Leva obbligatoria di 6 mesi, proposta di legge della Lega depositata alla Camera

Nelle intenzioni della Lega la leva obbligatoria sarà di 6 mesi, si farà vicino casa e coinvolgerà ragazzi e ragazze fra i 18 e i 26 anni. In alternativa si potrà scegliere il servizio civile

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il disegno di legge della Lega per la reintroduzione della leva obbligatoria in Italia è stato depositato alla Camera. Il titolo è “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina”. La norma era stata annunciata più volte da Matteo Salvini, l’ultima lo scorso 12 maggio al raduno degli Alpini a Vicenza.

Leva obbligatoria in Italia: il ddl della Lega

“Ne sono convinto. È una forma di educazione civica al servizio della comunità, di disciplina, di attenzione al prossimo e rispetto per sé stessi e per gli altri che potrà avere effetti molto positivi”. Questo il commento di Salvini affidato ai social.

Qualora il testo dovesse completare l’iter parlamentare ed essere approvato, rispetto alla leva militare tradizionale ormai abolita in favore di un esercito di professionisti, verranno introdotte novità sostanziali.

La leva obbligatoria sarà di 6 mesi (e non più di 1 anno) e dovranno prestare servizio sia i ragazzi che le ragazze.

Il servizio militare verrà prestato nella propria regione: “Una volta uno di Udine andava a Bari e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa”, aveva annunciato Salvini. Il servizio verrà svolto “esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio, con priorità alla propria provincia, salvo espressa richiesta del cittadino ad essere impiegato in altri ambiti territoriali nazionali e previa disponibilità e autorizzazione dell’Autorità preposta”, ha specificato il deputato Eugenio Zoffili.

Nelle intenzioni, non si tratterà solo di un addestramento a combattere: “È una grande forma di educazione civica, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi”, aveva specificato il leader leghista.

A Montecitorio è stato depositato il testo firmato da Zoffili, parlamentare vicino alla segreteria del partito e membro della Commissione Difesa della Camera.

I giovani cittadini italiani fra i 18 e i 26 anni d’età potranno scegliere fra la formazione militare e un impiego di tipo civile. Chi sceglierà di dedicarsi al servizio civile verrà preparato a svolgere funzioni di concorso alla tutela del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico del Paese con la possibilità di inserirsi nel sistema nazionale della Protezione Civile e del soccorso pubblico e di collaborare con i Vigili del Fuoco.

Le perplessità del ministro della Difesa

La proposta di legge leghista, quando venne annunciata a suo tempo, incassò la freddezza del ministro della Difesa Guido Crosetto, secondo il quale “le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola”.

La proposta sulla riserva militare

Relativamente alla riforma che coinvolge le Forze armate, la Lega si è mossa anche su un altro versante: l’introduzione di una riserva militare. Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera, lo scorso febbraio aveva depositato un progetto di legge dedicato ai riservisti dell’esercito. La proposta prevede di creare una lista di idonei da mobilitare al bisogno, secondo il modello israeliano, in caso di grave minaccia per la sicurezza nazionale o in caso di emergenza dichiarata dal Consiglio dei ministri. La catena di comando dei riservisti dell’esercito non ricadrebbe sul ministero della Difesa, ma sulla presidenza del Consiglio.

Anche in questo caso non mancarono le polemiche, perché parallelamente al disegno di legge leghista si mosse il governo per preparare un suo piano per i riservisti dell’esercito. Il governo decise di puntare sui riservisti all’indomani degli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso.