Al secondo turno, il Rassemblement National (Rn) non è riuscito a ripetere il successo del primo turno delle elezioni legislative francesi. Sebbene il partito di estrema destra guidato da Jordan Bardella avesse grandi aspettative, non è riuscito a ottenere il maggior numero di seggi, fermandosi al secondo posto.
L’esito elettorale ha provocato una lieve flessione dell’euro e una diminuzione dei future sui titoli di Stato francesi. La mancanza di una maggioranza chiara ha aumentato l’incertezza nei mercati, suggerendo un periodo di stallo politico. L’euro è sceso dello 0,2% nel mercato asiatico, attestandosi a 1,0819 dollari, mentre i future sui bond francesi a lungo termine sono calati di 20 tick, con un rendimento del 3,13%.
Marine Le Pen ha perso
Sfumata dunque la possibilità di avere una vittoria per l’estrema destra. Il secondo turno delle elezioni francesi di ieri 7 luglio ha ribaltato il risultato del primo: ha vinto la sinistra di Jean-Luc Mélenchon con il Nuovo Fronte Popolare. Seconda la coalizione Ensemble di Macron. Rassemblement National di Bardella e Marine Le Pen terzo.
Al primo turno delle legislative, il Rn di Marine le Pen aveva ottenuto circa il 33% dei voti, con una proiezione fino a 240 seggi. Ma, come c’era da aspettarsi, il “fronte repubblicano”, formato da coalizioni centriste e di sinistra, ha bloccato l’avanzata del Rn.
Jordan Bardella ha definito i risultati “il più importante risultato della storia del nostro partito”. Nel suo discorso, ha cercato di trasformare la sconfitta in una preparazione per le elezioni presidenziali del 2027. Ma gli esiti di queste votazioni sono incerti. Bardella intanto, anche eurodeputato, è stato eletto presidente del gruppo dei Patrioti per l’Europa (da notare che come uno dei due vicepresidenti è stato scelto il leghista e amico di Matteo Salvini, il generale Roberto Vannacci, peraltro indagato).
I risultati definitivi
Il tasso di partecipazione al voto al secondo turno delle elezioni legislative anticipate in Francia è stato pari al 66,7%, in aumento rispetto al primo turno quando era già stato comunque elevato, al 65%. Si tratta del livello più alto a un secondo turno dal 1997, quando aveva partecipato il 71,1% degli elettori.
Il Nuovo fronte popolare, l’alleanza di sinistra che si è formata per contrastare l’avanzata del Rassemblement National al secondo turno delle elezioni, ha conquistato il maggior numero dei seggi alla prossima Assemblea Nazionale, composta in tutto da 577 deputati.
Secondo i calcoli del quotidiano Le Monde, all’interno del Nouveau Front Populaire, la France insoumise di Jean-Luc Mélenchon è la più rappresentata con 74 eletti, ai quali si aggiungono 3 dissidenti del partito. Il Partito socialista avrà 59 deputati e gli Ecologisti 28. Il partito comunista ha eletto 9 parlamentari e Generation 5.
Ecco i risultati definiti delle elezioni francesi:
- Nuovo fronte popolare (coalizione di sinistra): 182 deputati
- Ensemble (formazione centrista a sostegno del presidente Emmanuel Macron): 168 deputati
- Rassemblement National (il partito di Marine Le Pen, alleato con una parte dei Republicains guidati dal presidente del partito Eric Ciotti): 143 deputati.
Da segnalare anche che nella nuova Assemblea nazionale uscita dalle urne è in calo del 36% la rappresentanza femminile rispetto alle ultime due legislature, con solo 208 donne elette su 577 seggi da assegnare.
L’estrema destra attacca: “Colpo di Stato democratico”
Intanto, l’esponente dell’ala più dura di Les Republicains (LR), Eric Ciotti, alleato con l’estrema destra del Rassemblement National di Le Pen, grida al “colpo di Stato democratico“.
“È un colpo di Stato democratico. Macron è un vero kamikaze della Repubblica” ha tuonato. “L’apprendista stregone dell’Eliseo ha offerto al signor Melenchon la maggioranza relativa su un piatto d’argento», ha detto Ciotti. “Denuncio il signor Macron, un vero kamikaze della Repubblica, pronto a installare il caos istituzionale per mantenere il suo piccolo potere! L’alleanza tra Macron, Melenchon, Bertrand e Rousseau sta privando il popolo francese della sua vittoria!”.
Rn intanto ha aderito ai Patrioti per l’Europa, il nuovo gruppo di destra al Parlamento europeo nel quale è entrata anche la Leg: ad annuncialo è stato il portavoce del premier ungherese Viktor Orbán, ispiratore del gruppo.
Cosa dovrà fare ora Macron
Secondo Adam Hsakou, coordinatore del programma del German Marshall Fund degli Stati Uniti, il Rn ha pagato il prezzo del ritiro di molti candidati in situazioni triangolari.
L’assenza di una maggioranza assoluta potrebbe però avvantaggiare il Rn, evitando responsabilità di governo nei prossimi tre anni. Douglas Webber, professore emerito di scienze politiche, ha affermato che questa situazione potrebbe aumentare le probabilità del Rn di vincere le elezioni presidenziali del 2027.
Ora, formare un governo di coalizione sarà difficile per Macron, data la mancanza di una tradizione di coalizioni in Francia. Il primo ministro Gabriel Attal ha escluso un’alleanza con la sinistra della France Insoumise, considerata estrema quanto il Rn.
Attal si dimette
Il premier Gabriel Attal intanto ha presentato la sua lettera di dimissioni a Emmanuel Macron, che l’ha rifiutata. Il primo ministro ha annunciato ieri sera le sue dimissioni dopo le elezioni legislative vinte dalla coalizione di sinistra, senza che vi sia una chiara maggioranza all’Assemblea nazionale.
Questa mattina non c’è stato alcun Consiglio dei ministri, né alcun intervento di Emmanuel Macron, che domani è atteso a Washington per partecipare al vertice della Nato. Macron ha chiesto ad Attal di restare per il momento nel ruolo di primo ministro al fine di garantire una stabilità del Paese, che a detta di molti rischia una crisi finanziaria pesante.
I mercati, le preoccupazioni degli investitori
Gli analisti ritengono che i mercati possano essere sollevati dal fatto che il Rassemblement National di Marine Le Pen si trovi al terzo posto, nonostante le previsioni dei sondaggi che lo vedevano in testa al secondo turno. Esistono timori riguardo ai piani della sinistra, che potrebbero mettere in discussione molte delle riforme pro-mercato di Emmanuel Macron. Un possibile stallo legislativo potrebbe ostacolare gli sforzi per ridurre il debito pubblico francese, che nel 2023 ammontava al 110,6% del prodotto interno lordo.
I mercati avevano subito un duro colpo quando Macron aveva convocato inaspettatamente le elezioni parlamentari dopo una pesante sconfitta alle elezioni europee contro il Rn. Le azioni francesi, guidate dalle banche, erano scese poiché gli investitori erano preoccupati per i loro investimenti in debito pubblico, nuove regolamentazioni e incertezze economiche.
Sebbene la prospettiva di un primo ministro di estrema destra sia sfumata, il programma della sinistra, con proposte costose, potrebbe sconvolgere le relazioni con l’Europa, rendendo l’outlook per gli asset francesi incerto. L’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare, che mira a governare, ha annunciato iniziative come un aumento del 10% dei salari dei dipendenti pubblici, pasti scolastici gratuiti e un incremento delle sovvenzioni per l’alloggio del 10%.
Jan von Gerich, analista di Nordea, ha dichiarato a Reuters: “Il programma economico della sinistra è in molti modi molto più problematico di quello della destra, e sebbene la sinistra non possa governare da sola, l’outlook per le finanze pubbliche francesi peggiora con questi risultati”.