Il Movimento 5 Stelle ha concluso il 2023 con un bilancio positivo, con un avanzo di esercizio di 1.952.196 euro. Il risultato è stato possibile grazie ai contributi statali derivanti dal 2 per mille dell’Irpef, che hanno permesso al Movimento di finanziare numerose iniziative e di rafforzare la propria posizione finanziaria.
L’avanzo di esercizio e i contributi: i numeri
Il bilancio 2023 del Movimento 5 Stelle si è chiuso con un avanzo di 1.952.196 euro (molto più alto il bilancio di Fratelli d’Italia). Si tratta di un notevole incremento rispetto ai 126.120 euro dell’anno precedente.
Questo perché i principali contributi provengono dal 2 per mille dell’IRPEF, (come nel caso del bilancio del Pd) che ha portato nelle casse del Movimento quasi 2 milioni di euro. La nuova fonte di finanziamento ha rappresentato una novità per l’associazione, che fino all’anno precedente aveva rifiutato di accedervi.
Il tesoriere del M5S, Claudio Cominardi, ha commentato il risultato di bilancio spiegando che è “dovuto quasi interamente alla contribuzione dello Stato derivante dalla destinazione del 2 per mille Irpef, provento che rappresenta una novità per l’Associazione”.
Entrate e uscite: i dettagli del bilancio
I proventi della gestione caratteristica ammontano a 5.096.230 euro, in calo rispetto ai 6.141.474 euro del 2022. Nonostante la diminuzione, le spese per la gestione caratteristica sono state pari a 3.603.322 euro, una riduzione rispetto ai 6.058.012 euro dell’anno precedente. La gestione delle spese ha permesso di mantenere un risultato economico positivo.
Nel corso del 2023 il Movimento ha, anche grazie a questo, potuto finanziare la distribuzione di materiale informatico a 198 scuole pubbliche con una spesa di circa 977.407 euro. Si tratta di una delle numerose iniziative volte a sostenere l’istruzione e la digitalizzazione.
Inoltre, sono stati costituiti numerosi gruppi territoriali e il “Network Giovani” e previsti eventi come la manifestazione nazionale “Vite precarie” e l’evento “IDIA – Dentro l’Intelligenza Artificiale”.
Fondo “rischi”: le spese legali e i debiti
Il fondo per rischi e oneri è diminuito a 10.142.495 euro rispetto ai 10.499.034 euro del 2022. Una parte significativa di queste risorse è stata utilizzata per coprire spese legali e risarcimenti. Infatti, il Movimento ha dovuto pagare 385.363,77 euro per contenziosi persi, che hanno prosciugato buona parte dell’accantonamento a fondo rischi di 500.000 euro.
Il M5S ha voluto chiarire che il fondo rischi è stato abbassato di 100.000 euro rispetto all’anno precedente, dimostrando un generale miglioramento nella gestione dei contenziosi. I costi legali sostenuti nel 2023 sono legati a cause delle gestioni precedenti, scrivono in una nota, e non ci sono nuovi contenziosi aperti con la nuova gestione di Giuseppe Conte.
Infine il totale dei debiti ammonta a 1.277.601 euro, ovvero in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Da quello che si legge nel documento ufficiale dell’associazione, i crediti verso persone fisiche “sono stati gestiti efficacemente” ed è migliorata la situazione finanziaria complessiva del Movimento.
Quali sono le prospettive future?
Il documento si conclude con una prospettiva futura. Infatti grazie all’importante somma derivante dalle destinazioni del 2 per mille dell’Irpef il Movimento sta iniziando a pianificare le nuove attività per il 2024.
Tra queste spiccano la “Scuola di formazione” destinata alla comunità degli iscritti, con il coinvolgimento di esperti e ricercatori e altre iniziative volte a coinvolgere attivamente gli iscritti e a sostenere le future campagne elettorali.