Ddl voto in condotta, con un emendamento per gli studenti violenti arriva una multa fino a 10.000 euro

Un emendamento introduce multe da 500 a 10.000 euro per gli studenti che aggrediscano il preside, i docenti o il personale Ata (oltre al risarcimento in sede civile)

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il Senato ha recentemente dato il via libera definitivo al ddl 905 sulla sicurezza del personale scolastico. La nuova legge inasprisce le pene contro gli studenti violenti, aumentando gli anni di reclusione. Il testo, proposto dalla Lega, arriva in risposta a una serie di aggressioni ai danni dei docenti. E adesso un emendamento introduce anche multe pesantissime.

Il ddl 905 tutela docenti, presidi e Ata

Con la nuova legge, la pena in caso di aggressione passa dagli attuali 5 ai 7 anni e mezzo. Punito con maggiore durezza anche l’oltraggio, la cui pena sale da 3 a 4 anni e mezzo.

Oltre alla repressione, c’è anche la formazione: la legge introduce percorsi formativi di sensibilizzazione e la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico.

Multe fino a 10.000 euro

Un emendamento al ddl sul voto in condotta, attualmente in discussione in commissione Cultura al Senato, è volto a introdurre una multa per lo studente che aggredisca un membro del personale scolastico. In caso di condanna per aggressione, lo studente dovrà pagare una multa a titolo di risarcimento all’istituto scolastico di appartenenza della vittima. La sanzione pecuniaria parte da 500 euro e arriva a 10.000 euro. Sarà il giudice a determinarne l’importo, tenendo conto della gravità dei fatti e dell’atteggiamento dell’imputato dopo la denuncia.

Come si legge nell’emendamento, l’eventuale sospensione condizionale della pena è subordinata al pagamento “della somma determinata a titolo di riparazione pecuniaria”. Rimane ferma in ogni caso la possibilità della vittima di richiedere un risarcimento in sede civile.

Aggressioni al personale scolastico

Sono oltre 200 i casi di aggressione al solo personale docente avvenuti nel 2022, come riporta un’indagine del Ministero dell’Istruzione e del merito. Il nuovo ddl aumenta le tutele per tutto il personale scolastico, inclusi dirigenti, tecnici e amministrativi.

Un’indagine condotta da Skuola.net ha evidenziato come il 70% degli episodi di violenza avvengano sul piano verbale, con insulti e invettive; il 18% sono aggressioni con contatto fisico o con lancio di oggetti. Solo nel 15% dei casi il docente si rivolge alla presidenza.

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara
Fonte: IPA
Il ministro Giuseppe Valditara

“Da quando abbiamo iniziato a rilevare l’incidenza delle aggressioni commesse in danno del personale scolastico, dunque a partire dallo scorso anno, prima non c’era neanche questa sensibilità, abbiamo registrato un aumento con riguardo alle aggressioni perpetrate dai genitori pari al 111%“. Così ha dichiarato lo scorso 7 febbraio, durante il question time alla Camera, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Il commento del ministro Valditara

“Bene l’approvazione definitiva al Senato del disegno di legge di iniziativa della Lega, primo firmatario Rossano Sasso, sulla sicurezza del personale scolastico. Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica”. Così commenta il ministro Valditara.

Lo scorso anno il ministro aveva annunciato una riforma scolastica di ampio respiro, comprensiva di lavori socialmente utili per gli studenti. Valditara ha in mente anche un piano per cambiare il ruolo dell’insegnante.