G20, niente condanna alla Russia: Ucraina delusa

L'intesa dopo 200 ore di negoziato e 300 bilaterali. Nella redazione finale si chiede a tutti i paesi di astenersi dal minacciare l'uso della forza, senza però menzionare la Russia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

I leader del G20, al fine di preservare l’unità, hanno raggiunto un accordo sulla questione ucraina che, pur deludendo Kiev, è stato sottoscritto a un livello inferiore alle aspettative. Nel frattempo, mentre si concentravano sugli sforzi per affrontare la transizione energetica e combattere i cambiamenti climatici, le misure adottate non sono state completamente soddisfacenti.

Il primo ministro indiano Narendra Modi, con il sostegno del presidente americano Joe Biden, è riuscito a evitare che il summit a New Delhi si concludesse senza una dichiarazione finale, e ha ottenuto il pieno ingresso dell’Unione Africana nel gruppo dei principali paesi industrializzati ed emergenti. Inoltre, sono state approvate diverse iniziative, tra cui la creazione della Global Biofuel Alliance per promuovere l’uso dei biocarburanti e accelerare la transizione energetica a livello globale.

Nel testo finale niente condanna alla Russia

Il principale ostacolo legato al linguaggio utilizzato, ulteriormente complicato dalle assenze dei presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin – quest’ultimo oggetto di un mandato d’arresto internazionale per la sua condotta nella guerra in Ucraina – è stato superato attraverso la denuncia dell’uso della forza in Ucraina per scopi territoriali. Tuttavia, notevole è stata l’omissione dell’aggressione perpetrata dalla Russia. Questa formulazione rappresenta una diluizione rispetto a quanto emerso durante il G20 di Bali nel novembre 2022, ma è stata considerata essenziale per garantire il successo del summit e della presidenza indiana, secondo una fonte autorevole che ha riferito all’ANSA.

La dichiarazione dei leader è stata approvata in modo insolito già nel primo giorno del vertice e fa riferimento alla discussione tenutasi a Bali, in cui sono state ribadite le posizioni nazionali e le risoluzioni adottate sia dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sia dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, entrambe ratificate con una maggioranza di voti.

Critiche dall’Ucraina: “Il G20? Nulla di cui essere orgoglioso”

Inoltre, tutti gli Stati sono chiamati a conformarsi integralmente con gli obiettivi e i principi sanciti nella Carta delle Nazioni Unite, evitando la minaccia o l’uso della forza per scopi di acquisizione territoriale che vadano contro l’integrità territoriale, la sovranità o l’indipendenza politica di qualsiasi altro Stato. Il G20 esprime la necessità di garantire la piena, tempestiva ed efficace attuazione dell’accordo relativo al grano, affinché le consegne di grano, prodotti alimentari, fertilizzanti e input agricoli provenienti dalla Russia e dall’Ucraina avvengano senza ostacoli. Non viene menzionata la rottura da parte della Russia dell’accordo mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia.

Nella dichiarazione finale del G20 a Bali, è stato utilizzato il termine “guerra” nonostante l’opposizione di Russia e Cina, con la condanna espressa dalla maggioranza dei membri. Questa situazione ha causato una forte reazione da parte di Kiev, che ha espresso la propria gratitudine verso i partner che hanno cercato di includere una formulazione più decisa nel testo, ma ha anche espresso delusione nei confronti del G20: “L’Ucraina è grata ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Allo stesso tempo, il Gruppo dei 20 non ha nulla di cui essere orgoglioso“, secondo le parole di Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino.

Per quanto riguarda il fronte climatico, i leader del G20 hanno rafforzato il loro impegno nella transizione energetica e nella lotta ai cambiamenti climatici. Si sono dichiarati pronti a sostenere gli sforzi volti a triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030. Tuttavia, non sono stati definiti impegni temporali riguardo all’eliminazione dei combustibili fossili, nonostante le indicazioni delle Nazioni Unite che invitano ad accelerare gli sforzi per la graduale eliminazione dell’energia prodotta dal carbone.