La riunione del Consiglio europeo è stata caratterizzata da una serie di importanti colloqui e discussioni, con un focus particolare sulle politiche migratorie e soprattutto sull’agenda economica dell’Unione Europea. In quest’occasione, Enrico Letta ha presentato il suo report: “Non è la Bibbia, ma una cassetta degli attrezzi”.
Bilaterale Meloni – Von der Leyen
La giornata è iniziata con una riunione bilaterale tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, durante la quale sono stati affrontati diversi argomenti, tra cui gli esiti della visita in Tunisia e le iniziative per affrontare la crisi dei rifugiati siriani in Libano.
Si è discusso anche delle strategie per aumentare la competitività europea, in vista delle discussioni successive tra i leader dell’Ue.
Dopo aver dedicato la prima giornata del vertice al multilateralismo e alla difficile situazione internazionale, con particolare attenzione alle tensioni in Ucraina e nel Medio Oriente, i leader dei Ventisette si sono concentrati sui temi economici. In particolare, è emerso un dibattito intorno alla necessità di costruire il mercato dei capitali europeo, un obiettivo cui ha fatto riferimento anche Mario Draghi nel suo recente discorso.
Presentato il report di Enrico Letta
Enrico Letta ha presentato il rapporto sul futuro del mercato unico europeo durante il vertice, suscitando un dibattito che ha occupato più tempo del previsto. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha ritenuto però che fosse importante approfondire la discussione sulla competitività e gli investimenti, evidenziando i passi significativi compiuti e le decisioni sostanziali prese durante il vertice.
Letta ha descritto il suo rapporto come una “cassetta degli attrezzi”, mettendo in evidenza la natura pratica e realistica delle sue proposte. Ha chiarito che non sta proponendo modifiche ai trattati esistenti, ma piuttosto l’aggiunta di una “quinta libertà” intangibile, concentrata sulla ricerca e sull’innovazione.
Giorgia Meloni auspica maggiore pragmatismo
Giorgia Meloni ha accolto positivamente il rapporto di Letta. Ha anche espresso la speranza che l’Ue possa diventare più pragmatica e meno ideologica nel rispetto delle esigenze dei cittadini. Ha definito il report presentato da Letta “un lavoro interessante”, aggiungendo che molte delle sue proposte riflettono il lavoro del governo italiano.
La premier ha insistito sul fatto che l’importante è discutere su come affrontare le questioni concrete che interessano i cittadini, come garantire adeguate catene di approvvigionamento e gestire la migrazione in modo efficace. Ha chiarito che la soluzione non è semplicemente redistribuire i migranti all’interno dell’Ue, ma piuttosto affrontare le radici del problema.
La giornata ha visto anche un’attenzione speciale verso la situazione dei rifugiati siriani in Libano, con il Consiglio europeo che si è impegnato a sostenere le persone più vulnerabili e a promuovere un ritorno sicuro e dignitoso dei rifugiati siriani nella regione.
Meloni su Draghi: “Questo dibattito è filosofia”
La premier italiana Giorgia Meloni ha risposto alle domande riguardo alla possibile nomina di Mario Draghi ai vertici dell’Unione Europea, sottolineando che il dibattito attuale è più filosofico che pragmatico.
Al termine del vertice, Meloni ha dichiarato: “Io sono contenta che si parli di un italiano, ma questo dibattito è filosofia. La tendenza di decidere prima che i cittadini votino non mi troverà mai d’accordo. Sono i cittadini che decidono le maggioranze, per questo non parteciperò al dibattito”.
Riguardo a Draghi, Meloni ha riconosciuto la sua autorevolezza, ma ha sottolineato che il dibattito attuale sembra più orientato verso la politica dei titoli dei giornali e la campagna elettorale anziché verso le esigenze reali dei cittadini.
Rispondendo a una domanda riguardante l’antifascismo in vista della ricorrenza del 25 Aprile, la presidente del Consiglio ha sottolineato che ha già espresso le sue opinioni sul fascismo in numerose occasioni e non ritiene necessario ripeterle. Ha inoltre affermato che gli estremisti si trovano altrove e non nel suo governo.