni. Ma cosa sono e come funzionano?
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Consultazioni, tutti da Mattarella: come funzionano
Le consultazioni sono disciplinate dall’articolo 92 della Costituzione italiana che tratta la materia della formazione del Governo. Nello specifico, in un passaggio della Costituzione, si legge: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri“. Per arrivare alla nomina, come anticipato, serve seguire però un processo che, prima di tutto, ha una fase preparatoria: le consultazioni. Si tratta di incontri informali che il Presidente della Repubblica ospita al Quirinale, nello Studio della Vetrata, che servono a individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento.
Di prassi il Capo dello Stato è tenuto a incontrare gli ex presidenti della Repubblica, i presidenti di Camera e Senato e le delegazioni politiche nelle persone dei gruppi parlamentari in Senato e alla Camera. Nel giro di consultazioni, però, il più delle volte si assiste anche agli incontri con i leader dei vari partiti che, insieme ai gruppi parlamentari, si presentano al Quirinale per discutere col presidente.
Al termine delle consultazioni, che di norma durano pochi giorni se hanno esito positivo, il presidente della Repubblica conferisce il mandato esplorativo o l’incarico diretto per costruire un Governo di maggioranza alla personalità indicatagli dalle figure incontrate nei giorni precedenti. L’incaricato, che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal capo dello Stato per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva. Subito dopo lo scioglimento della riserva si perviene alla firma e alla controfirma dei decreti di nomina del Capo dell’Esecutivo e dei Ministri.
Via alle consultazioni per il nuovo Governo
Le consultazioni dopo le elezioni dello scorso 25 settembre hanno preso il via giovedì 20 ottobre con i primi incontri al Quirinale. Il primo a essere sentito dal Capo dello Stato Mattarella è stato il presidente Emerito Giorgio Napolitano, poi si sono susseguite i presidenti di Senato e Camera e successivamente vari gruppi parlamentari. Alle 12 è stato il turno del gruppo parlamentare “Per le autonomie (SVP-Patt, Campobase e Sud Chiama Nord)” del Senato, poi i gruppi misti di Senato e Camera e i vari rappresentati di Alleanza Verdi e Sinistra, Azione-Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
A chiudere le consultazioni, venerdì 21 ottobre, sarà l’incontro con la coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni. Fratelli d’Italia, con Lega, Forza Italia e Civici d’Italia-Noi Moderati-Maia incontreranno Mattarella e nelle ore successive potrebbe arrivare l’incarico per il prossimo presidente del Consiglio.