Il caso di Alessandra Todde arriva in Regione Sardegna. Si tratta di una tappa fondamentale, ma anche piuttosto lunga. Giuseppe Frau, presidente della Giunta, ha già confermato che saranno presi tutti i 90 giorni di tempo concessi per legge per decidere in merito alla decadenza della presidente della Regione.
È la conferma che sarà un caso lungo e complesso, ma soprattutto che porta a riflettere sulla legge elettorale a elezione diretta del presidente della Regione. Questo ruolo non può essere sostituito senza elezioni e anche la Giunta dovrebbe dimettersi, insieme al Consiglio regionale.
Una catena di eventi che, a loro volta, sono in stallo fino all’espressione della decisione. Todde si è così detta “legittimata ad andare avanti” e ha il tempo per farlo, tra un ricorso e l’altro.
Come si è arrivati al caso di decadenza per Todde
Ripassiamo cosa è successo in Sardegna da inizio anno. Il caso è scoppiato quando il Collegio di garanzia ha imputato ad Alessandra Todde irregolarità nella rendicontazione delle spese per la campagna elettorale e violazioni delle norme sempre in fatto di rendiconto delle spese elettorali.
Il Collegio, composto da quattro magistrati, due commercialisti e un docente, ha così deciso per:
- 40mila euro di sanzione per le irregolarità;
- invio di ordinanza di decadenza per il ruolo di presidente della Sardegna.
Quindi Alessandra Todde è stata dichiarata decaduta dal Collegio di garanzia.
Inoltre, vista la ritrattazione di Todde — che in un primo momento aveva dichiarato circa 90mila euro di spesa, per poi sconfessare quanto detto e confermare l’uso di mezzi di propaganda del solo partito — gli atti sono stati trasmessi alla Procura.
Il Collegio si appella alla legge, che prevede la decadenza in due casi:
- superamento del limite di spesa;
- omessa dichiarazione di spesa e di rendiconto.
Il rendiconto, inoltre, doveva essere confermato dalla figura del mandatario, ma questa non è mai stata assegnata.
La Giunta ha 90 giorni di tempo per decidere
Le basi per il caso ci sono, ma è chiaro che il Collegio di garanzia non possa decidere da solo per la decadenza. La parola passa quindi al Collegio regionale, di cui Todde è consigliera, e al vaglio della Giunta per le elezioni (organo del Consiglio regionale competente in materia).
Sarà quest’ultima, in seguito alla decisione di accettazione o respingimento della decadenza, a riferire al Consiglio (entro 90 giorni) quanto stabilito. Poi il Consiglio si pronuncerà.
Ci sono da fare diverse valutazioni e non sarà semplice, a partire dalla “gravità” dei fatti. Sono abbastanza per esprimere la decadenza di Alessandra Todde? Secondo la legge sì, ma essa permette anche i passaggi sopra descritti e quindi una serie di paletti per arginare l’ordinanza stessa.
Secondo l’avvocato penalista Adriano Sollai, indipendentista e promotore del ricorso contro la legge elettorale sarda, Todde non può impugnare direttamente il provvedimento del Collegio, ma solo l’ingiunzione di pagamento.
La dichiarazione di decadenza passa invece al Consiglio regionale, che potrebbe non accettarla. Sollai ricorda che in questo caso gli elettori potrebbero promuovere un’azione popolare diretta davanti al giudice.
Si attende nella giornata del 15 gennaio il primo passaggio in Giunta, che potrebbe portare a un’attesa senza svolte per i prossimi 90 giorni.